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"Non ci si scambia il segno di Pace", la pandemia vista dalle chiese

Le immagini di Luca Giorietto raccontano come l'emergenza sanitaria ha cambiato gesti e ritualità nei luoghi sacri

Non ci si scambia il segno di Pace, la pandemia vista dalle chiese Le immagini di Luca Giorietto raccontano come l'emergenza sanitaria ha cambiato gesti e ritualità nei luoghi sacri
Fotografo
Luca Giorietto

Dopo aver raccontato il silenzio e l'assenza delle scuole italiane ai tempi della didattica a distanza, Luca Giorietto è tornato ad esplorare gli effetti e le conseguenze dell'emergenza sanitaria sui luoghi simbolo di aggregazione e dell'incontro con gli altri. Questa volta il fotografo si è concentrato sulle chiese, e in particolare sui gesti e sulla ritualità che sono stati profondamente sconvolti da distanziamento sociale e isolamento. Giorietto ha raccontato così il suo ultimo progetto: 

Il 2020, da pochi mesi concluso, continua a protrarre il suo spettro invadendo la nostra quotidianità e tra i vari spazi di aggregazione, i luoghi sacri sono tra quelli rimasti accessibili al pubblico nel rispetto delle norme anti-Covid. Questo cut-up visivo è ambientato all’interno delle chiese di Roma e provincia. Nonostante la non chiusura l’atmosfera che pervade è metafisica tra sagome di sanificatori, croci, sculture e dipinti, segnali di distanziamento, odore di incenso, fiori e stigmate. Le messe e le preghiere proseguono in presenza ma tutto è mutato. Il colore degli scatti però rimane vivido in memoria della libertà passata e in attesa di una rinascita futura. 

Giorietto ci porta in un viaggio all'interno dei luoghi sacri dove tutto sembra rimasto come prima, ma dove scambiarsi un segno di pace, un tempo parte di una quotidianità secolare, appare ora un gesto sovversivo, profondamente nostalgico.