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Centre Pompidou by David Chipperfield: il nuovo ponte culturale tra oriente e occidente

Inaugurata a Shanghai la sede del museo parigino parte del West Bund Museum Project

Centre Pompidou by David Chipperfield: il nuovo ponte culturale tra oriente e occidente Inaugurata a Shanghai la sede del museo parigino parte del West Bund Museum Project

Il Centre Pompidou ha una nuova casa a Shanghai. La maestosa struttura di circa 25.000 mq è parte del West Bund Museum Project che si trova sulla Shanghai Corniche, la sponda settentrionale del fiume Huangpu, nel distretto di Xuhui, ex zona industriale da tempo è oggetto di una profonda riqualificazione ed è destinata a diventare uno dei più grandi riferimenti culturali della città. Lo studio dell’architetto britannico David Chipperfield ha elaborato un progetto moderno e ambizioso: tre volumi disposti a ventaglio attorno a una hall centrale a doppia altezza  che contiene un bookshop e un caffè. Ogni volume è alto 17 metri ed è suddiviso in due livelli. Il superiore è caratterizzato da una galleria illuminata dall'alto, mentre quello inferiore ospita, a seconda della funzione tra sala polivalente, studio d'arte o spazi educativi. Questa configurazione consente ai diversi ambienti del museo di funzionare in modo indipendente, ma ha anche permesso di collocare grandi finestre alle estremità esterne che offrono viste panoramiche sul parco, sul fiume e sull'intera città. Per chi vuole ammirare lo skyline di Shanghai, c’è anche una grande terrazza situata in corrispondenza dell’ingresso principale. 

“L’atto intenzionale di torcere le tre principali sale espositive rompe la geometria convenzionale e crea potenti spazi pubblici interstiziali. Un’ampia spianata si apre sul lungofiume, offrendo uno spazio esterno fruibile da parte di tutti”.

Ha detto Chipperfield, mentre Alexander Schwarz, partner del lavoro, precisa:

“I volumi degli spazi espositivi illuminati dalla luce del giorno si trovano sulla riva del fiume come grandi monoliti traslucidi, mentre il foyer aperto e l’accesso alle gallerie estendono la sfera pubblica come spazio fluido all’interno del museo.”

L’intera facciata lunga 8,5 km è, infatti, rivestita con vetro riciclato traslucido, che le conferisce un aspetto iridescente durante il giorno e sfaccettato di notte. Il tetto è sostenuto da una monumentale colonna affusolata. Inoltre il padiglione intermedio, che ospita l’ingresso al museo ed è contraddistinto da una gigantesca colonna, è direttamente collegato alla Longteng Avenue, come sottolinea l’architetto Libin Chen, partner dello studio di Shanghai che ha collaborato al progetto:

“Il piano terra è stato progettato come una via pubblica, con tanto di caffetteria e bookshop, aprendo un collegamento con la vita urbana della strada e il passaggio sul fiume Huangpu. Queste strutture pubbliche contribuiscono all’idea che i musei moderni siano più di una semplice destinazione per l’arte”. 

L’accordo tra il Centre Pompidou di Parigi e il Gruppo West Bund prevede che nei prossimi 5 mesi il museo di Shanghai ospiterà tre mostre semi-permanenti e circa dieci mostre temporanee con i pezzi della collezione Pompidou. Fino a maggio 2021, ci sarà la mostra The Shape of Things curata Marcella Lista, una riflessione sui temi del ricordo e del tempo che trascorre che include opere di Kandinsky, Picasso e di diversi artisti cinesi.