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Lettera d'amore alla maglia della Sampdoria

A poche ore dal Derby della Lanterna

Lettera d'amore alla maglia della Sampdoria A poche ore dal Derby della Lanterna

Quando mancano poche ore al Derby, sulla città di Genova comincia a calare un silenzio tranquillo, quasi irreale. Prosegue per una mezza giornata, finché non esplode in un boato di cori e colori al momento dell’ingresso in campo delle due squadre, con i tifosi del Luigi Ferraris di Marassi che danno vita a uno degli spettacoli più belli che si possano ammirare in uno stadio. Sabato sera, dopo una mezza giornata di silenzio irreale, verrà fischiato il calcio d’inizio del 116º Derby della Lanterna e nss sports ha voluto chiedere a Riccardo, un tifoso della Sampdoria, quali siano le magliette più belle che ricordi nella storia della squadra blucerchiata, conosciuta in tutto il mondo per la particolarità della sua casacca. Ecco cosa ci ha detto:

 

1991/92, Home

Quando si rievoca il 1991, una lacrima scende su ogni volto di un qualsiasi tifoso sampdoriano. Il tricolore sul petto di Vialli e Mancini rimane una delle pagine più emozionanti e romantiche del calcio italiano. È l'anno della straordinaria e inimmaginabile finale di Coppa dei Campioni persa contro il Barcellona, quando i gemelli del gol, allenati da Boskov, si devono inchinare al missile su punizione di Ronald Koeman. Senza dubbio questa è la Maglia per eccellenza della Sampdoria e se è considerata quella più bella del mondo un motivo ci sarà.

 

1995/96, Home

Correva l'anno 1995/96 e la Sampdoria vantava tra i suoi tesserati personaggi del calibro di Walter Zenga, Sinisa Mihajlovic, ovviamente Roberto Mancini, più giusto un paio di giovanotti piuttosto interessanti che di lì a poco qualcosa nel mondo del calcio avrebbero combinato, un certo Clarence Seedorf su tutti, Christian Karembeu e un già devastante Enrico Chiesa. Apparentemente uno squadrone, che però non rispettò completamente le attese, arrivando "solamente" all'ottavo posto. La famosa maglia blucerchiata marchiata Asics e sponsorizzata "Nuova Tirrenia" è sicuramente una di quelle ricordate con più piacere da tutti i tifosi blucerchiati. 

 

1998/99, Away

L'annata 1998/99 per i tifosi blucerchiati è stata senza dubbio una delle peggiori di sempre. La squadra di Luciano Spalletti, che vedeva tra le sue fila giocatori come Vincenzo Montella e Ariel Ortega, comincia e finisce di fatto la sua stagione per mano del Bologna. Inizia facendosi eliminare nella Coppa Intertoto, finisce retrocedendo in Serie B col tristemente famoso rigore di Ingesson al 94º. Nonostante il nefasto epilogo del campionato della Samp, i tifosi non possono che associare a quella squadra questa meravigliosa maglia da trasferta, impreziosita da un enorme Baciccia blu sulla schiena, contenente il numero di maglia. Molto difficilmente si potrà trovare un sampdoriano che non adori questa "maliconicamente meravigliosa" maglia. 

 

2002/03, Home

È l'anno della straordinaria promozione nella massima serie dopo 4 anni di serie B. È il 2002/03, Riccardo Garrone ha appena allestito una grande squadra, allenata da Walter Novellino e trainata dai "nuovi gemelli del gol”. Sarà una cavalcata trionfale, conclusasi con la vittoria a Marassi contro il Cagliari 3-1 con i gol proprio dei due trascinatori, Francesco Flachi e Fabio Bazzani. L'immancabile sponsor tecnico Asics vedrà il gradito ritorno del jersey sponsor ERG al centro della maglia a rievocare ricordi gloriosi, mentre una particolarità saranno le sottili righe bianche perpendicolari a contenere le strisce blucerchiate. Una casacca importante per questi colori.

 

2006, Maglia 60º Anniversario

Per celebrare i suoi 60 anni, la Samp scelse di sfoggiare una divisa deliziosamente vintage, con tanto di laccetti bianchi al collo, in un'amichevole pre stagionale al Ferraris contro il Peñarol. Fu la prima volta in blucerchiato di un giovane Fabio Quagliarella, al tempo un semi-sconosciuto.  Cominciò in quella calda serata di luglio a far capire a tutto il pubblico doriano che non era di fronte a un giocatore come tutti gli altri. Per Fabio fu l'anno dell'esplosione, a suon di gol da centrocampo e rovesciate.