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Alexander Wang è stato accusato di molestie sessuali

Moltissimi modelli uomini e trans hanno raccontato le loro esperienze con il designer americano

Alexander Wang è stato accusato di molestie sessuali Moltissimi modelli uomini e trans hanno raccontato le loro esperienze con il designer americano

UPDATE 04.01.2021: Dopo le numerose testimonianze uscite negli ultimi giorni, Alexander Wang ha rilasciato una dichiarazione al Guardian negando qualsiasi tipo di accusa, definita dal designer americano grottesche e prive di fondamento: “Negli ultimi giorni ho ricevuto accuse infondate e grottescamente false. Queste affermazioni sono state ingiustamente amplificate da account di social media famosi per aver pubblicato materiale diffamatorio da fonti non rivelate e/o anonime con zero prove o qualsiasi verifica dei fatti di sorta".

29.12.2020: Nelle ultime ore, TikTok prima e Instagram poi sono diventati lo safe space nel quale diversi modelli, addetti ai lavori, semplici studenti e commessi hanno avuto modo di raccontare i loro incontri, tutt'altro che piacevoli, con Alexander Wang. Per tutti infatti il racconto andava in un'unica direzione: sono stati in molti, in particolare modelli sia uomini che trans, ad accusare il designer americano di molestie sessuali

La nuova ondata di accuse nei confronti del designer, non nuovo a questo tipo di insinuazioni, è partita da TikTok, dove il modello Owen Mooney ha raccontato la propria esperienza risalente al 2017: in un club di New York pieno di gente Wang avrebbe infatti palpeggiato e molestato Mooney, il quale ha riconosciuto immediatamente l'autore delle molestie. Sebbene nel primo video Mooney non faccia esplicitamente il nome di Wang, preferendo invece l'espressione "really famous fashion designer", nei commenti moltissimi hanno intuito che si trattasse di Wang, tanto che in un successivo video è stato lo stesso Mooney a confermare l'identità dell'assalitore. Il modello ha continuato dicendo: "Alexander Wang è un grande predatore sessuale, e ci sono tantissime altre persone a cui ha fatto ciò che ha fatto a me. Per questo, è arrivato il momento che venga denunciato". 

Dopo aver repostato il video di Mooney, @shitmodelmgmt, ironica pagina Instagram dedicata alla narrazione delle gioie e dei dolori dell'essere un modello, che si propone anche come uno safe space in cui testimoniare insidie e delusioni di questa industria, si è trovata sommersa dai racconti di altre persone, modelli e non, che hanno avuto esperienze simili con Wang. Se per Mooney la molestia si era fermata al palpeggiamento, negli episodi raccontati a @shitmodelmgmt emerge un pattern ben più grave e definito nel comportamento di Wang, che in base a quanto hanno raccontato le sue presunte vittime, era costituito da droghe - spesso somministrate all'insaputa della vittima - e rapporti intimi non consensuali con vittime a volte persino incoscienti, indipendentemente se fossero gay o no. 

@shitmodelmgmt chiede ai propri follower di defolloware le pagine IG ufficiali collegate ad Alexander Wang, @alexwangny @alexanderwangny, dove in ogni caso è stata tolta l'opzione per commentare i Post, chiedendo più in generale di boicottare il brand e di continuare a raccontare la "verità" su Wang. Mentre si attende ancora una dichiarazione o quanto meno una reazione da parte di Wang, questa ondata di accuse ha acceso i riflettori su un fenomeno, quello delle molestie su modelli uomini e trans, raramente trattato dai media tradizionali o da quelli di settore, una questione che anche in quel grande momento di unità collettiva che fu il #MeToo non trovò mai veramente spazio. 

In ogni caso, va sottolineato come l'industria della moda abbia sempre avuto parecchie difficoltà nell'affrontare questioni spinose come le molestie sessuali. Se in alcuni casi i presunti colpevoli sono spariti dalle copertine dei magazine e dagli shooting più importanti, come ad esempio Bruce Weber, altri continuano a lavorare indisturbati, nascondendo sotto al tappeto racconti e accuse degli addetti ai lavori, fregiandosi di una certa protezione tipica dell'industria, che, soprattutto nel caso di gravi accuse, occorrerebbe rompere.