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Il tuo nuovo attaccante preferito: Wissam Ben Yedder

Dai campi di calcetto in cemento della periferia di Parigi alla Champions League

Il tuo nuovo attaccante preferito: Wissam Ben Yedder Dai campi di calcetto in cemento della periferia di Parigi alla Champions League

Nella classifica dei capocannonieri della Champions League di quest'anno sembrerebbe esserci un intruso. Tolto Cristiano Ronaldo che ha stabilito il record di gol per la fase a gironi (9 gol), dietro ci sono Edinson Cavani, Neymar, Roberto Firmino, Harry Kane e Wissam Ben Yedder, attaccante del Siviglia che per il secondo anno consecutivo si è qualificato alla fase finale del torneo. L'attacante francese sarebbe secondo in classifica se si tenesse conto dei due gol che ha segnato contro l'İstanbul Başakşehir. Mettendo da parte per un attimo i numeri, Ben Yedder è un attaccante atipico, i suoi movimenti e il modo il cui segna raccontano la sua storia che parte dai campi di cemento della periferia di Parigi, passa per la Nazionale di calcetto francese e continua a Siviglia, una delle squadre e società più interessanti in Europa.

 

Educazione Parigina

Wissam Ben Yedder nasce il 12 agosto 1990 a Sarcelles, una delle Banlieue a nord di Parigi. Nel quartiere che ha prodotto altri grandi talenti come Riyad Maherz, Wissam frequenta il posto dove tutti i ragazzini passano le proprie giornate: il campetto da calcio, che spesso coincide con qualunque spazio di cemento che possa vagamente assomigliare a un rettangolo da gioco. Il documentario Ballon Sur Bitume ha raccontanto in maniera magistrale la sottocultura del calcio di strada nelle banlieue parigine, e Wissam - la cui famiglia ha origini Tunisine - non ha mai fatto mistero della sua infanzia difficile. Sarcelles ha insegnato a Ben Yedder lo stile fantasioso e duro del calcio giocato sul cemento armato, ma soprattutto gli ha inculcato l'attitudine mentale dominante che serve per emergere umanamente da quel contesto urbano e social. In varie interviste Ben Yedder ha detto che quando usciva di casa cercava dove giocavano i più grandi o i più forti e che la sua più grande soddisfazione era quando veniva scelto per primo quando venivano fatte le squadre.

 

Il Futsal e il salto nel campo a 11

Dai campi di cemento di Sarcelles, Wassim iniziò a giocare nella squadra di calcetto del Garges Djibson Futsal di Garges-les-Gonesse, il quartiere accanto a Sarcelles. Lì affina la tecnica ruvida imprata sul cemento dei campetti, arricchendola con i movimenti del calcetto: lo stop di suola, i tiri di punta e la capacità di anticipare l'azione, tutti elementi che sono ancora presenti nel gioco di Ben Yedder. Il suo talento lo porta addirittura nella nazionale under 21 francese di calcetto, con la quale conta due presenze e un gol.

Nel Gennaio 2010, c'è il salto dal campo piccolo a quello a undici. Gioca per metà stagione con l'Alfortville, la squadra della comunità armena di Parigi, nella CFA, la quarta serie francese equivalente alla nostra serie D. Come in ogni storia di giovani talenti, questo è il momento in cui Ben Yedder attira tutti i migliori osservatori francesi nei campetti decrepiti di periferia. Tra Monaco, Lille e Tolosa, viene acquistatio da questi ultimi. La prima stagione nel Sud della Francia serve ad ambientarsi, più alla vita da professionista che al campo largo. Dal 2012 il mister Casanova decide di spostarlo dall'esterno al centro dell'attacco e da quel momento Wassim espolde. In Francia segna 63 gol in 156 presenze spalmate su sei stagioni. Nonostante il suo metro e settanta, è una prima punta tecnica che abbina la precisione chirurgica del calcetto all'intelligenza calcistica di chi è cresciuto giocando sul cemento. La sua tecnica ha un livello altissimo: quando riceve il pallone, i suoi stop sembra che uccidano la forza cinetica della sfera, la addormenta in mezzo ai suoi piedi per poi farla ripartire secca e veloce come una biglia lanciata da una schicchera sulla sabbia.

  

Tradizione Sivigliana

Ramón Vázquez  - ex giocatore e parte del team di scouting del club andaluso - convise così Monchi a comprare Ben Yedder dal Tolosa: "Tiene le distanze, e in area ha qualcosa di Romario". Per un attaccante essere paragonato alla sacra pantera Romario è probabilmente il miglior complimento possibile. La sua conoscenza delle "distanze" è frutto del futsal: Ben Yedder sembra essere sempre legato da un filo invisibile ai suoi compagni di squadra, non occupa uno spazio già preso ma invade l'area di rigore avversaria con la precisione che solo un esercito e/o una squadra di calcetto possiede. La sua tecnica lo rende tranquillo e chirugico davanti al portiere, che spesso viene infilato nell'unico e più improbabile spazio scoperto.
Così Monchi nel 2016 fu convito a comprare per 9 milioni di euro il francotunisino per sostiruire Kevin Gameiro, venduto all'Atletico di Madrid per 30 milioni. Ben Yedder allunga la lista sivigliana di attaccanti tecnici e devastanti, di cui sono personalmente innamorato. La dinastia inizia con O Fabuloso Luis Fabiano in coppia con Frederic Kanoutè, con riserve di lusso come Aleksandr Keržakov e Javier Ernesto Chevantón, continuata poi nell'era Europa League da Alvaro Negredo, Carlos Bacca e Kevin Gaimero (e qualche tentativo fallito, tipo Ciro Immobile).

Nel Siviglia di Sanpaoli Ben Yedder trovò giocatori che parlano il suo stesso dialetto calcistico delle periferie: Nasri, Franco Vazquez, Stevan Jovetić. Si ambientò immediatamente e con la squadra andalusa realizzando 25 gol in 48 presenze
In questa stagione il Siviglia ha rivoluzionato la società - Monchi ha lasciato il club per trasferisi alla Roma - e la guida tecnica, fuori Sanpaoli dentro Eduardo Berizzo. L'anima e lo spirito della squadra spagnola, però, non sembrano essere cambiati, nonostante il girone facilino sono una delle vere rivelazione di questa Champions League, mentre in Liga veleggiano tranquillamente al quinto posto, a debita distanza dal terzetto di testa e da quelli sotto. Ben Yedder e il suo tocco sono diventati il centro del gioco di Berizzo e il talento di Sarcelles ha segnato 13 gol in 17 partite, polverizzando ogni record del club in Champions League e animando la partita più bella di quest'anno in Europa: la rimonta per 3 a 3 contro il Liverpool di Jurgen Kloop.