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5 orrori della moda di Masterchef 10

Cosa si nasconde sotto il grembiule più ambito d'Italia?

5 orrori della moda di Masterchef 10 Cosa si nasconde sotto il grembiule più ambito d'Italia?

Dieci edizioni, oltre cento concorrenti e 100.000 euro come premio finale. Masterchef è diventato, stagione dopo stagione, uno dei casi televisivi del decennio, il principale responsabile della nascita dei cooking show nella nostra televisione e del sogno di una stella Michelin in salotto. Avvocati, medici, designer, disoccupati e casalinghe: tutti hanno provato ad aggiudicarsi l'ormai iconico grembiule bianco, offrendoci per anni uno spaccato del nostro Paese e della sua involuzione stilistica. Nonostante sia uno dei programmi più seguiti dal pubblico italiano, Masterchef sembra infatti vivere in una bolla immune alla tendenze che dominano la moda mondiale. Arrivato ormai alla sua decima edizione, il talent culinario di Sky è l'occasione perfetta per scoprire vizi e virtù stilistiche degli italiani, pronti a sfoggiare i loro outfit migliori consapevoli di essere visti da migliaia di connazionali pronti a giudicare non solo i loro piatti, ma anche i loro outfit. 

Anche questa edizione non fa eccezione, confermando ancora una volta quanto visto negli anni precedenti. Se è vero che nessun concorrente ha mai avuto alcun legame con il mondo della moda (fatta eccezione per Silvana nella quarta edizione, insospettabile sosia di Silvia Venturini Fendi) è innegabile come il format abbiamo provato, stagione dopo stagione, a mettersi al passo coi tempi attraverso lo styling dei giudici. Indimenticabili alcuni outfit di Joe Bastianich, tra cappelli di qualsiasi tipo e sneaker fin troppo colorate, mentre nelle ultime stagioni Antonino Cannavacciuolo si è fatto portatore sano di quell'eleganza minimal in passato appartenuta a Carlo Cracco. Tra errori ed orrori, abbiamo raccolto gli alti e i bassi stilistici della decima stagione di Masterchef. 


Il revival hipster

Quando American Apparel dettava legge in fatto di stile, era impossibile non incrociare in giro e in ogni serata l'immancabile pantalone con il risvoltino alla caviglia e la cronica assenza di calzini. Se pensavate di esservene liberati non avevate ancora visto Monir. L'aspirante chef italo-marocchino sfoggia con disinvoltura i suoi pantaloni skinny rigorosamente senza calzini in ogni episodio. Se lo amate per la sua simpatia, non potrete fare altrettanto per le sue scelte in fatto di outfit. 


Cucinare con stile

Maxwell è senza dubbio uno dei vincitori morali di questa edizione. Giornalista e scrittore, è stato direttore esecutivo di Variety e Daily Variety, oltre che caporedattore di People Weekly. Dal 2018 vive a Roma, dove oltre a scrivere per Forbes e Focus, regala stile ed eleganza agli spettatori di Masterchef 10. Uno stile impeccabile, quello di un uomo che non solo è riuscito a ricevere i complimenti di Iginio Massari, ma che l'ha fatto in giacca e cravatta. 


Maitre di bara

Maitre di sala, Francesco Aquila (ormai diventato solo Aquila per i giudici) è uno dei nomi papabili per la finale. Oltre alla sua somiglianza con Johnny Depp, Aquila si è fatto notare anche per le sue scelte stilistiche al limite del discutibile: giacche, cravatte e camicie che spesso sembrano più quelle di un servizio di onoranze funebri che quelle di un aspirante Masterchef. Lo perdoniamo per le sue Yeezy 350, meno per le McQueen


Dimmi come ti vesti e ti dirò chi sei

Lo sapevate che Eduard è nato a Santo Domingo? In caso non l'aveste notato l'aspirante chef e commesso è pronto a ricordarcelo con camicie floreali e collane di conchiglie. Menzione d'onore al revival delle t-shirt con lo scollo a v, direttamente dai primi anni 2000. 


Giudici di stile

Capitolo a parte per i tre giudici di Masterchef, il terzetto ormai solidissimo composto da Bruno Barbieri, Giorgio Locatelli e Antonino Cannavacciuolo.Se l'ultimo sembra aver preso il posto di Cracco per stile minimal, il proprietario di Locanda Locatelli è senza dubbio la vera star dei tre con outfit capaci di unire casual ed eleganza, senza mai disdegnare qualche sneaker. Bruno Barbieri, dall'alto delle sue dieci edizioni su dieci, sembra invece preferire pattern colorati e pantaloni dal fit esageratamente loose. Apprezziamo lo sforzo, ma forse anche qualcosa in meno andrebbe bene. 

Se l'Italia è il paese della moda, i concorrenti di Masterchef Italia sembrano estranei al discorso. Nonostante ai fini della competizione rimanga più importante un impiattamento azzeccato di una corretta color palette, il ritratto che emerge da Masterchef è quello di un paese sicuramente vario, diverso e multiculturale, ma anche quello di una nazione che nel 2021 ancora reputa accettabili i risvoltini alla caviglia e i mocassini senza calzini. Come direbbe qualcuno, un mappazzone.