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C'era una volta la dimenticata 'Coppa Intertoto'

Il Perugia di Serse Cosmi, il Bologna di Carlo Mazzone e le tre vincitrici

C'era una volta la dimenticata 'Coppa Intertoto' Il Perugia di Serse Cosmi, il Bologna di Carlo Mazzone e le tre vincitrici

Ogni nostalgia è una forma di vecchiaia scriveva João Guimarães Rosa, scrittore brasiliano, quindi credo sia giusto che a scrivere della ormai dimenticata Coppa Intertoto sia io, il più vecchio delle redazione di nss sports. 
Proprio ieri la UEFA ha ufficializzato che a partire dalla stagione 2021/2022 entrerà in vigore la terza competizione europea per club dopo Champions League ed Europa League, l'Europa League 2 questo il suo nome provvisorio.
Ma c'era un tempo lontano nel quale il Perugia di Serse Cosmi e del presidente Gaucci, di Ze Maria e del capitano Giovanni Tedesco e del bomber Zisis Vryzas alzò quella coppa in casa del Wolfsburg, per non parlare del Bologna di Nervo, Ingesson, Paramatti, Fontolan e Signori, con in panchina Carletto Mazzone che nel 1998 vinse il trofeo insieme a Valencia e Werder Brema. Sì, la Coppa Intertoto la vincevano tre squadre diverse, e credo sia giusto spiegarvi il perché.

Partiamo innanzitutto dagli albori, nata nel 1995 era un torneo estivo organizzato dalla UEFA che veniva disputato tra le squadre rimaste fuori dalle tre (poi solo due) coppe europee. Dal 1995 al 2005 la coppa prevedeva la partecipazione di 60 squadre divise in tre tabelloni: la prima parte della competizione era a gironi mentre la seconda ad eliminazione diretta. Le vincitrici delle tre finali (nelle prime due edizioni le vincitrici furono soltanto due), che disputavano da un minimo di sei ad un massimo di dieci gare, acquisivano il diritto a prendere parte alla Coppa UEFA della stessa stagione, partendo dal primo turno, ed in più s’aggiudicavano, ognuna, la Coppa Intertoto. 

L'esistenza del torneo, partendo dal fatto che quando fu istituita le coppe principali erano già tre, è sempre stata in discussione. A tale proposito, la UEFA concedeva la possibilità di rifiutarne la partecipazione, questo perché iniziare in anticipo la preparazione (l'ultima delle italiane di solito doveva esordire nel turno di inizio luglio) si rivelava spesso deleterio ai fini del prosieguo della stagione. Eclatante fu il caso della Sampdoria di Montella e Ortega, che nella stagione 98\99 partecipò all'Intertoto proprio iniziando a luglio e finì per retrocedere in maniera del tutto inaspettata in Serie B. Dal 2006 le iscrizioni iniziarono a calare e si arrivò a 49 squadre iscritte e la competizione perse il suo "fascino" fino a ed essere abolita dalla UEFA a partire dalla stagione 2009/2010 così come venne deciso il 30 novembre del 2007. 
Tra le squadre italiane che portarono a casa il trofeo ci sono anche: la Juventus di Van Der Sar, Tacchinardi e Pessotto nel 1999 e l'Udinese di Poggi e Giannichedda con Gigi De Canio in panchina nel 2000. 
Uno dei motivi che portarono all'abolizione della Coppa Intertoto fu la politica di accentramento della Champions League voluta dalla UEFA, fino a far diventare quel torneo estivo che aveva regalato emozioni a squadre non abituate a viverle a diventare anacronistico e logorante ma sopratutto snobbato da società, giocatori e pubblico. 


C'è però un grosso motivo per cui faremmo bene però a rimpiangerla l'Intertoto, negli ultimi anni ci siamo sempre lamentati che dal 6° posto al 15° posto il campionato finiva a gennaio, cioè quando le squadre cosidétte di metà classifica avevano ormai raggiunto una posizione "tranquilla" e affrontavano le partite con un'eccessiva morbidezza. Forse, e dico forse, quello spiraglio europeo faceva gola a quelle squadre di provincia che nonostante le difficoltà di iniziare la preparazione a fine giugno avevano voglia di vivere "il sogno europeo" e di regalare ai propri tifosi un po' di gioia e a noi appassionati di calcio, un po' di romanticismo. Speriamo che questa terza coppa appena confermata dai vertici UEFA possa restituirci un po' di quel sogno che ormai sembra essere prerogativa esclusiva del calcio d'elite.