Quando la Juventus incontra Supreme

Nei mesi scorsi si è parlato molto del restyling della Juventus, del nuovo logo e del tentativo di avvicinare il calcio sempre di più al mercato, in un’ottica di apertura globale che lo sport più bello del mondo è sulla soglia di intraprendere.
Le reazioni a quel lavoro erano state diverse, c’è chi aveva gridato al sacrilegio, alla destrutturazione dello scudetto calcistico, e chi invece si era fatto affascinare dall’idea, immaginandola già sulle future maglie della Juventus e specialmente sul suo merchandising. La gaffe di Cuadrado di qualche giorno fa ci ha dato modo di constatare l’effettiva riuscita dell’operazione, quanto meno sulla maglia da gioco bianconera.

È stato proprio quel progetto però ad aver spinto Federico Faccioli a lanciare il suo. Si tratta di una reinterpretazione in chiave Supreme dell’identità juventina, con una serie di accessori e capi d’abbigliamento al seguito. Abbiamo raggiunto Federico per farci spiegare meglio la sua idea, e questo è quello che ci ha detto:

«Questo progetto nasce poco dopo il recente restyling del logo “Juventus”. Il coraggioso aggiornamento dell’identità del club torinese è rimbalzato per diverso tempo su tutti i media. A me personalmente la nuova brand identity della Juventus piace, ma mi sono chiesto “..e se avessi dovuto farlo io come l’avrei fatto?”. Capisco che il club abbia sviluppato questo logo per poter più facilmente sconfinare in diversi campi d’utilizzo e potersi  proporre come vero marchio di abbigliamento non solamente calcistico. E se… la Juve si proponesse in uno style “Supreme”? Così ho sviluppato il brand, il lookbook, una mini collezione pronta al primo(finto) drop e infine il sito. Tutto in uno stile simil-Supreme. Purtroppo i domini con la parola  “Juventus” al loro interno violerebbero i termini d’utilizzo del club così ho optato per registrare giuventus.com rifacendomi al grande Abatantuono».