Vedi tutti

Kobe 9 Elite The Masterpiece

Do the right thing

Kobe 9 Elite The Masterpiece Do the right thing

Una malattia, non sempre genera frutti nefasti. Pensate a Kobe Bryant, ossessivo-compulsivo (non importa se clinicamente testato o no), ha poggiato tutta la sua carriera su di una maniacale ricerca della perfezione, riuscendoci.

Adesso è da un po che non lo si vede in campo, un brutto infortunio la scorsa primavera ha praticamente decimato le sue apparizioni durante questa regular season, ed in molti sono (malignamente) pronti a scommettere contro di lui per il prosieguo della carriera.

Nonostante le malelingue Kobe Bryant è uno dei giocatori più amati del nuovo millennio, soprattutto dagli italiani, in particolar modo dai milanisti (essendo lui stesso tifoso del club). Parla benissimo italiano, ed in soldoni è uno dei migliori giocatori degli ultimi vent’anni di NBA. Oggi però, non siamo qui per parlare del suo smisurato talento, bensì di una particolare vicenda, che è poi legata a doppio filo con il nocciolo della questione: la sua linea di sneakers, le Kobe 9

L’NBA si compone di tre tipi di giocatori. Quelli con una propria linea di sneakers, quelli Nike (la maggior parte), e quelli Adidas. Kobe, sin dal suo approdo in NBA ha sempre fatto parte della scuderia tedesca, fino al 2006. Forse lo ricorderete citato nell’articolo dedicato ai “Bad Boys”, Kobe proprio in quell’anno a seguito di uno scandalo sessuale anche abbastanza pesante, perde la sua sponsorizzazione con l’Adidas. 

Il colosso americano è, nel frattempo, in attesa, come un predatore silenzioso, ed appena la partnership tra Kobe e le tre strisce si rompe, mette sotto contratto il Black Mamba. Da li comincia la storia delle “Kobe” che passo dopo passo, miglioria dopo miglioria, porta a quella che è una delle sneakers più avanguardistiche del mercato.


La “Kobe 9” esce nel 2013, ed è il preludio per quella meraviglia tecnologica e di design che sarà la Kobe 9 Elite.

Niente è lasciato al caso, la suola garantisce la massima aderenza al parquè, i rinforzi in fibra di carbonio provvedono alla massima stabilità laterale, senza mai tralasciare la leggerezza, che è il principio cardine su cui sono fondate le “Elite”. Utilizzando la nuova tecnologia Nike, sono le sneakers più leggere sul mercato, ed hanno il pregio di essere state disegnate ad immagine e somiglianza di Kobe Bryant. Il loro design, realmente unico e senza precedenti le rende una probabile pietra miliare sulla quale la Nike baserà la prossime generazione di sneakers.

Tuttavia, l’aspetto più affascinante delle Elite è quello dell’ispirazione. Ogni singola variante (e credetemi, sono davvero tante) è ricondotta ad un momento storico-culturale preciso, seppur tutta la linea è “un omaggio diretto alle Nike Jordan 3 e a Michael Jackson” per stessa ammissione di #Vine (soprannome dato a Kobe da un amico, ad indicare che lui, come il vino, più invecchia più diventa forte).

Tra l’immenso parco-modelli delle Elite, tra cui vale la pena citare le “Team” , le “Court Purple”, le “Maestro” e le “NSW Lifestyle Lakers”, le migliori tre, quelle su cui la casa madre punta principalmente, sono altre.

Rilasciate da pochi giorni le “Inspiration”, “Perspective” e “Detail” sono il fiore all’occhiello delle collezione “The Masterpiece” ed hanno tre fonti d’ispirazioni, almeno particolari.

Le prime simboleggiano l’attaccamento di Kobe per i colori gialloviola, un legame che dura dal 2006 ed è destinato a restare eterno. Nelle “Perspective” invece c’è tutto l’amore del ragazzo nato a Reggio Emilia per l’arte, ed in particolare per Pablo Picasso ed il suo periodo "Blue". Infine le “Detail”, viste dal numero 24 losangelino come una reinterpretazione del Rinascimento Italiano dal punto di vista del suo scultore preferito: Michelangelo.

Kobe è cosi, è quasi troppe cose per essere un solo uomo, un’energia ed una dedizione mostruosa, qualsiasi sia l’ambito che merita la sua attenzione. Tornerà in campo, c'è da scommetterci, altrimenti non sarebbe Kobe Bryant, e queste, non sarebbero le sue sneakers.