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La promessa per lo stadio più grande del mondo

Il Re dell'Arabia Saudita ha promesso che finanzierà uno stadio da 135mila posti, ma non nel suo paese

La promessa per lo stadio più grande del mondo Il Re dell'Arabia Saudita ha promesso che finanzierà uno stadio da 135mila posti, ma non nel suo paese

Il re dell’Arabia Saudita, Salman bin Abdul Aziz, ha fatto una grossa promessa allo stato Iracheno: finanziare interamente la costruzione del nuovo stadio di Baghdad, che con una capacità stimata di 135mila post diventerebbe il più grande stadio del mondo. La notizia è stata diffusa qualche giorno fa da Arabnews.com che ha riportato la telefonata tra il primo ministro iracheno Haider Al-Abadi ed il sovrano saudita, che avrebbe dichiarato di voler edificare a Baghdad un impianto da 135.000 posti a sedere (inizialmente dovevano essere 'solamente' 100.000), più del doppio dell’attuale stadio di Basra, l'impianto più grande di tutto il Paese. Alla base di questo accordo c’è la recente amichevole vinta dall’Iraq contro l’Arabia Saudita per 4-1, senza dubbi un brutto stop per la squadra allenata da Juan Antonio Pizzi che tra pochi mesi sarà impegnata ai prossimi Campionati del Mondo. L'Iraq, invece, attualmente all'83esimo posto nel ranking FIFA, ai Mondiali non ci sarà: nella sua storia c'è solo una partecipazione, quella di Messico 1986. Tra le file irachene solamente tre giocatori giocano in Europa: due in Svezia, uno in Italia. Si tratta del terzino dell'Udinese Ali Adnan, che però non ha partecipato all'amichevole.

La volontà di regalare uno stadio del genere andrebbe interpretata come un approccio diplomatico di distensione da parte del governo saudita verso il vicino Iraq, rafforzando così le relazioni politiche dopo anni di tensioni. Nonostante in tutto il territorio iracheno ci siano già più di 20 cantieri aperti per la costruzione di nuovi stadi, un progetto del genere faciliterebbe la fine del lungo divieto che aveva costretto la Nazionale irachena, a partire dal 1990 e salvo un breve periodo all'inizio degli anni 2000, a non poter giocare in casa match internazionali. Adesso la parola passa al Consiglio dei ministri: il nuovo stadio supererebbe per capienza (un concetto quasi sempre variabile nel tempo) il Rungrado May Day Stadium di Pyongyang (114.000 posti), il Camp Nou di Barcellona (99.000 circa), il Soccer City Stadium di Johannesburg (94.000 circa), Wembley (90.000), e l’Azteca di Città del Messico (87.000).