Vedi tutti

Europa League is back

Dopo la due giorni di Champions, è il momento di gettarsi a capofitto nello spettacolo dei giovedì sera europei

Europa League is back Dopo la due giorni di Champions, è il momento di gettarsi a capofitto nello spettacolo dei giovedì sera europei

Ad eccezione dell’antipasto di martedì scorso tra Stella Rossa e CSKA Mosca, stasera, dopo oltre due mesi di pausa, torneranno a suonare le note di Michael Kadelbach, autore dell’inno dell’Europa League. Trentadue squadre per una competizione che ruota tantissimo, sempre più multiforme: eliminate le squadre più impronunciabili, dopo il rimpasto con le terze qualificate nei gironi di Champions League, le nazioni più rappresentate sono Italia e Russia con quattro squadre ciascuno, ma nel complesso a spiccare è la presenza di tantissime formazioni dell’est Europa.

Oltre alle quattro russe, figurano infatti una kazaka, un’ucraina, una ceca, una greca, una rumena, una bulgara e due serbe, le due squadre della capitale Belgrado. Una delle caratteristiche dell’Europa League è appunto quella di rinnovarsi continuamente e di non avere presenze fisse: vista l’assenza dei pentacampioni del Siviglia (e verrebbe da dire quasi, finalmente!), ai sedicesimi ci sono solamente sei squadre reduci dalla scorsa edizione, che ad esempio era piena zeppa di squadre del Belgio.

Come stanno messe le italiane?

Quella azzurra è una campagna che fa sperare bene: tra le quattro squadre ancora in corsa, tre hanno vinto con serenità il rispettivo girone (Milan, Lazio e Atalanta) e una di queste, i neroazzurri allenati da Gasperini, figurano tra le imbattute della competizione pur disputando le gare interne lontano da casa. Ecco perché quella contro il Borussia Dortmund sarà oggettivamente una delle sfide imperdibili, un confronto tanto inedito quanto interessante che, solamente un paio di anni fa, poteva venire fuori solamente nelle amichevoli estive. Impossibile pensare già all’evoluzione del tabellone: Milan e Lazio, ad esempio, che hanno impegni ostici ma ampiamente alla portata (rispettivamente Ludogorets e Steaua) dovranno poi aspettare il nuovo sorteggio di fine febbraio. E il Napoli? Tutto dipenderà dall’atteggiamento dei partenopei, sorteggiati contro i temibili ragazzini del Lipsia: riusciranno gli uomini di Sarri a dosare concentrazione e un dichiarato turn-over?

Cosa aspettarci dalle gare in programma?

Da un paio di stagioni la vincente dell’Europa League avrà un posto garantito nella successiva edizione di Champions League, a prescindere dal piazzamento in campionato: uno stimolo in più per affrontare la competizione in maniera più convinta ed agguerrita. A differenza della coppa dalle grandi orecchie, in Europa League conta davvero molto di più l’approccio mentale rispetto al livello tecnico delle rose, il motivo per cui in passato ci siamo ritrovati davanti ad eliminazioni inspiegabili e matricole capaci di seminare avversari su avversari.

Quali sono le squadre su cui puntare?

Così come confermato dagli umori dei bookmakers, l’Atletico Madrid è forse la candidata maggiore al successo finale: oltre alla caratura del roster a disposizione, è tra le quattro squadre ad avere già l’Europa League nel suo palmares, insieme a Napoli, CSKA e Zenit. Proprio la squadra allenata da Mancini, dalla grande influenza argentina, pur non essendo tra le maggiori indiziate ad arrivare lontano ha dato una gran bella impressione nel girone iniziale. Tornando al discorso trattato prima, non ci stupiremmo se squadre come Arsenal e Milan, attualmente distanti dal raggiungimento del posto in Champions, possano decidere di concentrarsi con forza su questo versante, mollando la presa in campionato. Per intenderci, un po’ come accaduto l’anno scorso con il Manchester United.

 

Quali sono le sfide più succose?

Se Borussia Dortmund-Atalanta può considerarsi appunto un must watch, c’è molto altro fascino altrove. Interessante senza dubbi la sfida tra il Lione (che qualora arrivasse in finale, giocherebbe in casa) ed il Villarreal degli italiani Bonera, Soriano e Sansone. Una sfida altamente random è quella tra l’Arsenal e un’outsider come l’Östersunds, la squadra svedese fondata quando Wenger era già tecnico dei Gunners. E poi Astana-Sporting, solo per trasfertisti temerari che vogliono davvero macinare chilometri; Celtic-Zenit, su cui è uscita una locandina vintage davvero bella; Nizza-Lokomotiv Mosca, per vedere a che punto siamo con la maturazione europea di Balotelli; AEK Atene-Dinamo Kiev che si preannuncia la gara senza dubbio più tesa sugli spalti.

Chi da guardare da vicino?

L’Europa League come paradiso degli osservatori di mezza Europa? Si, ci può stare anche questa. Le due sorelle della Red Bull, Lipsia e Salisburgo, sono una vera e propria fabbrica di talenti di cui non sapremo da dove iniziare con l’elenco dei più meritevoli. L’americano Pulisic è uno dei prospetti più interessanti che potremmo vedere all’opera, con la maglia del Borussia Dortmund, e poi ancora i giovani del Lione (da Ndombele a Maolida, passando per Aouar e Geubbels) e quelli dell’Arsenal (Willock e Nelson), ricordandoci anche dei nostri Gianluigi Donnarumma e Patrick Cutrone.