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Fortnite presenta la modalità Party Royale con un live di Steve Aoki

Update dopo update, il gioco online diventa sempre più vicino a una media platform

Fortnite presenta la modalità Party Royale con un live di Steve Aoki Update dopo update, il gioco online diventa sempre più vicino a una media platform

Fortnite ha da poco introdotto una nuova modalità del gioco di nome Party Royale, celebrandone l’annuncio con una performance a sorpresa di Diplo e definendola “un nuovo spazio sperimentale e in continua evoluzione”. Il debutto ufficiale della modalità avverrà invece oggi alle 2:00 (ora italiana) con un live DJ set di Steve Aoki, Dillon Francis e deadmau5 con una replica che si terrà domani a partire dalle 20:00. La nuova modalità del gioco elimina armi e combattimenti ed è invece uno spazio in cui i player potranno guardare performance live di artisti musicali sul palco principale ma anche partecipare ad attività come gare di corsa, percorsi a ostacoli e corse di barche. Inoltre, i giocatori che si collegheranno  a Fortnite da sabato 9 maggio alle 00:00 a lunedì 11 maggio alle 16:00 (ora italiana) riceveranno in omaggio il nuovo dorso decorativo “Ali al neon” che reagisce alla musica. 

L’idea generale alla base di Party Royale è quella di poter trascorrere tempo divertendosi, senza lotte, armi o uccisioni. Questo cambiamento segna un cambio di marcia per il gioco: le recenti partnership che Epic Games ha stretto con il mondo del cinema (con Quibi, ad esempio, o Star Wars, di cui apparve un’anteprima esclusiva per il gioco l’anno scorso) aprono la strada alla proiezione di film e contenuti video in-game; mentre le competizioni sportive potrebbero evolversi in futuro in tornei di calcio e pallavolo. Grazie alla nuova area, insomma, il gioco potrebbe differenziare la propria offerta e proporre agli utenti un una vera piattaforma cross-mediale che incroci giochi, musica e intrattenimento simile a quello di Second Life, The Sims e Minecraft. Con 350 milioni di giocatori attivi e 3,2 miliardi di ore giocate solo questo aprile, Fortnite possiede un’enorme audience di potenziali consumatori di cultura e, come dimostrato dal recente concerto di Travis Scott, i suoi eventi digitali potrebbero uguagliare in risonanza e impatto quelli del mondo reale – oltre che prestarsi a una gamma di variazioni potenzialmente infinite, dato che all’interno del gioco non esistono limitazioni fisiche. 

Prendendo in prestito un’espressione coniata dal romanzo di Neal Stephenson, Snow Crash, il direttore creativo del gioco Donald Mustard ha detto ai Game Awards dello scorso dicembre: 

“Più ci mettiamo a sperimentare idee e provare nuove cose, più il nostro scopo diventa creare un metaverso. […] Creare un luogo dove tutti [i prodotti culturali] possano convivere, dove può avvenire ogni tipo di esperienza, dove si può creare qualcosa di completamente nuovo – un nuovo tipo di media”.

Fortnite è ancora lontana da diventare un metaverso nel vero senso della parola. Perché lo sia, dovrebbe ampliare e differenziare di molto le sue offerte e, in sostanza, mimare almeno in parte le possibilità del mondo reale. Ma se consideriamo la definizione che il Lessico Treccani dà del concetto, ossia  “uno spazio tridimensionale all'interno del quale persone fisiche possono muoversi, condividere e interagire attraverso avatar personalizzati”, diventa chiaro che, anche se Fortnite deve fare ancora strada per diventarlo, è sicuramente il prodotto digitale che più gli si avvicina e che potrebbe diventare in futuro la pietra angolare di un nuovo concetto di media e comunicazione.