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"Lo sport per superare ogni ostacolo", intervista ad Agnese Bonfantini

Dal sogno nazionale passando per la crescita del calcio femminile fino alla moda, Agnese Bonfantini è pronta a prendersi tutto

Lo sport per superare ogni ostacolo, intervista ad Agnese Bonfantini Dal sogno nazionale passando per la crescita del calcio femminile fino alla moda, Agnese Bonfantini è pronta a prendersi tutto

Si dice spesso che il calcio non sia uno sport fatto per le signorine. Una frase sentita spesso fin da piccoli, nei campetti di periferia con gli amici, e successivamente nei rettangoli verdi magari dopo un ruvido tackle. E fortunatamente negli anni la retorica intorno al calcio sta cambiando, il calcio femminile in Italia è riuscito a ritagliarsi un ruolo sempre più centrale e pochi mesi fa la FIGC ha annunciato una svolta epocale che uniformerà la Serie A femminile alle altre leghe europee, come quelle di Inghilterra, Francia, Svezia e Spagna, rendendo finalmente le calciatrici delle atlete professioniste. 

Un cambiamento che ha trovato l’entusiasmo delle giocatrici che da anni attendevano questa riforma. La strada da percorrere però è ancora lunga, come mi ha confessato Agnese Bonfantini, attaccante della Juventus : “secondo me il calcio femminile in Italia sta crescendo molto e in poco tempo, siamo ad un buon livello.” Anche lei, come qualsiasi appassionata si è avvicinata al calcio fin da piccolina, e da quel momento in poi non è riuscita più a smettere: “mi sono avvicinata pian piano al calcio, ho una famiglia di pallavolisti che ha provato ad indirizzarmi verso questo sport, ho giocato per un mese e poi però ho capito di voler giocare solo a calcio. È iniziato tutto alle elementari, giocavo sempre con i miei compagni a ricreazione.”

Contrariamente infatti alla ormai antiquata narrazione che vede le ragazzine lontane dai campi da calcio, Agnese Bonfantini non ha avuto grandi difficoltà o impedimenti, anzi “la mia famiglia mi ha sempre sostenuto e appena ho detto di voler giocare a calcio, si è detta pronta a sostenermi. A scuola da quando i miei compagni mi hanno visto giocare mi hanno sempre portata in alto, viziata e trattata più che bene. Non ho mai avuto problemi particolari anche se tutt’ora ci sono, alcune bambine infatti che desiderano giocare vengono fermate dalla famiglia o dagli allenatori.” È stata addirittura lei a ribaltare tutto, un segno forse del suo spontaneo e naturale talento, suggerendo ad uno dei suoi primi allenatori il ruolo dove poteva rendere meglio: “da piccola facevo la centrocampista, ero il classico numero 4. Poi in realtà sono stata io stessa a chiedere al mister se mi metteva più avanti, per fortuna ha accettato e ancora oggi gioco come attaccante esterno.”

Oltre a giocare come attaccante esterno, l'attaccante italiana conserva ancora un’altra consuetudine che la lega agli inizi della sua carriera. Infatti fin da piccola in campo non ha indossato altro che scarpe Nike, ora prediligendo le Mercurial ma avendo usato anche altri modelli del brand statunitense. “Mi ricordo che le prime avute erano le Tiempo." Un legame indissolubile che la accompagna da sempre, una storia comune a molte altre calciatrici che hanno trovato in Nike un brand disposto a sostenere l’intero movimento con tecnologie e innovazioni studiate sul campo espressamente per le atlete.

Ed è stato proprio questo approccio a colpirla, all’epoca come oggi. “Nike non solo supporta il calcio femminile ma le donne in tutti gli sport, a 360 gradi. Nike crede davvero che le donne stiano davvero guidando la trasformazione e il futuro dello sport. Al centro dell'impegno di Nike per lo sport femminile c'è l'ascolto degli atleti. Infatti investe sempre di più nella ricerca sulle donne, come per esempio nella tecnologia, nell’innovazione offrendo prodotti unici studiati su misura su di loro. Operare nel segno di un inclusività senza riserve affinché sempre più donne possano avvicinarsi allo sport, con serenità e sicurezza. È uno dei motivi per cui ho scelto Nike come sponsor, non apprezzo solo i valori di Nike ma anche il modo in cui li comunica.” Un supporto incondizionato, lo stesso che cercherà di dare alla squadra italiana. Sì, perché durante la nostra lunga chiacchierata, Agnese Bonfantini mi confessa di avere un sogno, ancora non del tutto realizzato ma per cui sta lavorando duramente per raggiungerlo: “Ho sempre sognato di rappresentare il mio paese, vivere e giocare una grande competizione. Io cercherò di dare il massimo e spero davvero di partecipare ad una competizione così grande come quella di quest'estate, è stato il mio sogno fin da piccola.” 

Le premesse di certo non mancano, l’anno scorso è arrivata alla Juventus e proprio dalla squadra più titolata d’Italia sta mettendo le basi per costruire il proprio futuro pieno di gol anche grazie ai consigli di grandi giocatrici come Barbara Bonansea, una delle attaccanti italiane più prolifiche della storia: “è uno stimolo anche un onore, io cerco sempre di rubare qualche segreto guardandole agli allenamenti. Penso che Barbara sia una calciatrice di altro livello come lo sono anche le altre. Sono molto onorata di stare al loro fianco.”  Ma scavando, in realtà ci sono anche altri calciatori e calciatrici a cui oggi si ispira: “oggi mi piace Delphine Cascarino del Lione per come gioca. Sia fuori che dentro il campo c'è sicuramente anche Alex Morgan, lei ha aiutato a dare una bella immagine al calcio femminile.”

Ma oltre al calcio, che ovviamente è assoluto protagonista, nella vita di Bonfantini c’è anche dell’altro. Una passione che non è possibile intravedere la domenica sul campo di gioco, ovvero quella per la moda. Agnese infatti è estremamente appassionata al mondo del fashion, non perde una sfilata e cerca di stare sempre al passo con tutto ciò che viene rilasciato dai suoi brand preferiti. Oltre Nike infatti, scelto non solo per gli scarpini o i vestiti ma soprattutto per lo stile, qualcun’altro ha fatto breccia nel suo cuore: “sono molto appassionata, seguo tutte le Fashion Week, dirette, sono proprio appassionata e non mi perdo mai nulla. Vorrei fare dei corsi ma non ho il tempo materiale purtroppo."

Una passione che troverà sicuramente spazio nel suo futuro, anche perché al momento sta diventando sempre più popolare e si incammina a ripercorrere i passi solcati da quello maschile, esplorazione del rapporto con la moda compresa. E inoltre come ha affermato Bonfantini, “sono contenta perché sono riuscita a realizzare un po’ di sogni, però ne ho ancora tanti sempre più grandi come ti dicevo. Io cerco di migliorarmi e imparare dalle giocatrici con più esperienza giorno dopo giorno. Non so cosa mi riserverà il futuro però voglio rimanere sempre positiva e vedremo.” Una voglia di fare e di imporsi singolare, che siamo sicuri, le permetterà di arrivare in alto, dimostrando ancora una volta che il calcio non è un affare per soli uomini, anzi tutt’altro.

Talent: Agnese Bonfantini
Photographer: Alessandro Lo Faro
Light Assistant: Federico Terenzio
Stylist: Linda De Giorgi
MUA: Caterina Camera
Digital: Assistant: Luigi Cianfarano
Words: Emanuele D’Angelo
Editorial Coordinator: Edoardo Lasala
Production: nssfactory