Era il 1885 quando James Devonshire si reca all’ufficio brevetti di Londra per registrare il brevetto del “tennis tavolo”. Il gioco si era diffuso negli anni precedenti in alcuni circoli privati della capitale inglese, in particolare dopo che un commerciante aveva cominciato a chiamarlo in quel modo, mutuando il termine dal già celebre tennis. Nasce così, quindi, il passatempo di colpire una piccola e leggera pallina con due racchette, dividendo il campo/tavolo con una rete. Nasce così, quello che dopo mille modifiche e ratifiche più o meno ufficiali, verrà riconosciuto come “ping pong”.
È passato più di un secolo da allora, lo sport si è evoluto nel professionismo, diventando una disciplina olimpica, ma l’essenza del ping pong, degli “scacchi correndo i cento metri” (in una frase celebre che si usa per definirlo), non è cambiata. Quell’essenza viene richiamata anche dalla Ping Pong Society, nuovo – e primo nel suo genere – ping pong club milanese. La PPS nasce con l’obiettivo di creare un unico ping pong club che metta insieme appassionati e giocatori derivanti da diversi mondi: dal fashion, dal design, dalla fotografia. Una community ampia, che svilupperà in parallelo un torneo e uno spazio per il free play. Come ci hanno detto gli organizzatori infatti: “La diversità alimenta il divertimento, provoca vibrazioni, crea energia.Faremo del ping pong, uno stile di vita. L’obiettivo è divertirsi, non prendersi troppo sul serio, collegarsi e giocare”.
Il primo appuntamento è per questa domenica all’Apollo Club di Milano, all’interno dell’evento 02-1212, dalle 12 fino alle 24. Per farvi entrare completamente nel mood di PPS, vi mostriamo questo editoriale realizzato in collaborazione con Champion, che fornirà anche le divise dell’evento. Partner tecnico invece sarà Stiga.
