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20 parole da approfondire per parlare di razzismo

Glossario di importanti termini anti-razzismo

20 parole da approfondire per parlare di razzismo  Glossario di importanti termini anti-razzismo

Dopo aver coinvolto tutti e cinquanta gli stati che compongono l'USA e altri diciotto paesi nel mondo, il Black Lives Matter è diventato il più grande movimento dei diritti civili della storia. Alla luce delle rivolte e delle proteste anti-razziste che stanno avendo luogo negli Stati Uniti e che verranno organizzate nei prossimi giorni anche in Italia, la parte più importante di questa lotta è assicurarsi di essere adeguatamente equipaggiati con le conoscenze necessarie. Come dice l'attivista Angela Davis: "Non è sufficiente non essere razzisti, dobbiamo essere antirazzisti", e per diventare davvero antirazzisti - partecipando attivamente a campagne contro il razzismo e promuovendo la tolleranza razziale - è importante conoscere i concetti alla base del movimento stesso.

Ciò implica molto più che osservare e commentare, ma richiede la capacità di fare un passo indietro, valutare la situazione, elaborarne un giudizio in base alle proprie nozioni e formare un'opinione costruttiva non sulla base delle proprie esperienze di chi non ha mai sperimentato il razzismo, ma con la capacità di comprendere la realtà attraverso gli occhi di qualcun altro. È un processo che richiede di essere consapevoli della storia, non quella che è stata insegnata nelle scuole ma anche di quella che non è sempre inclusa nei libri scolastici. Un altro aspetto è la comprensione del significato dei termini quotidiani usati nel dibattito anti-razzista.

Per questo, nss magazine ha creato un glossario di termini che illustrano i concetti-chiave del movimento anti-razzista che sta animando oggi il dibattito culturale.

GLOSSARIO DEI TERMINI ANTI-RAZZISMO

Ally/Alleato

Un ally o alleato è chiunque riconosca il proprio privilegio (basato su genere, classe, razza, ecc.) e offre la propria solidarietà alle minoranze per ridurre la loro oppressione e sensibilizzare gli altri detentori di privilegio alla lotta per l'uguaglianza.

Anti-black

Essere anti-black significa essere ostili alla black community e alla sua cultura, ai suoi valori e ai suoi obiettivi. Quest'atteggiamento si manifesta in due forme: una versione capillare e sistemica che predetermina lo stato socioeconomico e gli standard di vita della black community, ed è supportato da istituzioni e ideologie. Questa primo tipo di atteggiamento si basa su un disprezzo culturale a priori, di solito privo di fondamento logico o di basi intellettuali precise.

Il secondo tipo è una versione più aggressiva, attivamente ostile, che si manifesta contro qualunque prodotto o esponente della black culture, diventando quasi un razzismo selettivo.

Appropriazione culturale

Si tratta furto o dell'uso improprio di elementi culturali di una qualunque minoranza per uso personale, mercificazione o profitto, inclusi di simboli, arte, tradizioni o costumi, condotta senza comprensione, riconoscimento o tributo al valore della cultura originale.

Esempi possibili sono l'uso del vestiario dei nativi americani o di un kimono giapponese come costumi.

Covert Racism

Una forma di discriminazione razziale tanto internalizzata da sembrare invisibile. Spesso infatti gli stessi covert racists non si rendono conto del loro stesso razzismo. Consiste principalmente nell'uso di metodi passivi o apparentemente passivi che si basano su pregiudizi e preferenze razziali.

Colorism

Il pregiudizio o la discriminazione nei confronti di individui basato sul colore e tonalità della loro pelle. È la preferenza di individui con tonalità della pelle più chiare, nata dall'idea più o meno conscia che il valore di qualcuno venga determinato in base alla sua adesione a uno standard di bellezza prevalentemente caucasico.

Colourblind Racism

"Non vedo colore" è una frase molto usata nell'approccio del razzismo colourblind. È essenzialmente l'idea che l'unico modo per porre fine alla discriminazione razziale sia ignorare la realtà delle differenze razziali. Questo è un problema perché negando la realtà del colore, si negano le persone di colore e le loro lotte. Questa cecità selettiva implica l'esistenza di qualcosa di tanto vergognoso nelle persone di colore e nella loro cultura che non se ne dovrebbe nemmeno parlare, negando anche i problemi che esse affrontano. Si tratta di un'ideologia creata dai bianchi che si sentono a disagio ad affrontare l'argomento della disuguaglianza.

Diversity

Termine che si riferisce a una vasta gamma di contesti nazionali, etnici, di genere o razziali e indica il valore e la ricchezza intrinseci a una collettività multiculturale.

Fragilità bianca/White fragility

L'autore Robin DiAngelo si riferisce alla fragilità bianca come "uno stato in cui anche una minima quantità di stress razziale diventa intollerabile per i bianchi, innescando una serie di reazioni difensive come rabbia, paura, colpa e stress".

Un classico esempio di questo fenomeno è l'esperimento Blue Eyes/Brown Eyes dell'attivista e docente Jane Elliot.

Giustizia razziale

Un trattamento sistematico ed equo delle persone di tutte le razze, con conseguenti opportunità e risultati equi per tutti. Questo concetto supera l'antirazzismo, richiede non solo l'assenza di discriminazione e disuguaglianze, ma anche lo sforzo di implementare sistemi che supportino le cause dell'equità razziale attraverso il rafforzamento di politiche, pratiche e atteggiamenti generali.

