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La squadra più Halloween d'Europa

Ha una strega come logo, ha cambiato nome 8 volte e sta riscrivendo i record negativi europei. Idee?

La squadra più Halloween d'Europa  Ha una strega come logo, ha cambiato nome 8 volte e sta riscrivendo i record negativi europei. Idee?

Se qualcuno legesse la storia e l'attuale classifica del Benevento calcio sarebbe leggitamato a credere che la squadra campana sia vittima di qualche maledizione o sortilegio. I beneventani sono arrivati quest'anno in Serie A per la prima volta nella loro storia e stanno riscrivendo tutti i record negativi sia italiani che europei. Non c'è da sorprendersi però se si guarda alla storia di una delle squadre e delle città più spaventose d'Italia, che finalmente è entrata nel calcio che conta.  

 

La Strega nel logo

Da quando il Benevento è salito in Serie A mi sono sempre chiesto come uno straniero si spiegasse il fatto che una società di calcio avesse una-strega-che-vola-su-una-scopa nel proprio logo. Benevento è comunemente nota come la "città delle streghe" o, più propriamente, delle janare. Questa pessima fama è dovuta ai riti pagani che i longobardi svolgevano nei pressi del fiume Sabato: alcune donne urlanti saltavano intorno ad un albero di noce da cui pendevano serpenti, oppure dei guerrieri a cavallo infilzavano una pelle di caprone appesa ad un albero. Durante la dominazione Pontificia poi la Santa Inquisizione perseguitò le donne di Benevento per fermare questi riti. In seguito a rivolte della popolazione il controllo fu allentato e a Benevento rimase per sempre legata all'immagine della strega. Il Benevento Calcio adottò la silhouette della strega come logo nel 2005, mentre lo schema dei colori giallo-rosso è anch'esso un tributo al famoso Liquore Strega prodotto in città, che anche il nome del più importante premio letterario italiano.

 

Una storia horror

Prima di chiamarsi Benevento, la città si chiamava Maleventum. I romani ne cambiarono il nome perché pensavano portasse sfortuna. Allo stesso modo, la squadra di calcio cambiò il proprio nome otto volte dalla sua prima fondazione nel 1929 a causa di vari fallimenti, l'ultimo nel 2005 quando la famiglia Vigorito acquisto la società. Sportivamente il Benevento ha avuto storia piuttosto triste fatta eccezione per l’ultimo glorioso biennio. I giallorossi hanno militato prevalentemente in Serie C/Lega Pro (49 campionati complessivi) vanificando la prima promozione in B nella stagione 1945/46, sfumata per problemi finanziari. Una spaventosa casualità riguarda la storia del Benevento negli spareggi dei playoff per salire di categoria: dal 1991, i giallorossi ne hanno persi 12 su 14. Uno spareggio amaro in Interregionale (Juve Stabia), quattro finali perse (Turris, Potenza e due volte Crotone) e sei semifinali da dimenticare in Serie C. L’ultimo spareggio tra le lacrime, concesso nel 2015 al Como, provocò la contestazione di un pubblico esausto e le dimissioni pro-tempore di Oreste Vigorito tornato un anno fa.

 

Riscrivere la storia della Serie A, in negativo

Con l'ultima sconfitta per 5 a 1 contro la Lazio, il Benevento ha centrato la sua undicesima sconfitta consecutiva, eguagliando il record di peggior avvio in uno dei cinque maggiori campionati europei, finora era accaduto solo al Grenoble del 2009. Un record che il Benevento rischia di battere domenica prossima all'Allianz Stadium di Torino contro la Juventus. Il Benevento è alla prima stagione assoluta in Serie dopo 87 anni di Serie cadette, ma i numeri sono veramente impietosi: zero punti in classifica, 4 gol concessi e 29 subiti. Purtroppo il valore tecnico della squadra rispecchia fedelmente la sua tragica classifica: l’ossatura del Benevento promosso è fatta per lo più da ex giovani promesse, finite alla periferia del calcio di primo livello. Calciatori fra i 22 e i 26 anni, cresciuti in prestigiosi settori giovanili dopo i quali sembravano essersi bruciati, con l'unica eccezione di Amato Ciciretti a portare su di sé il fardello dell'intera squadra.