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Custom e sostenibilità presentati a Pitti da Baracuta

Brunch e il Live Painting di C.J. Pidloan per svelare la nuova collaborazione con Atelier & Repairs

Custom e sostenibilità presentati a Pitti da Baracuta Brunch e il Live Painting di C.J. Pidloan per svelare la nuova collaborazione con Atelier & Repairs
Fotografo
Any Okolie

In occasione di Pitti Immagine Uomo 96 Baracuta ha svelato a buyer e addetti ai lavori i suoi ultimi progetti, indirizzati a ridare una nuova immagine al brand nato a Manchester nel 1937, anno in cui venne realizzata la prima Harrington Jacket. Un'icona che ha connotato capitoli importanti della storia cinematografica e artistica, ma anche le abitudini di studenti di alto rango delle università americane e ribelli delle subculture europee di metà '900. 
Proprio la G9 è al centro dell'evento allestito al padiglione WP di Firenze, in cui l'artista C.J.Pidloan si è esibito in una performance di live painting utilizzando come tela le giacche simbolo del gusto e della storia di Baracuta. I modelli della nuova collezione per l'occasione sono stati personalizzati con le iniziali di alcuni ospiti, modificando il logo del brand fondato dai fratelli John e Isaac Miller.

Il filo conduttore della manifestazione, in linea con gli obiettivi delle ultime stagioni, è stato quello di reinterpretare un'icona della moda, aggiungendo un tocco di modernità al CasualCore di Baracuta.
In linea con questi obiettivi anche la collaborazione con Atelier & Repairs, il brand che sta reinterpretando i codici della moda e dello streetwear seguendo una mission molto decisa "0% production. 100% transformation". L'aim di Atelier & Repair è quello di guidare il fashion system verso valori più etici, collegando creatività e sostenibilità con uno stile che fin dalle sue origini ha anticipato il successo del custom degli ultimi anni. Maurizio Donadi - founder del brand - durante l'evento ci ha raccontato dell'importanza di un approccio sostenibile e della difficoltà nel reinterpretare un pezzo di storia dell'abbigliamento come la Harrington Jacket di Baracuta.

#1 Come nasce la collaborazione con Baracuta? 

Per caso, come le unioni più belle! Il reciproco rispetto - tra WP, Baracuta e Atelier & Repairs - è tale che l’idea di una collaborazione era nell’aria dal primo momento in cui ci siamo conosciuti. Filosoficamente eravamo già allineati. L’unione tra un marchio iconico come Baracuta e il nostro approccio creativo e circolare è stato naturale.
 
#2 Perché secondo te l’Harrington Jacket è stata utilizzata da tante sottoculture e qual è stata invece la tua chiave di lettura per un capo così iconico? 
 
La semplicità del suo design, la sua funzionalità e la perfetta costruzione di questa iconica giacca equivalgono, almeno secondo noi, alla definizione di “white canvas’. Non sorprende affatto che l’Harrington Jacket sia stata adottatta in 70 anni da tribù sociali differenti tra loro (Punk, Mod, fotografi, etc ma anche il cittadino comune) ma uniti nel considerare questo capo di abbigliamento una base sicura per le loro personalità, semplici o complesse che fossero. 
 
#3 Cosa significa “design intenzionale”? 
 
Significa semplicemente disegnare  - o ridisegnare, nel caso di Atelier & Repairs - con uno scopo in mente. Spesso si disegna senza nessun obiettivo. Avere una causa spinge la mente ad elaborare diversamente, con una visione (intenzione) allargata, innovativa e soprattutto utile al cittadino.
 
#4 Nel 2019 la sostenibilità è stata un vero e proprio trend, in che modo il design può esaltare l’utilizzo di materiali riciclati?

La sostenibilità non è un trend, ma bensì una missione. La sostenibilità è un trend per quelle aziende che hanno finito le idee e che si aggrappano a grandi movimenti sociali per farne delle campagne marketing. Povertà creativa, la chiamerei. Ma più che sostenibilità parlerei di responsabilità sociale, dato che l’industria dell’abbigliamento è la seconda fonte di inquinamento al mondo dopo il petrolio. 
 
#5 Il successo del custom di questi anni sta favorendo la crescita dell’idea di produzione circolare? 

Difficile rispondere dato che il trend “custom” è sempre esistito come forma di personalizzazzione (dalle auto alle scarpe, ecc. ecc.) mentre la produzione circolare è diventata l’unica forma industriale e filosofica sana per continuare a vivere in sintonia con la natura e con il nostro prossimo. 

 
Video by Stefano Resciniti