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Il calcio visto da Matilde Gioli

Abbiamo fatto una chiacchierata con l'attrice italiana in occasione dell'evento per i vent'anni della collaborazione tra Nike e Inter

Il calcio visto da Matilde Gioli Abbiamo fatto una chiacchierata con l'attrice italiana in occasione dell'evento per i vent'anni della collaborazione tra Nike e Inter

All'evento per celebrare la ventennale collaborazione tra Nike e Inter, tenutosi qualche giorno fa da Slam Jam, a fianco del suo idolo Marco Materazzi, sedeva, visibilmente entusiasta, Matilde Gioli. Dietro all'ampio sorriso e agli enormi occhi azzurri dell'attrice lanciata dal film Il Capitale Umano, si nasconde infatti una tifosa sfegatata dell'Inter, una passione tutta di famiglia.
Matilde, 29 anni, laureata in Filosofia, con un passato nel nuoto sincronizzato, si è affermata come una delle attrici più talentuose e poliedriche della sua generazione, cercando allo stesso tempo di diventare un modello positivo per tutte le ragazze che la seguono, anche sui social, prima fra tutte sua sorella minore. Negli scatti di Toni Brugnoli, sullo sfondo dello stadio San Siro, Gioli interpreta la nuova maglia mash-up che celebra la partnership tra Nike e Inter. 

Abbiamo fatto quattro chiacchiere con Matilde durante l'evento, ecco cosa ci ha raccontato. 

 

#1 Ciao Matilde. Sei una dei protagonisti degli scatti che celebrano la collaborazione tra Nike e Inter. Come ti sei ritrovata a posare con indosso una maglia da calcio che ha un valore così importante per te? 

Sono stata coinvolta nel progetto direi per caso, mi sono trovata a pranzo con dei ragazzi che lavorano per Nike, responsabili del settore che si occupa delle collaborazioni con le celebrities. Loro mi conoscevano come attrice, non avevano idea che fossi così tifosa, quando hanno compreso la mia passione per il calcio abbiamo deciso di realizzare dei progetti insieme. L’idea di base era quella di cambiare un po’ l’immagine della maglia, di coinvolgere le donne, anche donne che non siano per forza calciatrici ma donne che fanno tutt’altro lavoro, ad esempio un’attrice come me. Io l’ho trovata una cosa meravigliosa, perché se ci penso non mi vengono in mente altre squadre che abbiano utilizzato dei volti che arrivano da tutt’altro ambito, e questo secondo me è importante perché è un messaggio che aiuta a non ragionare in compartimenti stagni, le cose si possono intrecciare tra loro.

#2 Secondo te quindi questa campagna è un po’ il segnale del fatto che il calcio si sta aprendo maggiormente al pubblico femminile.

Assolutamente sì. Per chi come me va negli stadi e vive gli stadi, sono luoghi pieni di donne, alcune delle quali sono anche molto competenti. Resistono ancora degli stereotipi e dei pregiudizi che sono difficili da sradicare, come l'idea che le donne non sappiano guidare o parcheggiare. Un'iniziativa come questa aiuta molto invece. Dare la possibilità banalmente anche a me di essere tra Materazzi e Stanković al posto del classico tifoso maschio di Inter per parlare di calcio, beh è un messaggio forte. È chiaro che non avrò i tecnicismi di un professionista, però seguo l’Inter da quando sono piccola, credo di avere gli stessi diritti di un tifoso uomo. 

#3 Che ruolo ricopre lo sport nella tua vita? È stato importante per la tua crescita?

Lo sport è stato fondamentale. Uno dei momenti più bui della mia vita è stato quello in cui non ho potuto fare sport a causa di un infortunio - ho avuto un problema alla schiena -, sono dovuta stare un anno e mezzo senza fare sport e quello è stato un periodo molto difficile. C’è chi fa sport perché vuole dimagrire o vuole tonificarsi, dietro la mia scelta di fare sport c’è sempre stata la ricerca di quel senso di pace e di piacere che ti danno l’adrenalina, l’endorfina e la dopamina che si liberano quando fai attività fisica. Sono diventata subito dipendente da queste tre sostanze, perché fin da piccola ho sempre associato l’attività sportiva a momenti di grande benessere fisico e mentale. L’esperienza del nuoto sincronizzato, che ho fatto a livello agonistico, e quindi il vivere fortemente la realtà di uno sport di squadra, tutto al femminile, mi ha fatto crescere tantissimo. 

#4 In questo momento Nike si sta focalizzando molto sullo sport femminile, che finalmente viene raccontato in un modo nuovo. Tu percepisci questo cambiamento?

Percepisco un grosso cambiamento, per me è una novità essere coinvolta a questi livelli, e posso farlo grazie al mio lavoro, ma cerco di ragionare anche da pubblico. Quindi sia da rappresentante che da pubblico ti dico che sta succedendo qualcosa che prima non era mai successo. 

#5 A giugno si terranno i Mondiali di Calcio femminile. Nella tua opinione, in Italia stiamo comprendendo l'importanza storica di questo evento?

Secondo me non abbastanza, però con questo ritmo, e se magari anche altre società decideranno di dedicare un po’ più di tempo alla parte “femminile”, il Mondiale verrà seguito in modo completamente diverso, molto più partecipato. 

 

Matilde Gioli è l'immagine di un cambiamento in atto nel mondo del calcio e dello sport tutto, che con il passare del tempo non potrà far altro che diventare realtà.