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Le 5 cose che (forse) non sapete sul derby di Genova

Contiene: il primo presidente della repubblica italiana, Fabrizio De André, "Giulio Cesare" e delle cartoline di Natale

Le 5 cose che (forse) non sapete sul derby di Genova Contiene: il primo presidente della repubblica italiana, Fabrizio De André, Giulio Cesare e delle cartoline di Natale

Sabato sera a Marassi si gioca Genoa-Sampdoria e lo sappiamo dal 3 novembre del 1946 che questa non è una partita come le altre e non è nemmeno un derby come gli altri, è uno dei derby più antichi d'Italia, è il derby della lanterna, è il derby di Genova, uno dei più sentiti del mondo.
In 73 anni ne sono successe di cose, una volta la partita fu sospesa dopo appena tre minuti di gioco, nel 1951 un gol di Sabbatella mandò il Genoa in serie B per la seconda volta nella sua storia, addirittura lo zio di Fabio Capello segnò ben tre gol nei derby che vanno dal '54 al '58. Prima di tutto però spieghiamo perché lo chiamano "derby della lanterna". Nel 1543 venne costruito quello che tutti i genovesi chiamano la "lanterna" ovvero il faro (76 metri di altezza) che domina la città tanto da diventarne il simbolo. Da qui inizia una storia meravigliosa fatta di rivalità, sfottò e romanticismo. 
Bene, chiarito questo possiamo iniziare, ecco le 5 cose che forse non sapete sul derby di Genova:

 

#1 IL PRIMO

È il 3 novembre del 1946 e nel vecchio Luigi Ferraris tra gli spettatori c'è anche il primo Presidente della Repubblica italiana Enrico De Nicola perché la partita è speciale. Stanno per scendere in campo per la prima volta in assoluto il Genoa e la Sampdoria, quest'ultima appena nata dalla fusione tra la Sampierdarenese e l'Andrea Doria. Purtroppo per il Genoa non c'è storia, i blucerchiati vincono in scioltezza 3-0 con i gol di Baldini, Frugali e Fiorini. Dopo il gol di Giuseppe detto "Pinella" Baldini, autore del primo gol nella storia del derby di Genova con una memorabile conclusione scoccata da 30 metri incastratasi esattamente all'incrocio dei pali e primo blucerchiato ad essere convocato in nazionale, il bomber argentino del Genoa, Verdeal, va a stringere la mano al suo avversario per manifestargli l'apprezzamento per quel gol magnifico. Un anno dopo lo stesso Verdeal fece innamorare del Genoa un bambino di 7 anni tifoso del grande Torino che dopo aver visto quel campione sudamericano gettare il cuore oltre l'ostacolo in un'agonica Genoa-Torino 2-3 smette di tifare per il Toro e da quel giorno il suo cuore sarà per sempre rossoblù. Quel bambino si chiamava Fabrizio De André

 

#2 1957: L'ANNO DELL'AUSTRIACO MAYER E DI "GIULIO CESARE"

17 Marzo 1957 si gioca il derby di ritorno, in casa gioca il Genoa e questo non sarà un derby come gli altri. Per la prima e unica volta sarà un arbitro straniero a dirigere il match, l'austriaco Mayer, 1-1 con autogol di Farina per il Genoa e gol di Ronzon per la Samp ma la partita fu sospesa. Ad oggi, quella di Farina resta l'ultima autorete blucerchiata in un derby. Il 20 ottobre di quell'anno era in calendario un altro derby ma la partita fu sospesa di nuovo dopo soli tre minuti per impraticabilità del campo e si decise di giocarla venerdì primo novembre. Questa partita passerà alla storia come il derby di "Giulio Cesare". Julio César Abbadie Gismero, noto proprio come Giulio Cesare Abbadie detto El Pardo per le sue movenze feline, fu il protagonista assoluto della vittoria rossoblù, servendo i tre assist per le tre marcature genoane.

 

#3 LA CARTOLINE DI NATALE

È l'anno dello scudetto della Sampdoria di Vialli & Mancini, di Boskov e Attilio Lombardo, del presidente Mantovani e della meteora Mychajlyčenko. Il derby in questione si gioca il 25 novembre del 1990 e il Genoa si toglie lo sfizio di vincere il derby in casa e di battere i futuri campioni d'Italia con una punizione capolavoro del terzino brasiliano Branco. Dopo il vantaggio iniziale blucerchiato su rigore trasformato da Vialli, Eranio fa 1-1 e al 74° lo specialista brasiliano tira una mina con le famose "tre dedos", di sinistro imprendibile per un Pagliuca che nonostante il volo non può far nulla su quel pallone che si insacca all'incrocio. Una punizione da cartolina, infatti i tifosi del Genoa ne fecero stampare a migliaia e le spedirono ai cugini come augurio di un sereno natale. C'è addirittura chi di questa immagine ne ha fatto un quadro, sì proprio Branco: 

Di questa foto ho un quadro in casa. L'effetto a quel tiro lo ha donato Dio

 

 

#4 GLI SVEDESI, IL FURTO DELLE SIGARETTE E LE TRE MAGLIE DIVERSE

È il 3 dicembre del 1950 e a Genova sta venendo giù il diluvio universale, il campo è un'accozzaglia di pozzanghere e fango ma si gioca. Il portiere genoano Gualazzi tiene in partita i suoi con una serie di parate pazzesche ma la alla fine soccombe sotto i gol dei due terzini blucerchiati Arrighini e Gratton. La partita finisce 2-1 per la Samp, il gol del Genoa lo segna Baldini su rigore che con questa realizzazione diventa l'unico giocatore nella storia del derby ad aver segnato con tre maglie diverse (una con l'Andrea Doria e 4 con la Samp). Di questa sconfitta vengono accusati, da parte dei tifosi rossoblu, i due svedesi in squadra, Nilsson e Tapper che al loro rientro a Nervi trovano le loro camere sottosopra e visitate dai ladri. Il bottino? 27 pacchetti di sigarette.

 

#5 CHI HA INDOSSATO ENTRAMBE LE MAGLIE

Tutti sappiamo che non è semplice cambiare squadra e poi trovarsi avversari dei propri vecchi compagni ed ex tifosi, figuriamoci farlo in un derby e soprattutto nel derby di Genova. Abbiamo messo insieme un po' di giocatori che si sono trovati in questa situazione "difficile":

Giuseppe "Pinella" Baldini 

Ivano Bonetti 

Vittorio Tosto

Dario Marcolin 

Andrea Gasbarroni

Antonio Floro Flores

Marco Borriello 

Mattia Cassani

Luka Krajnc

Ervin Zukanović (attualmente al Genoa)

Pedro Pereira (attualmente al Genoa)