Vedi tutti

Higuain contro i suoi mostri

Ripercorriamo la peggior serata del Pipita in Italia

Higuain contro i suoi mostri Ripercorriamo la peggior serata del Pipita in Italia

C’è una foto di questa estate che ritrae uno dei pochi momenti di Higuain e Cristiano Ronaldo insieme alla Juventus. Entrambi sono sorridenti: Higuain non sembra assolutamente un problema per Cristiano Ronaldo, Cristiano Ronaldo non sembra assolutamente un problema per Gonzalo Higuain. Anzi: sembrano due vecchi amici pronti a cominciare l’ennesima partita di calcetto insieme, il venerdì sera, dopo una settimana stancante. Higuain e Ronaldo mostrano il pollice in segno di approvazione, entrambi sembrano perfettamente a loro agio.

A distanza di qualche mese, Higuain e Cristiano Ronaldo si sono ritrovati contro a San Siro: l’argentino con la nuova maglia del Milan, il portoghese con quella bianconera. La stessa che Higuain non avrebbe voluto cambiare. Molti al suo arrivo al Milan hanno notato poco entusiasmo da parte del Pipita, che sorrideva ma non troppo, che era contento ma non troppo. Poi il campionato è iniziato, Higuain ha cominciato a trascinare il Milan e Ronaldo la Juventus. Arrivati allo scontro di San Siro, entrambi erano stati altrettanto decisivi per le loro nuove squadre.

Higuain a questa partita teneva parecchio, probabilmente anche troppo. Impossibile entrare nella sua testa, ma gli atteggiamenti in campo hanno almeno in parte rivelato tutta la tensione che l’argentino aveva in corpo. Probabilmente non era voglia di riscatto contro la Juventus, ma una sorta di auto-riscatto, una riaffermazione di potenza, una frase gridata al cielo, in lingua italiana con accento argentino: “Io ci sono ancora”. Higuain voleva dimostrare al Milan, ma anche alla Juventus, di poter essere ancora decisivo.

Al minuto 39 del primo tempo, servito da un passaggio di Suso, Higuain ha anticipato in area Benatia che ha toccato il pallone con la mano. L’argentino ha immediatamente alzato il braccio, furioso, scatenato, vedendo in quell’impatto lo spiraglio della rivincita: il rigore, il gol, la sua riaffermazione. Avrebbe esultato oppure no? Se sì, come lo avrebbe fatto? Rabbioso o pacato? Oppure un piccolo pugno stretto, o un sorriso di serenità, o uno sguardo verso la tribuna, oppure niente, solo la placida tranquillità di chi ha rimesso le cose a posto.

Non c’è stato niente di tutto questo. Kessié, il primo rigorista del Milan, ha anche provato ad avvicinarsi all’argentino, probabilmente per chiedergli di calciare il rigore. Anche Castillejo è intervenuto in quel momento, portando via l’ivoriano. A quel punto Higuain è rimasto da solo contro i suoi mostri, ancora una volta: Szczesny gli si è avvicinato con un ghigno beffardo per distrarlo e per mettergli ancora più pressione; un ex compagno della Juventus probabilmente gli ha fatto una battuta, perché Higuain si è lasciato scappare un mezzo sorriso prima di voltarsi e di guardare la porta; il polacco, per tentare di mettergli ancora più pressione, gli ha indicato l’angolo dove si sarebbe buttato. Higuain non si è fidato, è partito, ha calciato proprio da quella parte lì, per sconfiggere tutto quello che in quel momento andava contro di lui. Senza successo. Szczesny si è buttato proprio su quel lato e ha toccato il pallone, che poi è finito sul palo e si è allontanato inesorabile dalla porta. Inquadrato dalle telecamere, Higuain aveva il volto di chi ha appena ricevuto una notizia incredibile, una delusione difficile da spiegare. L’argentino poi ha semplicemente affrontato la realtà: “L’ha toccata”.

via GIPHY

Il Milan così è rimasto sotto nel punteggio. Nel prosieguo della partita i rossoneri hanno provato a ribaltare il risultato, hanno spinto e attaccato, senza però mai riuscire a sfondare davvero. Lo stesso Higuain più volte si è abbassato per costruire l’azione, ha combattuto contro tutti quei mostri di prima, ai quali si era aggiunto il peso di un rigore sbagliato. La schiena dell’argentino per 83 minuti è riuscita a sopportare il peso della somma dei suoi errori, del sorriso di Ronaldo, della squadra che lo ha lasciato partire, della sconfitta della sua squadra. Alla montagna sulle spalle di Higuain si è poi aggiunto l’ennesimo granello del raddoppio bianconero siglato da Cristiano Ronaldo, che ha completamente spento l’entusiasmo del Milan. A quel punto il castello di carte che Higuain aveva faticato così tanto a tenere in piedi è crollato tutto insieme sotto gli occhi di San Siro.

Al minuto 83 l’argentino ha ingaggiato un duello aereo con Benatia, il marocchino ha avuto la peggio ed è rimasto a terra dolorante. Mazzoleni si è avvicinato a Higuain ed ha estratto il cartellino giallo. A quel punto Higuain è impazzito: ha cominciato a inveire contro l’arbitro, che in quel momento rappresentava tutto ciò che Higuain aveva sopportato. I mostri concentrati in una casacca gialla fluo, la rabbia cieca, le urla reiterate, le braccia che fendono l’aria dritte e decise, la furia concentrata sul volto deforme. 

via GIPHY

Mazzoleni allora ha tirato fuori il rosso diretto, e la rabbia di Higuain si è mischiata con i fumi dello stupore assoluto: “Ma cosa fai?”, ha chiesto l’argentino vedendo l’arbitro mettere mano al rosso e sventolarglielo in faccia.

via GIPHY

Un toro di fronte al mantello, rosso come il cartellino: Higuain è uscito fuori di testa, ha urlato ancora più forte, ha spinto via chiunque gli si avvicinasse, compagni, ex compagni, amici, nemici, avversari, rigori sbagliati, delusioni, il sorriso di Ronaldo in quella foto di qualche mese prima. 

Poi è scoppiato in lacrime, un pianto liberatorio e di condanna allo stesso tempo, un paradosso immenso e inconsolabile. Tra tutte le reazioni, tra tutti i placcaggi d’amore e gli abbracci che ha ricevuto l’argentino, la dimostrazione d’affetto più bella resta quella di Matuidi: il francese si è avvicinato al suo ex compagno e gli ha dato un bacio in testa, come un padre che dà la buonanotte a suo figlio e gli dice che sotto al suo letto non c’è nessun mostro.

via GIPHY

 

Quella è stata la buonanotte per Higuain, che poi è scomparso nel tunnel degli spogliatoi mettendo fine a una delle vicende umane più intense e travagliate viste di recente su un campo di Serie A.

Circa un anno fa, Leonardo Bonucci da capitano del Milan veniva espulso contro il Genoa, rimediando due giornate di stop. Dal suo ritorno in poi il livello delle sue prestazioni si è alzato: al rientro dopo le due giornate di squalifica,  il difensore dichiarò di essersi lasciato il caso mediatico alle spalle e di essersi tolto qualche responsabilità.

I tifosi del Milan si augurano che possa capitare lo stesso a Higuain, che dovrà affrontare di nuovo suoi mostri, questa volta lontano dal campo. Lui, nel frattempo, ha già chiesto scusa a tutti, sistemando a terra il primo mattone del suo nuovo castello, nella speranza che in futuro non venga più spazzato via da una folata di cartellino.