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Il Nuovo Lusso Italiano secondo Massimo Bottura e Lara Gilmore

Il loro B&B, Casa Maria Luigia, parla di nuova dimensione esperienziale tra cucina, arte e natura

Il Nuovo Lusso Italiano secondo Massimo Bottura e Lara Gilmore Il loro B&B, Casa Maria Luigia, parla di nuova dimensione esperienziale tra cucina, arte e natura

In mezzo all’enorme numero di chef che si riciclano personaggi televisivi e autori di vapidi libri di ricette, Massimo Bottura rimane ancora uno dei pochi professionisti capaci di rendere pressoché leggendaria la propria visione e la propria arte in Italia e nel mondo. Senza mai svendersi ai media, ma rimanendo sempre attento e presente sull’orizzonte della cultura contemporanea, Bottura rappresenta un tipo di personalità pubblica tanto pop da poter collaborare con Gucci e allo stesso tempo tanto autorevole da poter firmare un appello al Governo Conte in difesa dei ristoratori italiani. Oltre all’ormai celebre Osteria Francescana, Bottura è, insieme a sua moglie, Lara Gilmore, l’anima e il cuore di Casa Maria Luigia, la guest house immersa in uno dei paesaggi più belli dell’Emilia, a metà tra esperienza culinaria, galleria d’arte e vita di campagna.

Proprio Casa Maria Luigia, in questi tempi di confinamenti e di spazi urbani che si fanno ostili, rappresenta la migliore esperienza di un tipo di lusso che non è semplicemente legato alle preziosità gastronomiche prodotte nelle sue cucine, ma che si estende a esperienza totalizzante del living. I suoi mobili di design, il comfort delle sue quindici stanze, l’arte e le commodities che la arricchiscono e lo stupendo paesaggio emiliano che la circonda tutt’intorno rendono questo spazio qualcosa di molto superiore alla somma delle sue singole parti, quasi la concretizzazione di un’estetica tutta italiana ed esperienziale, che fonde passato e presente e ha la natura come sua protagonista. Un tipo di concezione che, nel mondo della ripetibilità industriale e della serializzazione, rappresenta il futuro del lusso stesso e della concezione che ne abbiamo.

Per questo nss magazine ha parlato con Massimo Bottura e sua moglie Lara Gilmore per ascoltare le loro idee sulla loro filosofia gastronomica, sulla natura del turismo nel mondo post-pandemia e sul concetto di cross-settorialità del lusso.

Casa Maria Luigia riesce mixare sapientemente l’estetica semplice della campagna con il gusto sofisticato dell’arte contemporanea. Qual è la filosofia che ha ispirato Casa Maria Luigia?

Massimo – Casa Maria Luigia è il nostro sogno. Un’azienda agricola che abbiamo riportato alla luce, dopo essere rimasta inutilizzata per decenni. Un cuoco non potrebbe desiderare nulla di meglio che avere campi di grano saraceno, un orto con fiori, erbe aromatiche, verdure di ogni genere costantemente a servizio della sua creatività. È così che ci siamo riconnessi con la terra, lasciandoci ispirare dalla quotidianità del contadino, dai campi fino alla tavola. Ma anche da un profondo senso di ospitalità e condivisione, lo stesso che guida i nostri progetti di Food for Soul in tutto il mondo, grazie ai quali i nostri ospiti più vulnerabili possono sedersi insieme attorno a un tavolo e condividere un pasto buono e sano, realizzato con eccedenze alimentari. Nella nostra visione è tutto connesso: da Osteria Francescana a Franceschetta58, da Casa Maria Luigia a Gucci Osteria o Torno Subito a Dubai. La bellezza e il valore dell’ospitalità sono il filo conduttore, per mettere al centro l’ospite e la sua esperienza, sempre. 

Lara - Nella nostra mente Casa Maria Luigia è l’estensione di Osteria Francescana con 15 camere. Abbiamo voluto allargare l’approccio all’ospitalità basandoci sulle nostre più grandi passioni come l’arte e la buona cucina. In Casa Maria Luigia ci occupiamo dei pasti dei nostri ospiti non solo per pranzo o cena, ma per tutta la giornata, raccontando il forte legame con il territorio emiliano. La colazione che serviamo è quella tipica dei contadini, con cotechino cotto sotto la cenere, focaccia preparata nel forno a legna, frittata, marmellate km 0, ricotta di Rosola, gnocco fritto con mortadella. Tutti prodotti d’eccellenza che raccontano il nostro paesaggio attraverso assaggi del meglio del territorio. Durante il giorno i nostri ospiti sono invitati ad aprire il frigo e prendere snack freschi a base di frutta e verdura del nostro orto, che li accompagnano fino alla sera, momento in cui apriamo le porte di Francescana at Maria Luigia. Abbiamo deciso di proporre un’Osteria Francescana in un contesto nuovo, dove non ci sono più tovaglie ma solo tre tavoli comuni, e dove i cuochi insieme allo staff raccontano, piatto dopo piatto, la storia del nostro ristorante. Il menù da nove portate suddivide in capitoli i momenti più importanti della nostra storia, coinvolgendo tutti a partecipare in prima persona alla nostra storia sempre in divenire. È come partecipare ad uno spettacolo dove tutti possono interagire e diventare protagonisti, fermandosi atto per atto per un assaggio. 

Oggi il Lusso non viene più associato all’opulenza e all’eccesso ma sempre più alla misura, l’equilibrio e il benessere.  Qual è la vostra idea di Lusso?

