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From Asia with love #2

Lorenza's adventure in wonderland

From Asia with love #2 Lorenza's adventure in wonderland

Ieri non avevo lezione di cinese e, anche se il tempo non era dei migliori, ho deciso di avventurarmi per la città.  Dicono che il modo migliore per conoscere un  posto nuovo sia quello di camminare senza una meta precisa. Ho deciso di seguire questa filosofia. Così ho preso la metro più vicina a casa e dopo qualche spintone per uscire, sono scesa ad una stazione a caso, Yuyuan Garden, e ho iniziato a camminare.

Ad essere sincera mi sentivo un po’ spaesata. Camminare per Shanghai non è proprio come camminare per le strade di una normale città, dove tutto è a misura d’uomo. Camminare qui significa non vedere la fine della strada che stai percorrendo e chiedere informazioni a qualcuno del posto è un’impresa ancora più ardua di terminare il cubo di Kubrick.

Qui a Shanghai è solito incontrare anziani che camminano in pigiama, altri che pedalano su biciclette che ricordano l’anteguerra e le donne..le donne che sputano come e a volte anche meglio degli uomini.

Sorridendo di tutto ciò che osservavo ho continuato a camminare sorprendendomi di quel quartiere che, molto diverso dal centro della città, ti catapulta nella vera tradizione cinese.  In questa "Parigi d'oriente" (come qualcuno ama definirla) ci sono due cose che cambiano radicalmente da un quartiere all’altro: gli odori ed i colori.  Nel centro della città, dove di cinese sono rimaste solo le insegne luminose, tutto è occidente. I grattacieli, le strade,i ristoranti. 

In Yuyuan Garden invece, come in altri quartieri non ancora interessati dalla crescita economica, tutto ha un aspetto diverso. I grattacieli lasciano spazio ad edifici molto più bassi e a volte malmessi che sembrano non appartenere a quel lusso sfrenato che il centro finanziario, con la sua imponenza, sembra gridare a tutto il mondo. I ristoranti sono piccole carriole che vendono "jiaozi", tipici ravioli cinesi al vapore, frutta, carne e qualsiasi tipo di cibo commestibile da poter fare caramellato o sulla piastra. Senza dimenticare la pelle di pollo e la banana fritta, letteralmente adorate dai cinesi. Tutto ovviamente a prezzi stracciati. 

Camminando per la strada è facile imbattersi in gruppi di persone che, seduti su minuscoli sgabellini, consumano il loro pasto magari accompagnandolo con un tipico tea cinese, parlando e ridendo a voce molto alta, come è solito fare qui in Cina.

Continuando nella mia, chiamiamola così, passeggiata esplorativa mi sono ritrovata al centro di uno dei tipici mercati che si trovano qui a Shanghai. C'era di tutto. Dalle tipiche statuette raffiguranti Buddha, varietà infinite di tazzine, tea, spezie orientali, fino ad arrivare a riproduzioni prefette di borse e scarpe delle griffe più conosciute e desiderate del mondo della moda. In un timido cinese misto all'inglese ho chiesto il prezzo di una barattolo di fiori di Jasmine tea, una delle fragranze da me più adorate del loro tea e, dopo una breve contrattazione, l'ho acquistato ad un prezzo imbarazzantemente inferiore a quelli occidentali. Si, perché contrattare è all'ordine del giorno qui, ed è incredibile di quanto siano disposti ad abbassare i prezzi. 

Era tutto così nuovo, strano ma allo stesso tempo coinvolgente e tradizionale.

Fermandomi a bere un caffè, una bellissima bambina dai tipici tratti orientali mi fissa e mi sorride. Devo esserle sembrata molto buffa e diversa, proprio come diverso e affascinante a me appariva tutto quello che per lei era la normalità.

Senza rendermene conto si era fatta sera e così ho preso un taxi per tornare a casa. Nel tragitto ripensavo alla mia giornata, a quanto questa città potesse radicalmente cambiare da quartiere a quartiere, quando dal finestrino ho visto quello che forse è uno degli spettacoli più belli che questa città ha da offrire. Uno skyline mozzafiato, luci che ti circondano da qualsiasi parte e in lontananza eccola lì, Pudong che di notte, con i suoi grattacieli immensi e totalmente illuminati potrebbe essere un perfetto disegno per l'ultimo film della Disney.

Sono arrivata a casa, ho messo l'acqua sul fuoco e, con gli occhi ancora pieni di tutto quello che avevo visto e scoperto di questa città, mi sono buttata sul divano e ho bevuto il mio Jasmine tea. Aveva un sapore tipico, nuovo per me ma davvero buono, lo stesso sapore che aveva avuto la mia giornata.