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Dear basketball: il corto di Kobe Bryant che ha vinto l'Oscar

La storia dietro al film di Kobe che è stato premiato come miglior cortometraggio

Dear basketball: il corto di Kobe Bryant che ha vinto l'Oscar La storia dietro al film di Kobe che è stato premiato come miglior cortometraggio

Oggi Kobe Bryant sarà piuttosto felice di aggiungere alla sua bacheca accanto ai cinque titoli NBA e i due MVP, la statuetta dorata dell'Oscar. Ieri infatti il cortometraggio Dear Basketaball - scritto da Kobe e diretto da Glen Keane - ha vinto il premio Oscar per il Miglior cortometraggio animato. Il film è basato sull'omonima lettera scritta da Kobe Bryant e pubblicata su The Players Tribune nel novembre 2015 con la quale Kobe annunciò il suo ritiro. La voce narrante del corto è quella dell'ex Laker, che da oggi conta un record in più in carriera: è il primo ex giocatore di NBA a vincere un Oscar.

 

Il successo del corto - che dura 6 minuti - si basa su tre elementi: l'intesità poetica della lettera di Kobe, il tratto del disegno di Glen Keane e la musica originale composta da John Williams. Il fatto più curioso è che né Keane né Williams sono appassionati di basket: Kobe ha detto di aver scelto appositamente artisti che non avessero a che fare con il mondo del basket per avere un occhio più fresco e attento ai dettagli. Il regista e disegnatore Glen Keane ha lavorato per anni alla Disney, disegnando e dirigendo alcuni tra i cartoni più iconici della casa di produzione come Tarza, Aladdin, La Sirenetta e La Bella e la bestia. Il tratto della matita grezzo e autentico di Dear Basketball è una scelta stilistica che Bryant e Keane hanno preso insieme: il disegno vuole esalatare la durezza e l'imperfezione della carriera di come Bryant ha vissuto la sua carriera, spiegandolo in un'intervista al New York Times

La mia carriera - come molte cose della vita - non è mai stata perfetta. La bellezza sta in quelle imperfezioni e l'ultima cosa che avrei voluto fare era creare con le linee e colori perfetti. Avrebbe tolto tutta l'umanità al film, che racconta la creazione e il godersi un viaggio nell'imperfezione. Era molto importante che l'animazione fosse in 2D quasi come fosse solo uno schizzo.

Anche la scelta della musica non è stata casuale. Bryant contattò per la prima volta il compositore John Williams - che ha già vinto cinque volte l'Oscar con le colonne sonore dei film di Steven Spielberg (Schindler List, Guerre Stellari, ET, Il Violinista sul Tetto, Lo Squalo) - tre anni fa, ma non aveva nulla a che fare con Dear Basketball. Bryant era curioso di capire il metodo di lavoro di un direttore d'orchestra, come riusciva a coordinare un numero così elevato di persone e produrre un suono così perfetto. Williams fu molto sorpreso all'inizio ma in poco tempo i due diventarono amici; quando si prospettò la possibilità di collaborare su Dear Basketball, Williams fu la prima scelta di Kobe.

L'essenza del corto rimane il testo scritto da Kobe Bryant in occasione del suo ritiro due anni fa. La lettera è potente e molto diretta e riassume con poche parole la carriera e l'attitudine di Bryant verso il basket: un amore così cieco e profonda da diventare ossesione, sofferenza e di nuovo infinto amore. Keane ha detto che il testo è così toccante perché racconta della realizzazione di un sogno, dell'impegno, della sofferenza e della gioia di un viaggio che è stato nel basket ma ognuno può riadattare a se stesso. Kobe continuerà a lavorare nell'industria del cinema, ha detto di star già lavorando a delle nuove idee ma senza la collaborazione di Keane e Williams, già impegnati in futuri progetti. Nel suo discorso di ringraziamento Kobe ha detto di essere felice di "aver dimostrato che gli atleti NBA possono fare molto di più di star zitti e dribblare" in riferimento all'infausta dichiarazione della gioranlista Laura Inghram su Lebron James e Kevin Durant, che avevano criticato Donald Trump. Kobe ha chiuso il suo saluto con una dichirazione d'amore alla sua famiglia pronunciata in italiano.

Questo è il testo tradotto di Dear Basketball, se volete leggerlo in inglese potete farlo qui:

 

 

Cara Pallacanestro,

Dal momento in cui ho cominciato ad indossare i calzettoni di mio padre
E a realizzare canestri vincenti immaginari nel Great Western Forum
Sapevo che una cosa era certa:


Mi ero innamorato di te


Un amore così profondo che mi ha portato a darti tutto me stesso
Dalla mente al corpo
Fino al mio spirito e alla mia anima


Da bambino di 6 anni profondamente innamorato di te
Non ho mai visto la fine di questo tunnel
Vedevo solo me stesso che correva fuori da quello per entrare sul parquet


E così ho cominciato a correre
Ho corso su e giù in qualunque campo dopo ogni palla persa per te
Tu mi hai chiesto la mia determinazione
Io ti ho dato il mio cuore
Perché grazie a te ho avuto tanto altro


Ho giocato nelle difficoltà e col dolore
Non perché la sfida mi chiamava
Ma perchè TU mi stavi chiamando
Ho fatto qualsiasi cosa per te
Perchè questo è quello che fai quando qualcuno ti fa sentire così vivo come tu hai fatto sentire me


Tu hai fatto realizzare ad un bambino di 6 anni il suo sogno di giocare nei Lakers
E ti amerò per sempre per questo
Ma non posso amarti ossessivamente ancora per molto tempo
Questa stagione è l’ultima che mi rimane da fare
Il mio cuore può reggere il colpo
La mia mente può sopportare lo sforzo
Ma il mio corpo sa che è il momento di dire addio


E va bene così
Sono pronto a lasciarti andare
Voglio che tu lo sappia adesso cosi possiamo apprezzare ogni momento che ci rimane da spendere assieme
Che sia bello o brutto
Ci siamo dati l'un l'altro tutto ciò che avevamo


Ed entrambi sappiamo che non importa cosa farò dopo
Sarò sempre quel bambino con i calzettoni tirati su
Con il cestino dei rifiuti in un angolo
Con 5 secondi sul cronometro
Che ha la palla nelle sue mani


5…4…3…2…1

 

Ti amerò per sempre.
Kobe”