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Il futuro del Salone del Mobile

Dopo il rinvio al 2021 della più importante fiera di design, le aziende iniziano a muoversi per la ripartenza

Il futuro del Salone del Mobile Dopo il rinvio al 2021 della più importante fiera di design, le aziende iniziano a muoversi per la ripartenza

Avrebbe dovuto svolgersi questa settimana il Salone del Mobile di Milano (e con esso il Fuori Salone), una delle più importanti fiere di design e arredamento che accoglie ogni anno oltre 400 mila visitatori. E' in concomitanza della manifestazione riservata agli addetti ai lavori che la città di Milano prende vita, con decine di esposizioni, installazioni, eventi gratuiti, aperitivi e cocktail party in giro per la città. 

Per cercare di sopperire almeno un po' alla mancanza degli appuntamenti della Design Week, il gruppo FAN Collective ha cercato di trasformare il classico appuntamento per un Negroni al leggendario Bar Basso in un'esperienza online. Andando sul sito del famoso locale di Milano, potrete disegnare virtualmente su un fazzolettino del Bar Basso seguendo il tema di giornata. 

Al di là del calendario degli eventi aperti al pubblico, restano i numeri di un settore che risentirà in maniera molto pesante del rinvio del Salone del Mobile. Dopo un'iniziale decisione di riorganizzare la manifestazione per giugno, vista la crescente diffusione della pandemia da Coronavirus in tutto il mondo, è arrivata la conferma definitiva di uno slittamento al 2021 (nel mese di aprile, come da tradizione), una cancellazione che causerà alla città di Milano un danno stimato di oltre 120 milioni di euro. 

Mentre sono ancora molti a nutrire (flebili) speranze per una versione snellita, alleggerita, del Salone a settembre, le aziende che questa manifestazione l'aspettavano con ansia, per i molti contatti e i molti ordini che genera, cercano ognuno a modo proprio di sopperire a questa mancanza, trovando nuovi modi e metodi per incontrare buyer e addetti del settore. Al momento la più efficace, e forse unica, soluzione è per molti la digitalizzazione dell'evento, un'operazione simile a quella portata avanti anche nel mondo della moda, negli ultimi giorni anche dalla London Fashion Week.

La novità più interessante in questo senso è Fuorisalone Digital, una nuova piattaforma che si aggiunge a Fuorisalone.it e Fuorisalone Magazine, in cui dal 15 al 21 giugno, i giorni in cui avrebbe dovuto svolgersi l'edizione 2020, andranno in scena diversi format digitali, volti a colmare la distanza tra brand e pubblico. Saranno due i nuovi strumenti della piattaforma, TV e Meets, e due i nuovi canali, China e Japan. Queste importanti innovazioni permetteranno a brand, designer, sponsor e partner di presentarsi attraverso video on demand, live streaming, webinars, articoli, live talk, anteprime di prodotto, film, documentari, interviste e concerti. 

Non solo presentazioni online delle parti di catalogo già realizzate, ma anche attività formative e corsi online per la rete di produttori, come nel caso di Lema. L'azienda Meridiani, inoltre, valuta la possibilità di realizzare cataloghi virtuali da mostrare singolarmente ai propri clienti. Altri invece, come Cassina, pensano a una iniziale presentazione online, prima dell'allestimento della collezione negli showroom non appena sarà possibile. Si moltiplicano anche le manifestazioni online del settore, come la Clerkenwell Design Week a luglio, il London Design Festival a settembre e Orgatec a Colonia ad ottobre. 

Vale la pena sottolineare che per molte di queste realtà il digitale è un territorio nuovo e in parte inesplorato, data la natura del settore, che più di altri richiede un contatto e un'esperienza fisica del prodotto. Poltrone Frau e Natuzzi avevano lanciato poco prima della pandemia i loro nuovi e-commerce, con un nuovo servizio di vendita online. Sarà per molti un canale da potenziare in brevissimo tempo, non solo come punto vendita, ma anche come luogo di incontro con la propria community, un tentativo portato avanti da B&B Italia con il lancio di un podcast. 

Al di là delle singole aziende coinvolte, il Salone del Mobile, e più di esso il Fuori Salone, sono un grande momento di aggregazione collettiva, il cui indotto sulla città di Milano è generato al 90% da visitatori stranieri, con il settore della ristorazione e quello alberghiero tra i più premiati dalla manifestazione. Non è difficile immaginare quali saranno le perdite causate dalla cancellazione del Salone, ma anche l'obiettiva impossibilità di mettere in piedi l'evento in queste circostanze. 

In attesa di capire quando gli showroom torneranno ad aprire - e quando noi torneremo a sorseggiare un buon Negroni ai tavolini di via Plinio - il digitale è l'unica via da percorrere.