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Caos River-Boca: cosa è successo e quando si giocherà

La finale di ritorno di Copa Libertadores era in programma sabato sera e non si è ancora disputata

Caos River-Boca: cosa è successo e quando si giocherà La finale di ritorno di Copa Libertadores era in programma sabato sera e non si è ancora disputata

Era senza dubbio la gara più attesa del weekend, la partita che avrebbe per sempre deciso le sorti del calcio argentino e delle due squadre sudamericane più celebri al mondo, il River Plate ed il Boca Juniors e mostrato a tutto il mondo la maturità del calcio sudamericano. E invece, dopo due settimane di attesa estenuante, si è trasformata in una delle più vergognose pagine del calcio recente, uno spettacolo triste andato in onda in mondovisione in scia al periodo di decadenza del calcio sudamericano. A volerla ridurre ulteriormente, un vero peccato anche per tutti noi che dall'Italia avevamo sacrificato il sabato sera (e poi anche la domenica) per assistere al SuperClasico che avrebbe assegnato la Copa Libertadores. E invece nulla di tutto ciò: il ritorno della doppia sfida tra River Plate-Boca Juniors è stato rinviato e attualmente non si sa se e quando verrà recuperato. Surreale ma è così: se vi siete persi tra gli ultimi aggiornamenti, oppure eravate impegnati a fare tutt'altro, ripercorriamo le ultime 48 per capire meglio cosa è successo.

 

Capitolo 1: l'attacco al bus del Boca

La partita di ritorno, in programma all'Estadio Monumental dopo il 2-2 dell'andata, sarebbe dovuta iniziare alle ore 21 italiane, e lo stadio era già pieno parecchie ore prima che arrivassero le news di un attacco al bus del Boca Juniors (scortato male dalle forze di polizia) da parte di alcuni tifosi del River, a pochi metri dall'arrivo allo stadio. Vetri frantumati e gas lacrimogeni lanciati verso il pullmann hanno causato parecchi infortuni ai giocatori del Boca: su tutti il capitano Pablo Perez, finito in ospedale a causa di alcune schegge finite sugli occhi, ma anche Carlos Tevez, che come è stato riportato da parecchie fonti, è entrato allo stadio vomitando. Dal momento in cui la squadra Xeneizes è arrivata al Monumental si era già capito che la gara sarebbe stata quantomeno rinviata, per l'evidente impossibilità di alcuni giocatori del Boca di scendere regolarmente in campo.

 

Capitolo 2: il primo rinvio

La gara è stata inizialmente spostata di un'ora, poi ancora alle 23.15 italiane: nel frattempo notizie sparse e confuse iniziavano ad arrivare in diretta, tramite i canali social. Fino all'ultimo si è infatti provato a convincere il Boca Juniors di poter scendere in campo (anche minacciando lunghe squalifiche, a quanto pare), nonostante l'attacco subito nel pre partita. Ma la situazione stava già iniziando a peggiorare anche al di fuori dal Monumental: cariche di tifosi contro le transenne per provare ad entrare senza biglietto e pura guerriglia urbana con furti a molte auto posteggiate nei pressi dello stadio, puntualmente ripresi dalla telecamera. Poi ecco arrivare la notizia del rinvio ufficiale alla domenica, seguito da altri episodi di violenza come i numerosi tentativi di furto dei biglietti all'uscita dallo stadio, visto che i tagliandi sarebbero stati validi anche per il giorno dopo.

 

Capitolo 3: il secondo rinvio

Nella notte erano iniziati ad uscire i primi retroscena, tra cui quello che l'agguato al bus Bosteros sarebbe stato pianificato da tempo come 'ripicca' da parte di alcuni membri delle barras bravas, ai quali era stato negato l'ingresso allo stadio. Rumors a parte, anche l'idea di recuperare il match domenica sera aveva sin da subito destato le prime perplessità, anche se la priorità di tutti era quella di disputare la finale. In primis perché il Monumental era stato momentaneamente chiuso dalle autorità argentine, e riaperto solamente in seguito al pagamento di una grossa multa. E poi perché le condizioni dei giocatori del Boca non erano affatto migliorate, ed il club Azul y Oro aveva espressamente chiesto di giocare con 'uguali condizioni' rispetto agli avversari. Si è dunque continuato a trattare dietro le quinte fino a quando i vertici dei due club (a buenos Aires c'era anche il presidente FIFA Infantino) hanno stabilito, stavolta con qualche ora di anticipo rispetto al fischio d'inizio, di sospendere nuovamente la partita.

Capitolo 4: quando si gioca?

Adesso provare a salvare la situazione è davvero complicato: la prima data utile per capire quando verrà disputata la partita è martedì', visto che in Paraguay ci sarà un'assemblea straordinaria indetta dalla CONMEBOL alla quale parteciperanno rappresentanti di entrambe le squadre. Ma il Boca, a quanto pare, starebbe già studiando l'ipotesi di chiedere la vittoria a tavolino. Il River vuole assolutamente giocare nel proprio stadio, davanti alla propria gente, ma in Argentina nei prossimi giorni ci sarà il G20 e Buenos Aires non potrà ospitare un evento così importante. Tra le varie possibilità nelle ultime ore si è anche sentita la voce, alquanto clamorosa, di poter disputare la gara direttamente ad Abu Dhabi, visto che dal prossimo 12 dicembre negli Emirati Arabi è in programma il Mondiale per Club e un posto nelle semifinali spetta alla vincitrice della Libertadores. Un'altra ipotesi folle, ma in questo caos davvero tutto è possibile, sarebbe quella di disputarla a Genova, visto che un Assessore al Comune della città ligure ha proposto di mettere a disposizione l'impianto di Marassi per giocare la finalissima.