Massimo – Il tempo è il vero lusso. A Casa Maria Luigia nessuno verrà mai a bussare alla tua camera e nessuno irromperà mai nella tua privacy. Vogliamo che questo sia un luogo per riconnettersi con se stessi e le proprie passioni, per lasciarsi ispirare dall’arte – da Ai Wei Wei a Damien Hirst, Mimmo Paladino, Joseph Beuys,..  e immergersi nei tempi lenti della campagna. Per passeggiare nel parco e stupirsi dell’incidenza della luce che cambia, per lasciare che i pensieri corrano nella nostra mente liberi, pronti a generare nuove idee. A tutto il resto ci pensiamo noi.

Lara - Il lusso di oggi non è l’ostentazione come ad esempio si può trovare in una cucina ricca e basata solo su prodotti esotici che arrivano da lontano, ma piuttosto dalle eccellenze che abbiamo dietro l'angolo, come il cotechino, il Parmigiano Reggiano, la mortadella, l’Aceto Balsamico e le tradizioni che definiscono l’Emilia come Food Valley ma anche come terra di cultura che ha tantissimo da offrire.

La pandemia e il lockdown hanno impattato fortemente l’industria del turismo che oggi sta cambiando molto velocemente. si parla sempre di più di turismo “esperienziale” riscoprendo valori e gusti genuini.  Come cambierà il turismo nei prossimi dieci anni secondo voi?

Lara – Sto notando un ritorno alle esperienze più autentiche, una rinata curiosità di conoscere luoghi ancora poco conosciuti oltre le classiche mete italiane. L’Emilia Romagna è una terra ricchissima, dagli Appennini all’Adriatico, dalle colline tra cui perdersi in bicicletta ai borghi storici e le gallerie d’arte. Casa Maria Luigia è il punto di partenza per scoprire il territorio, ma anche il posto giusto dove rifugiarsi: è così che abbiamo deciso di aprire il prossimo novembre Luigina, una residenza privata a pochi passi dalla struttura principale della Maria Luigia “grande”, dedicata alle famiglie o a gruppi di amici che vogliono avere un’esperienza ancora più tailor-made. Giardino privato e cucina inclusi. 

Massimo – Penso che il turismo continuerà in questa direzione. Le persone hanno sempre più fame di esperienze autentiche, che possano connetterle profondamente con un luogo e chi lo vive davvero, per tornare a casa con un bagaglio inestimabile dove il rapporto con l’altro è ciò che fa la differenza. Lo vedo ogni sera da Francescana at Maria Luigia: persone diverse che condividono un’esperienza culinaria unica, in grado di sintonizzarle ad un livello più profondo. È così che non esistono più barriere, muri, ma siamo tutti connessi attraverso un’opera d’arte, una storia, un piatto, un’emozione.

Il concept di Casa Maria Luigia è composto da arte contemporanea, food e ospitalità, seguendo il principio della cross-settorialità che oggi domina l’industria creativa. Offrite anche la possibilità di vivere esperienze in altre eccellenze locali come Maserati: quando avete messo a punto il concept era questo quello che avevate in mente?

Massimo – Casa Maria Luigia è un posto di inclusione e condivisione. Per noi è stato completamente naturale voler condividere con gli ospiti non solo le passioni ma tutto il meglio che casa nostra possa offrire. Non vogliamo essere un hotel, ma una famiglia di amici da cui passare un’esperienza indimenticabile. Ed è questo che fanno le persone che amano e sognano, vogliono vivere sempre di più la bellezza. Da Maserati al Museo Ferrari e le nostre migliori acetaie, c’è così tanto da scoprire che è nostro piacere e obbligo raccontarlo a chi ha scelto di entrare a far parte di questo mondo. 

Lara – Sul nostro sito esiste un’intera sezione dedicata alle esperienze. Perché Modena è imparare a piegare i tortellini proprio come fanno le rezdore del Tortellante, associazione non profit grazie alla quale anziani e ragazzi diversamente abili trovano il loro posto da protagonisti nella società, tramandando le tradizioni culinarie più preziose. È ascoltare un concerto al nostro bellissimo Teatro Pavarotti ma anche guidare una Maserati d’epoca tra i tornanti in mezzo ai campi.

La famiglia e il DNA di Casa Maria Luigia è fortemente legata all’Italia ma ha contaminazioni da tutto il mondo, in particolare dagli USA. Avete sempre detto che più di un albergo è una casa accogliente: quali aspetti delle diverse culture influenzano la vostra vita di tutti i giorni?

Lara – Siamo fortunati ad avere una squadra di persone che arrivano da tutto il mondo per stare qui con noi. Parliamo tutti italiano e inglese come se fossero una lingua sola! Ma quest’estate abbiamo voluto dare un tocco d’America alla nostra proposta culinaria con il brunch domenicale. Tutto il menù è stato pensato per essere cucinato al forno a legna o con l’affumicatore, come da tradizione oversea. Musica country o jazz come accompagnamento. Abbiamo fatto viaggiare gli ospiti anche quando non potevano, e la risposta soprattutto del pubblico locale è stata incredibile.

Massimo – Nelle mie vene scorre Aceto Balsamico ma non voglio fare distinzioni, mi sento cittadino del mondo. Camminando per via Stella nel centro di Modena, dove si trova Osteria Francescana, o varcando i cancelli di Casa Maria Luigia, senti parlare tutte le lingue del mondo, e questa è una sensazione meravigliosa. Come dicevo prima, qui abbattiamo le barriere, non ci sono distinzioni. Comunichiamo il meglio delle eccellenze e delle tradizioni italiane filtrate da secoli di storia e rielaborate da un pensiero contemporaneo. E l’oggi, la contemporaneità, è non avere limiti.