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I 50 anni del bar San Calisto, anima di Roma

Gli scatti di Antonio Cavalieri raccontano la festa trasteverina del Calisto

I 50 anni del bar San Calisto, anima di Roma Gli scatti di Antonio Cavalieri raccontano la festa trasteverina del Calisto
Fotografo
Antonio Cavalieri

Roma è una grande contraddizione. 
I monumenti più belli al mondo convivono con la spazzatura, le chiese con il peccato, il passato glorioso ed ingombrante con un futuro incerto, quasi sospeso. 
Di giorno i vecchi del quartiere spostano i tavolini del Bar San Calisto dall'altra parte della piazza - sotto la chiesa - in modo da poter giocare a carte senza che il sole li disturbi. Sui tavolini di legno con il logo Peroni, si alternano scope e briscole, innaffiate da Spritz, birre e caffè. La sera la piazza e il bar vengono popolati dai ragazzi romani e qualche turista che ha letto sulla Lonely Planet che il Calisto è il bar bohemien di Roma. Marcello - lo storico proprietario del bar - ha staccato scontrini di amari, peroni e sgroppini a generazioni di romani che hanno passato le loro serate accartocciati sui grandini della fontana di Piazza Santa Maria in Trastevere. Dar Vichingo fino alla 126 in questa piazza è passata una Roma in bilico tra l'underground e il mainstream, una specie di museo a cielo aperto, vero ma in qualche modo finto e costruito. Una contraddizione, come tutta Roma.

Noi per celebrare il bar siamo andati alla festa per il suoi 50 anni: a raccontare la serata è l'obiettivo di Antonio Cavalieri, fotografo romano.

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