OKC rischia davvero di spendere i big money

Se dovessimo stare qui a parlare delle complicate dinamiche che stanno dietro allo scenario economico della NBA, potremmo probabilmente stare qui per dei giorni interi. Per evitare un così piacevole ma dispendioso utilizzo del nostro tempo, vi consigliamo di leggere il nostro Dizionario del Mercato NBA, in cui vi spieghiamo a grandi linee alcuni dei termini più importanti delle trattative della lega americana. Perché vi diciamo questo? Perché la notizia della notte è che, dopo aver trovato l’accordo per il contratto annuale con Raymond Felton, gli Oklahoma City Thunder sono diventati la prima franchigia NBA con una proiezione del Salary Cap e della Luxury Tax superiore ai 300 milioni di dollari.

Spiegato in breve: la somma di tutti i contratti previsti per la prossima stagione da OKC ($150M), sommata ai soldi che la franchigia dovrà pagare per aver superato il tetto massimo previsto dalla lega (altri $150M) sarà per la prima volta superiore ai trecento milioni di dollari. Oltre ad essere di per sé una questione da risolvere per i Thunder, che difficilmente vorranno approcciarsi alla prossima stagione con un costo di mantenimento della squadra così alto, questa cifra rappresenta ciò che il nuovo contratto televisivo con TNT ha portato nelle casse della lega, ovvero Salary Cap sempre più alto e contratti più corposi per i giocatori.

Per fortuna di Oklahoma City, c’è una soluzione (abbastanza) semplice per risparmiare fino a 100 milioni di dollari nella prossima stagione, ovvero “mollare” Carmelo Anthony. Spalmando il suo contratto su più stagioni - improbabile - o concordando un buyout - più facile - con l’ex Knicks, OKC potrebbe risparmiare una bella cifra e togliersi questo rilevante ma costoso primato.