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TOMMY CA$H dal vivo

Cronaca del live a Roma del folle rapper estone

TOMMY CA$H dal vivo  Cronaca del live a Roma del folle rapper estone
Fotografo
Giulio Pecci

Se la tua barra più famosa è “One stripe in the night make me feel alright, Three stripes on my body make my swag real tight” è lecito aspettarsi un certo tipo di intrattenimento quando fai un concerto.

 

Tommy Cash, dall’Estonia con furore, ha dominato il palco romano di Largo Venue senza le tre strisce sul corpo, ma con una carica pazzesca che forse lascia intendere che almeno parte di quella barra sia stata fedelmente rispettata. Il rapper dell’est Europa è salito agli onori della cronaca ormai da qualche anno ma è soprattutto grazie al rilascio quest’anno di “Yes” (scritto con i simboli di yen, euro e dollaro) che è definitivamente assunto a profeta dell’estetica e del suono più creepy dell’est Europa, mescolandola efficacemente nei video e nelle produzioni con tendenze che vanno a toccare anche quelle dell’elettronica hi-tech. Il risultato è insomma ascrivibile a ciò che succederebbe se un colto produttore californiano facesse un viaggio nell’est Europa a base di disco dance trash anni ’90 e tante droghe sintetiche. Una felice unione tra passato, presente e futuro che lascia storditi ma eccitati come poche cose.

C’è da dire che Tomas Tammemets il palco lo sa reggere alla grande. Il concerto inizia puntuale e lui sale da solo, supportato solo da Visual meravigliosamente folli che vengono proiettate dietro di lui. La carica esplosiva dei brani dell’ultimo disco e la sua energia fisica, espressa con salti, capriole, corse da un lato all’altro del palco uniti ad una voce unica, disturbante ma allo stesso tempo ipnotizzante, riescono nell’arduo compito di distogliere l’attenzione dal fatto che appunto, sul palco c’è solo un ragazzo magro da far spavento e non più alto di un metro e settanta. Non c’è   interruzione tra un brano e l’altro, se non a circa metà concerto quando Tommy abbandona il palco per qualche minuto lasciando il pubblico alla mercé di una selezione serratissima che non fa scendere l’adrenalina neanche di un punto ma anzi aumenta ulteriormente le aspettative.

 

Tra le cose più belle successe: un ragazzo in prima fila che si scatta un selfie con Tommy nel bel mezzo dell’esibizione dato che era il suo compleanno, un uomo spuntato non si sa da dove sale sul palco e si lancia sulla folla facendo un brevissimo stage diving e infine Tommy Cash che durante il bis decide di abbandonare il palco e di mettersi al centro del pubblico che per qualche intensissimo secondo rischia di schiacciarlo a morte. 

Una performance adrenalinica che conferma l’unicità di un’artista a tutto tondo come Tommy Cash e che ci fa desiderare ancora di più di scoprire in futuro cosa potrà inventarsi. Anche se a ben vedere, Tommy Cash nel futuro già ci vive.