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Le 7 possibili riforme del governo Gattuso

Il Premier Gattuso ci illustra il suo programma di Governo tra minoranza Cutroniane e Borini Act

Le 7 possibili riforme del governo Gattuso Il Premier Gattuso ci illustra il suo programma di Governo tra minoranza Cutroniane e Borini Act

Nel post-partita di Lazio-Milan è successa una cosa piuttosto surreale. La barriera che divide il calcio dalla politica si è rotta in un punto non precisato del vetro a causa di una picconata di Matteo Salvini, noto tifoso rossonero: il ministro dell’Interno era allo Stadio Olimpico per seguire la partita e, dopo il fischio finale, ha lanciato un duro attacco a Gennaro Gattuso e al suo modo di gestire la gara; l’allenatore in conferenza stampa ha risposto a Salvini dicendogli di occuparsi dei problemi del Paese, scatenando così un vortice di stupore e di meme.

 

A questo punto Salvini avrebbe anche potuto rispondere a sua volta a Gattuso di occuparsi di calcio, facendo così partire un botta e risposta che avrebbe ricordato più una partita di tennis che un incontro di calcio. E Gattuso, a sua volta, avrebbe anche potuto raccogliere quell’invito e cominciare ad occuparsi di politica.
Da qui, la domanda: quale linea seguirebbe l’allenatore del Milan? Come agirebbe il suo Governo? Non ci resta che ragionare per ipotesi, vista l’assurdità della cosa.

Retroscena politico
il governo Gattuso, dopo aver ottenuto il 30% dei voti alle elezioni Nazionali, conquista la maggioranza nella due Camere grazie al sostegno determinante di + Europa League, decisa a credere nella rinascita rossonera dopo il ritorno nel partito di Maldini, storico esponente europeista.

Dopo questa piccola ma doverosa precisazione, ecco le possibili riforme promesse in campagna elettorale (da tenere ben distinta dalla campagna acquisti, anche se la stessa risulta spesso determinante per vincere le elezioni)



#1 La Buona Porta 

Tentativo abbassare lo spread mantenendo la porta inviolata il più possibile, con l’obiettivo dichiarato di ridurre il gap tra i clean sheet del Milan e i bund del Bayern Monaco. Il giovane ministro Donnarumma in questo senso giocherebbe un ruolo determinante, anche se senza l’aiuto della Commissione Difesa tutto potrebbe risultare più complicato. In questo caso + Europa League non è convinta di appoggiare la riforma, poi cambia idea quando viene concesso un posto da titolare al suo segretario Pepe Reina. La legge passa e il Milan non subisce più gol per il resto della stagione.


#2 Riforma sanitaria

Per cercare di limitare al massimo gli infortuni dei giocatori, ultimamente in drastico aumento, il governo Gattuso investe un sacco di soldi dei contribuenti nella ricerca medica per la prevenzione degli infortuni. Un obiettivo a lungo termine che in politica, come nel calcio, difficilmente paga: + Europa League appoggia la riforma a denti stretti, ma i giocatori del Milan continuano ad infortunarsi nel breve periodo. Il legislatore rossonero torna così sul tema qualche mese dopo, devolvendo parte di quella spesa alla cura degli infortuni. Con la completa riabilitazione di Romagnoli i rapporti si distendono e l’alleanza di Governo regge.


#3 Rapporti con la Svezia

In questo caso la riforma è promossa proprio da + Europa League, con Reina che chiede a gran voce di andare avanti il più possibile nelle competizioni europee, unico modo a suo avviso per far riguadagnare al Paese quel blasone internazionale ormai perso (e di giocare qualche partita in più). Il governo Gattuso decide così di concentrare i suoi sforzi in un’alleanza a sorpresa con la Svezia, nel frattempo diventata monarchia assoluta sotto la sapiente guida di Re Zlatan I. Re Zlatan I accetta di tornare a Milano, dove era stato qualche anno prima, per risolvere i problemi offensivi della squadra. I cutroniani storcono il naso, poi però vedendo gli ottimi risultati ottenuti sul campo grazie a Re Zlatan I si calmano (e comunque ottengono in cambio delle lezioni settimanali su come segnare gol da lontanissimo in rovesciata).

 

#4 Borini Act

Una legge pensata per aumentare i posti di lavoro schierando calciatori nelle zone più strane del campo pur di farli partire titolari, fortemente voluta dal ministro Borini. L’ala cutroniana si ritrova così a dover giocare fuori ruolo, ma almeno il tasso di disoccupazione diminuisce. Così, da riserva di Calabria, il ministro Abate si reinventa difensore centrale e trova più spazio. Poi però iniziano a farsi sentire gli effetti della contro-riforma sanitaria, i difensori tornano a disposizione e la minoranza abatiana dà vita a una scissione interna che la porterà poi ad unirsi con Forza Monza, il nuovo partito di Silvio Berlusconi.

 


#5 Musei aperti

Il Milan ha tante cose da far vedere ai tifosi e il governo Gattuso decide così di dare possibilità di accesso gratuito per gli under Donnarumma (tutti i nati dopo il 1999) ai musei di Casa Milan ogni seconda domenica del mese. Riforma accolta di buon grado anche da + Europa League, che vorrebbe essere lei stessa rappresentata e fotografata un giorno sugli scaffali rossoneri.


#6 Abolizione della tassa sul panettone

Il governo Gattuso con un’unica manovra prima dà degli incentivi fiscali per quei presidenti che tengono più tempo un allenatore su una panchina, poi abbatte l’IVA sui panettoni permettendo così a tutti i tecnici di mangiarne in abbondanza nel periodo natalizio. Preziosi non è d’accordo con la riforma e, noncurante delle salatissime penali da pagare per chi esonera un allenatore, allontana Juric di proposito nonostante l’ottima posizione in classifica, richiamando ovviamente Ballardini.


#7 Decreto millepunte

Dopo aver messo in campo nello stesso momento Cutrone e Higuain e aver ottenuto dei risultati sorprendenti, il governo Gattuso prova la mossa a sorpresa per riformare completamente il calcio permettendo a ogni squadra di poter schierare un numero di punte imprecisato nel momento in cui passa in svantaggio. Una riforma visionaria, forse anche troppo: + Europa League si mette di traverso e boccia il decreto, interrompendo così l’alleanza. Il governo Gattuso cade, e dopo un paio di giorni di veloci consultazioni in FIGC la guida del Paese viene affidata a Forza Monza, con il ministro Abate che riesce a tornare al governo.

Fine.