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Perché non ci sono più magliette con il colletto?

Dopo aver segnato esteticamente un'era negli anni novanta, il colletto è sparito dal mondo del calcio

Perché non ci sono più magliette con il colletto? Dopo aver segnato esteticamente un'era negli anni novanta, il colletto è sparito dal mondo del calcio

La scorsa settimana Nike ha presentato le nuove divise dell'Olanda, una delle escluse eccellenti dal Mondiale 2018. Nelle foto di presentazione scattate dallo Swoosh, la maglia home - completamente oranje, tributo alla Nazionale del calcio totale - sembra avere un colletto nero con due righe bianche in pandant con gli altri dettagli della maglietta. In molti - me compreso - hanno sperato per un attimo nel clamoroso ritorno del colletto su una delle maglie da calcio più affascinanti del mondo. Purtroppo, il collar nero dello shooting olandese era solamente un accessorio inserito nello styling (molto streetwear) da Nike, la maglia non ha nessun colletto ma un classico taglio a V senza dettagli neri. 

Negli ultimi quindici anni, il colletto è passato da essere uno degli elementi imprescindibile nel design di una divisa calcistica a una vera e propria chimera sui campi di tutto il mondo. Dal colletto alzato di Eric Cantona e le diise baggy degli anni '90 i tempi sono cambiati: nessuna delle divise per il Mondiale 2018 presentate fino ad oggi ha un colletto, e fra i top club europei solo l'Arsenal quest'anno ha sfoggiato un timidissimo bavero.

Perché i grandi brand - soprattutto adidas e Nike - hanno abbandonato questo design e soprattutto, vedremo ancora maglie da calcio con il colletto in futuro? 

 

Gli anni d'oro e il rapido declino

La scorsa settimana  su Kicks to the Pitch ha scritto un'interessante riflessione sul tramonto del colletto nella moda calcistica, e sui motivi che hanno portato a questo cambiamento di stile. La polo divenne il layout di design dominante a partire dall'inizio degli anni '90, quando i brand diminuirono i fantasiosi esperimenti dei colletti stile '80 e '70. Il colletto classico si abbinava molto bene allo stile baggy degli anni '90: maglie larghe realizzate in materiale sintetico ma ancora pesante. Lo stile delle maglie degli anni '90 era chiaramente influenzato dalla moda generalista ma viaggiava comunque su un binario separato, tolti Bikkemberges e altri piccoli brand, pochissimi mischiarono le maglie da calcio alla moda.

La rivoluzione anti-colletto arrivò a partire dai primi anni 2000, quando furono introdotti nuovi materiali nella produzione delle maglie. L'obiettivo dei brand si spostò verso l'orizzonte tecnologico: le maglie dovevano essere più performanti, la priorità divenne la comodità degli atleti. I tessuti leggeri ed elasticizzati divennero lo standard qualititavo, rendendo le magliette attillate e di conseguenza più adatte ad avere colli senza colletto. Tra le conseguenze più bizzare di questo nuovo paradigma ci fu quello di voler evidenziare le trattenute attraverso il tessuto allungabile delle magliette. La prima squadra ad adottare questo genere di magliette fu la Roma nel 2004-05, con le divise prodotte da Diadora.

I primi anni del nuovo millennio furono anche quelli in cui adidas e Nike sono cresciute di più, spartendosi tra di loro le sponsporizzazioni tecniche dei club più importanti in Europa ai danni soprattutto di brand medio-piccoli che operavano nel territorio nazionale come Umbro, Kappa, Hummel, Diadora ed altri. La crescita esponenziale dei due giganti portò diverse conseguenze: la prima fu quella di una progressiva standarizzazione del design delle magliette - ad esempio anche in questa stagione le terze maglie prodotte da Nike sono tutte completamente uguali - accellerando la fine del trend del colletto. Fatte alcune eccezioni - per le italiane: le maglie Juvetnus 2014-15 prodotta da Nike, l'Inter 2015-16 (nike) , Milan 2009-10 (adidas) - nessun top club sponsorizzato da adidas e Nike ha avuto il colletto sulla divisa nelle ultime stagioni. Come riportato da Rodriguez, altri due elementi sono decisivi per capire la fine dell'era del colletto: il pubblico commerciale di riferimento per le magliette è molto giovane e non apprezza il colletto come le generazioni che hanno vissuto il calcio degli anni '90; inoltre i designer di Nike e adidas ascoltano molto gli input degli atleti per i prodotti e le nuove generazioni di calciatori sembrano ancora immuni al trend retrò.

 

Il futuro del colletto sui campi da calcio

Il colletto mancato della nuova divisa dell'Olanda prodotta da Nike ha il sapore dell'occasione persa dallo Swoosh per mischiare un po' le carte e produrre un maglietta originale e diversa dalle altre. Nonostante dopo stagioni di noia sembra finalmente finita l'era delle magliette brutte - avete visto quella della Nigeria o del Giappone per Russia 2018? - il colletto fa ancora fatica a rientrare nei deisgn delle maglie dei club più importanti d'Europa. Tra le foto leakate delle divise per la prossima stagione non ce n'è nessuna con il colletto, con un'importante eccezione: il Liverpool, che ha già presentato ufficialmente la nuova divisa. Non a caso, lo sponsor tecnico è New Balance, un brand entrato da poco tempo sul mercato calcistico con la necessità di proporre prodotti innovativi e riconoscibili. Un'eventuale vittoria della Champions League dei Reds potrebbe rendere la maglia 2018-19 del Liverpool un oggetto di culto e magari contribuire a far tornare di moda i colletti sulle maglie da calcio. La speranza è che brand minori come New Balannce, Umbro e in Italia Macron diversifichino i design preferiti dai top brands.

Un'altra via per la rinascita del colletto nel calcio sono le numerose maglie in edizione limitata che brand e club stanno producendo da qualche mese a questa parte. adidas per il Mondiale 2018 ha deciso di sfruttare a pieno il trend calcio-nostalgia con il design retrò di tutte le nazionali che sponsorizza e allo stesso modo molti club europei e sudamericani stanno producendo magliette in edizioni limitate dedicati ad anniversari o eventi per celebrare la storia del club. Una delle operazioni più riuscite fu quella della Lazio e Macron nella stagione 2015-16: la maglietta con l'Aquila sul petto ispirata alle divise del primo scudetto biancoceleste registrò un boom di vendite per il club capitolino.
Gli amanti della moda anni '90 e dei colletti devono rassegnarsi al fatto che sarà difficile vedere una maglia del Manchester United con il colletto nelle prossime stagioni, ma di sicuro siamo ancora lontani dall'estinzione.

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