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Cos'è e come funziona Clubhouse

Il nuovo social network di soli messaggi vocali

Cos'è e come funziona Clubhouse Il nuovo social network di soli messaggi vocali

L'incubo di tutti quelli che odiano i messaggi vocali - di qualsiasi durata e argomento - è appena diventato reale. È infatti approdata in questi giorni in Italia una nuova app di messaggistica costituita esclusivamente da messaggi vocali, l'unico tipo di comunicazione che si può attuare sulla piattaforma. 
Per il momento Clubhouse è disponibile in Italia solo per dispositivi iOs e ancora in versione beta, ma il social network dichiara di contare già 2 milioni di utenti. L'applicazione è stata lanciata ad aprile dello scorso anno da Paul Davison e Rohan Seth, grazie ad un finanziamento di 12 milioni di dollari fornito da una società di venture capital, che qualche settimana fa ha investito altri 100 milioni di dollari nel progetto. 

Per il momento l'accesso all'app è consentito solo tramite invito di un altro utente, una modalità che vuole costruire una fama di esclusività attorno all'app e dare vita ad una community solida che cresca organicamente, hanno spiegato i fondatori dell'app. Proprio questa modalità di accesso è stata una delle ragioni di maggior successo dell'app al momento del lancio, in particolare tra i lavoratori dell'industria tech della Silicon Valley, i primi e più entusiasti user di Clubhouse. Con l'espansione dell'app, tuttavia, Davison e Seth contano di cambiare modalità di accesso nel lungo periodo, cercando inoltre di attirare verso la piattaforma influencer e personalità molto seguite su altri social media. 

In ogni caso Clubhouse nasce con l'intento di offrire un'esperienza diversa di messaggistica, più orientata alla conversazione vera e propria, un luogo in cui scambiare idee, pensieri e storie senza l'ausilio di testo o di immagini. Una volta effettuato l'accesso, l'utente si trova davanti diverse stanze, che sono le diverse chat a cui può prendere parte. In base ai contatti e agli interessi espressi, è l'algoritmo stesso di Clubhouse a spingere lo user verso le stanze più affini ai suoi gusti e alle sue passioni. All'interno di ogni stanza è possibile sia prendere parte alla conversazione sia ascoltare solamente gli altri membri presenti, ma nessuno dei messaggi inviati sull'app può essere registrato, salvato o condiviso

Una delle ragioni principali dell'appeal dell'app è la presenza di celeb del calibro di Oprah Winfrey, Drake, Chris Rock, Ashton Kutcher e Kevin Hart, che non solo prendono parte alle conversazioni, ma che spesso sono gli amministratori di diverse chat. Al di là della presenza di grandi nomi, l'app è promossa come un ottimo modo per fare networking, per conoscere nuove persone sia a scopo lavorativo che personale, un vantaggio da non sottovalutare in tempi di distanziamento sociale. 

Nonostante le buone premesse e le accortezze prese in materia di privacy, come riportano diverse testate e numerosi utenti Twitter, uno degli aspetti più discussi di Clubhouse è la mancanza totale di moderazione dei contenuti. Non c'è infatti nessun tipo di controllo, e di limite, imposto sul contenuto delle chat, che se da una parte assicura quella privacy e quello spazio sicuro che molti utenti ricercano, dall'altra lascia spazio al proliferare di chat razziste, omofobe, antisemite, non condannando nessun tipo di hate speech, di abuso o di aggressione online. Sebbene i fondatori dell'app abbiano assicurato di stare implementando questo aspetto, mai come in questo momento storico, in cui il dibattito sul ruolo dei social media e su quanto e in che misura debba essere applicata una sorta di controllo e di censura tiene banco da mesi, una risposta di questo tipo appare fuori tempo massimo.