Inclusion/Inclusività

L'effettiva attuazione della diversity che si realizza includendo individui o gruppi tradizionalmente esclusi da certe attività all'interno di valutazioni e processi decisionali in modo da condividere il potere e impiegare diversi punti di vista al fine di agire nel rispetto delle sensibilità e dei valori intellettuali e morali di tutti.

Karen

Karen è un termine gergale moderno creato per descrivere una donna bianca, moralista e di mezza età, che pretende maggiori diritti delle persone di colore ed è più o meno apertamente razzista. La sua figura è stata codificata nella meme culture da Millennials e Generazione Z che hanno creato il termine per descrivere l'atteggiamento di alcune donne bianche sui social media che prendono di mira e/o si lamentano delle persone di colore per motivi razzisti.

Microaggressioni

Insulti, comportamenti, scherzi o abitudini verbali o non verbali, intenzionali o non intenzionali di tutti i giorni che connotano messaggi negativi o dispregiativi verso gruppi di individui basandosi solo sul loro gruppo umano di appartenenza.

Esempi possibili sono: tenere la borsa più vicina quando una persona di colore è vicina, attraversare la strada quando si vede una persona di colore o supporre automaticamente che una persona di colore in un negozio sia una guardia di sicurezza e non un commesso o un cliente.

Overt Racism

L'opposto di Covert Racism (vedi sopra). È una forma di discriminazione palese e aggressiva e soprattutto consapevole. È il prodotto del suprematismo bianco e consiste nell'uso di atteggiamenti, idee o simboli volti a giustificare e/o rafforzare l'oppressione di gruppi razziali e culture minoritarie.

Persone di colore

Questo è un termine da usare solo quando si fa riferimento a un gruppo collettivo di non-bianchi. Ad esempio, dovrebbe essere usato quando ci si riferisce a un gruppo di tre persone che include anche neri, asiatici e nativi americani. Tuttavia, quando si fa riferimento a ciascuna persona di questo gruppo singolarmente, devono essere utilizzati i nomi dei rispettivi gruppi razziali.

Privilegio bianco/White privilege

Termine che si riferisce a vantaggi, benefici e diritti dati per scontati dagli appartenenti alla razza bianca ma di cui in realtà le minoranze etniche non godono. Nella maggior parte dei casi, coloro che sperimentano questo privilegio ne sono inconsapevoli o lo negano. Questo non si basa necessariamente sull'idea che le persone bianche godano di privilegi speciali, ma piuttosto al fatto che le persone di colore non abbiano accesso agli stessi privilegi di base riservati ai bianchi.

Un esempio possibile è non vedere la propria nazionalità o origine messa in dubbio in base al colore della pelle; la presenza esclusiva di individui bianchi nelle pubblicità, nei film e in tutte le rappresentazioni culturali; o la diffidenza che si subisce in supermercati o negoxi quando si viene seguiti dalla sicurezza a causa della propria razza.

Razzismo culturale

Si riferisce all'ideologia che pone i bianchi e la loro cultura come termine di paragone di ciò che è normale e lecito. È un problema onnipresente in Europa in quanto si manifesta in film, pubblicità, libri, moda, leggi e storia. Include anche l'associazione istintiva di certi tratti somatici, come i capelli biondi e gli occhi azzurri, al concetto di bellezza.

Razzismo inverso

 

Il razzismo inverso è un mito originatosi all'interno dell'ideologia del suprematismo bianco. In realtà esso non è mai esistito e, anche se possono esistere pregiudizi razziali (per es. I bianchi non sanno ballare ecc.), essi non possono essere considerati razzismo perché non sono supportati delle strutture di potere interne alla società. I bianchi sono infatti l'unico gruppo razziale che detiene il potere culturale a causa del pensiero eurocentrico originatosi durante il colonialismo.

Il razzismo inverso presuppone che il razzismo si verifichi in condizioni di parità, in cui una persona bianca è vulnerabile tanto quanto una persona di colore, ma la storia dice il contrario.

Razzismo istituzionale

La distribuzione sistematica e l'implementazione di risorse e politiche istituzionali che creano opportunità diverse per diversi gruppi razziali, spesso a beneficio dei bianchi, rendendo le minoranze etniche dei gruppi politicamente marginalizzati.

Esempi di questo sono l'implementazione di alcune leggi che rendono più difficile per le persone di colore accedere ai prestiti o acquistare case sulla base di requisiti non realistici o garanzie che non hanno.

Suprematismo bianco/White Supremacy

L'ideologia che pone i bianchi e le idee, i pensieri, le credenze e le azioni dei bianchi in posizione di superiorità a quelli delle persone di colore. È associato principalmente a gruppi estremisti come il KKK o i neonazisti ma include esperienze di vita quotidiana con sistemi di pensiero e standard internalizzati per svalutare il valore delle persone di colore come ad esempio parametri estetici o considerazioni religiose.

Tokenism

La pratica di assumere o includere una persona di un gruppo emarginato solo per prevenire le critiche e dare l'impressione che le persone vengano trattate in modo equo. È la versione superficiale e insincera dell'inclusione che ha l'obiettivo di ottenere elogi o evitare polemiche.