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Cinque buoni motivi per visitare il National Football Museum

Se passate per Manchester e non sapete come passare il tempo, ecco un validissimo motivo

Cinque buoni motivi per visitare il National Football Museum Se passate per Manchester e non sapete come passare il tempo, ecco un validissimo motivo

Riguardo alla città di Manchester le opinioni sono contrastanti: c'è chi la preferisce ad altre città inglesi, Londra su tutte, perché la trova parecchio cool e meno caotica, chi invece (ancora oggi la maggioranza) continua a dipingerla come una delle città più tristi dell'intera Inghilterra, grigia in tutti i sensi. E' vero che piove almeno 140 giorni l'anno e che il freddo invernale si fa sentire eccome, ma la vecchia Mancunia ha anche dei grandissimi punti di forza: la musica degli Oasis ad esempio, e le due squadre di calcio, tra le più ricche e prestigiose al mondo. La mattina dopo aver assistito a Manchester United-Juventus, la città offre ben poco da poter vedere ed il National Football Museum è il posto ideale per chi, appassionato di calcio a 360 gradi, vuole passare un paio d'ore prima di pranzo. Ma non fatevi ingannare dalla premessa, è un luogo molto rinomato in UK: il National Football Museum è il museo ufficiale della Nazionale inglese e nacque nel lontano 2001, ma si trova a Manchester soltanto dal 2012, dopo essere stato trasferito dal Deepdale di Preston. Perché è importante? In primis perché dentro si prova a spiegare il perché il calcio sia 'the people's game' e l'Inghilterra è la casa del football. E allora spinti dalla curiosità siamo andati a fare un giro con estremo piacere, anche perché arrivarci è stato un attimo e perché l'ingresso è gratuito, anche se è molto gradita una donazione spontanea. In giro c'è anche qualche tifoso della Juventus che è ancora rimasto in città, anche se il vero flusso è stato il giorno precedente alla nostra visita, visto che proprio il National Football Museum è stato scelto (ottima idea!) come sede per la distribuzione dei biglietti ai tifosi provenienti dall'Italia. Tra una chicca ed un'altra, abbiamo deciso di selezionare i cinque motivi (ma alla fine forse sono stati anche di più) per cui ne è valsa veramente la pena.

 

Le grafiche di Bands F.C.

Al piano terra, subito dopo essere entrati, c'è un grande spazio dedicato alle grafiche di Bands F.C.. Se non ne avete mai sentito parlarne prima di adesso, è un collettivo inglese che lo scorso luglio ha avuto la brillante idea di fondere calcio e musica, creando degli originali loghi delle squadre di calcio con i nomi di band famose. Adesso che hanno superato i 400 badge, era proprio arrivato il momento di esporli in un luogo adatto. Questi pezzi da collezione sono anche in vendita nello store posto alla fine del sentiero.

 

 

Ascoltare telecronache d'annata

Una delle cose che più ci è piaciuta è stata la possibilità di riascoltare una marea di vecchie telecronache, grazie al supporto dell'enorme archivio di BBC Sport. Ebbene si, ci sono due grossi computer forniti di cuffie grazie ai quali è possibile tornare indietro negli anni: la finale di FA Cup del 1953, la finale tra Manchester United e Benfica nel 1968, il gol del Northampton con cui ha eliminato il Liverpool in Coppa di Lega nel 2010 e tantissimo altre telecronache celebri. Ma oltre alle categorie 'classic', 'funny' e 'milestones' si può anche selezionare direttamente la propria squadra del cuore. Ma non è un problema se vuoi riascoltare qualcosa dell'Accrington Stanley o del Tranmere United perché c'è materiale non soltanto di Premier League, ma anche delle serie minori.

 

Oltre 1400 memorabilia

Il secondo piano è un continuo tuffo nei ricordi del calcio inglese, ma non solo. Dai palloni in cuoio utilizzati nel secolo scorso alle vuvuzelas sudafricane, dalle collezioni speciali su Euro 1996 a delle foto esclusive di David Beckham e George Best. E' un contenitore immenso: c'è un enorme teca dedicata ai trofei, e poi ancora spazi alla storia della Nazionale dei Tre Leoni e ai badge più famosi delle squadre inglesi. Cimeli e memorabilia sono ovunque, ma gran parte delle attrazioni sono moderne e tecnologiche. Tra un documentario sull'incendio di Bradford e un quadro immenso che raffigura Eric Cantona (The Art of The Game di Michael Browne), c'è anche la collezione dei ritratti dei calciatori di colore di Colin Yates (The Black Looks) e un piccolo corner dedicato alle maglie di Classic Football Shirts.

 

Anche i bambini si divertono

Non abbiate paura di portare con voi anche i vostri bambini: nello spiazzo adiacente alla struttura c'è un area dedicata ai giochi per i più piccoli ma dentro la situazione è ancora più accattivante: ci sono tantissimi quiz interattivi che a dirla tutta invogliano anche i più adulti. E poi al terzo piano c'è anche una zona apposita che contiene tantissimi vecchi giochi di un tempo, conservati benissimo.

 

 

'The Game'

Forse la parte più interessante dell'intero edificio è quella posta in cima, al piano superiore. Si tratta di una mostra permanente che sarà aperta fino al prossimo marzo e si chiama semplicemente 'The Game': sono 55 splendidi scatti ad opera di Stuart Roy Clarke. 30 anni dedicati a fotografare campi, tribune, personaggi famosi e non legati al mondo del calcio inglese. E' una vera meraviglia, per fortuna che esiste anche il libro che vi farà sentire come se foste li.