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Raccontare il calcio giapponese: il caso SHUKYU

Il magazine di calcio più bello del Giappone si racconta in una esclusiva intervista

Raccontare il calcio giapponese: il caso SHUKYU  Il magazine di calcio più bello del Giappone si racconta in una esclusiva intervista
Fotografo
SHUKYU

SHUKYU è un magazine giapponese che si propone di raccontare il calcio in un modo differente, più culturale. Abbiamo raggiunto Takashi Ogami, il suo fondatore, per farci raccontare la nascita del magazine. 

 

Prima di tutto, mi piacerebbe sapere com’è nata l’idea di un magazine sulla cultura del calcio?

La maggior parte dei magazine di calcio in Giappone danno solo notizie su calciomercato e risultati. Si possono trovare queste informazioni facilmente online e non ho mai trovato questi magazine particolarmente interessanti. Così ho cominciato a sentire la necessità di proporre modi e idee alternative per godersi lo spettacolo del calcio.


Perché hai deciso di dedicare ogni numero a un argomento particolare?

Voglio raccontare il lato sfaccettato del calcio e dividere i contenuti in sezioni divise per tema rende tutto più chiaro. Credo che parte della personalità di SHUKYU sia quella di creare pagine con contenuti diversi partendo sempre dal tema principale.

 

Nel tuo magazine bilanci perfettamente gli articoli che parlano di calcio giapponese con quelli che parlano di calcio europeo. Mi piace come scelta, ma vorrei chiederti su cosa ti basi per decidere le storie a cui dare risalto.

Mi piacerebbe introdurre la cultura del calcio giapponese anche alle persone oltreoceano e allo stesso tempo portare il calcio europeo in Giappone. Ho questi due desideri e cerco di non propendere per nessuno dei due in particolare. In più, ci si può godere il calcio sia che parli di persone famose che sconosciute. SHUKYU parla di cose simili sia per i giocatori più importanti che per quelli anonimi.


Spesso noi (intendo in Europa) guardiamo al Giappone come qualcosa veramente lontano e distante. Puoi dirmi qualcosa di più sul livello della cultura calcistica nella società giapponese?

La lega professionistica giapponese fu lanciata nel 1993. Il calcio ha avuto un grande aumento di interessa da quando la nazionale ha cominciato a partecipare alla Coppa del Mondo. Fino ad allora, il baseball era lo sport più popolare, mentre adesso è il contrario. Anche se il calcio locale non è molto grande, la nazionale riscuote molto più successo e popolarità. I tifosi giapponesi tendono a prestare molta più attenzione al calcio europeo, anche perché molti giocatori della nazionale giocano lì. Anche i media sono responsabili di questa tendenza a loro modo.

Molte persone qua giocano a futsal in città. Non è molto facile trovare dei campi da calcio a Tokyo, ma in compenso è pieno di posti dove giocare a futsal. Credo che quello vicino al grande magazzino di Shibuya Station sia abbastanza famoso. Ci gioco anche io di tanto in tanto. Credo che il motivo per cui il futsal sia così popolare qua è che servono meno persone per giocare rispetto al calcio tradizionale.

 

Quanto sarebbe importante aumentare la cultura calcistica per far migliorare anche il livello del calcio giapponese?

Come sport, non sarebbe di grande aiuto se la popolarità tra i tifosi fosse tutta rivolta verso una squadra dominante. D’altra parte, penso che la cultura calcistica sia molto importante per la conoscenza di tutte le squadre, non solo quelle più forti. Così facendo, penso che il Giappone riuscirà a portare il suo calcio a un livello più alto.


Nel tuo ultimo numero c’è un bellissimo editoriale sul calcio femminile, che sta diventando sempre più seguito. Com’è la situazione al riguardo in Giappone?

Da quando la nazionale femminile ha vinto il Mondiale nel 2011, c’astato un aumento incredibile dell’attenzione per il calcio femminile qui in Giappone. Penso che il numero di giocatrici stia aumentando di anno in anno, anche se non è ancora comparabile al movimento maschile, anche se ha ancora tempo per crescere. In più, con il fatto che il futsal accetta le squadre miste, ci sono molte possibilità per donne e uomini di giocare insieme.

 

In un’epoca in cui tutti i giornali stanno sparendo, cosa ha spinto un magazine come il tuo a stampare anziché pubblicare online?

La ragione principale è semplicemente che io sono cresciuto leggendo magazine. Penso che il ruolo dei giornali stia cambiando rispetto a quei tempo, ma allo stesso tempo penso che ci sia ancora tanto che possa essere fatto al giorno d’oggi. In più, i tempi per lavorare online sono molto veloci e non sarebbe molto semplice stare al passo per una piccola realtà come la nostra.


Qual’è la tua più grande speranza per il futuro?

Mi piacerebbe aprire un posto mio. Ho avuto occasione di gestire lo spazio di una Galleria, quindi so l’importanza di uno spazio per far vivere la cultura. Mi piacerebbe avere un posto dove la gente possa venire e godersi semplicemente il calcio.


Puoi raccontarci il tuo ultimo evento? Sei soddisfatto in termini di persone coinvolte e interesse che ha creato?

È stata la nostra prima sfida, ma è stato molto importante perché è stata un’occasione per incontrare molta gente nuova. Ne parlerò al riguardo la prossima volta a Seoul. Mi piacerebbe portare la cultura calcistica non solo in Giappone, ma in tutta l’Asia.