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La magia degli stadi di calcio - Intervista a Marco Magielse

Abbiamo parlato con l'autore di "De Bosuil", bel libro che racconta la storia dello stadio del Royal Antwerp

La magia degli stadi di calcio - Intervista a Marco Magielse Abbiamo parlato con l'autore di De Bosuil, bel libro che racconta la storia dello stadio del Royal Antwerp

"De Bosuil. Royal Football Ground” è un libro di Marco Magielse che racconta per immagini (208 precisamente) la storia dell’iconico stadio del Royal Antwerp. Realizzato in collaborazione con COPA, ne siamo venuti a conoscenza grazie al cofanetto speciale realizzato per il ritorno nella massima serie belga del club.
Non abbiamo perso tempo e abbiamo contattato Marco per farci raccontare di questo incredibile progetto. Lo stesso fotografo ci ha concesso qualche scatto in esclusiva, che siamo felici di mostarvi.


Come, e quando, è cominciata la tua passione per l’Anversa?

Quando ero teenager vidi delle foto in bianco e nero di vecchie partite tra Olanda e Belgio, credo fossero degli anni ’50 e ’60, e rimasi affascinato dagli stadi dove queste partite erano disputate. Erano l’Olympic Stadium di Amsterdam, il De Bosuil di Anversa, entrambi con spati colossali. Ricordo che il De Bosuil mi impressionò particolarmente.
Nel 1989, quando avevo 21 anni, ci andai per la prima volta ed ebbi l’occasione di visitarlo tutto. Subito dopo la mia visita, una delle curve dietro la porta è stata abbattuta.
Non sono un fan spassionato dell’Anversa, ma mi sono innamorato dello stadio, quello sì.


Quando hai cominciato a lavorare al tuo libro, e quando tempo ti ha preso finirlo?

La mia prima visita ha coinciso con l’inizio del lavoro, anche se ancora non sapevo si sarebbe trasformato in un libro. Ero un ragazzo che voleva solo scattare delle foto (con pellicole in bianco e nero) e non pensavo al dopo. L’idea del libro è arrivata solo due o tre anni fa, quando ho parlato con i ragazzi di COPA delle foto che ho fatto.

Cosa ti ha spinto a mettere insieme questo enorme lavoro?

Beh, è stato l’amore per il calcio e soprattutto per gli stadi, per le gradinate. Se lo guardi da questo punto di vista, è il lavoro più bello del mondo.

Qual è, secondo te, l’aspetto più incredibile del De Bosuil?

Il De Bosuil era uno stadio davvero enorme, costruito secondo l’influenza britannica. Le gradinate dietro le porte erano gigantesche e sempre molto piene. Dietro una porta potevano starci 20 mila spettatori! In totale poteva contenerne 65 mila credo, l’atmosfera al suo interno era elettrizzante. Gli olandesi lo chiamavano “L’inferno”.

Quale credi sia il miglior momento per fotografare uno stadio?

Ho scattato un sacco di stadi vuoti, ma ora tendo sempre di più a scattare stadi in cui ci siano delle persone. È lì che uno stadio prende vita. Trovo speciale il momento in cui la partita comincia con il sole e man mano il buio si impossessa delle gradinate.


Quali sono gli stadi che ti piacerebbe scattare?

Ho una lunga lista di cose da fare e stadi da vedere. Il Lok Leipzig, Carlisle United, Luton Town, e quei tipi di stadio. Inoltre, vorrei vedere la Bombonera e altri stadi argentini, quello sarebbe il paradiso calcistico.