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I migliori momenti calcistici del 2020

O anche l'anno della fine del Barcellona per come lo conosciamo

I migliori momenti calcistici del 2020  O anche l'anno della fine del Barcellona per come lo conosciamo

I migliori momenti calcistici del 2020 sono un gruppo di eventi speciali, non solo per l'effettivo valore che hanno nel calcio, ma anche per tutto quello che sono significati al di fuori di esso. La pandemia ha colpito le società del mondo lasciando che, tranne per qualche mese, il calcio e lo sport in generale fossero l'unica cosa da poter guardare. Abbiamo assistito a grandi lutti (Maradona, Paolo Rossi, Kobe Bryant) e alla fine di cicli sportivi (quello del Barcellona), il tutto contrassegnato dalla presenza della pandemia. nss sports ha scelto i migliori momenti del calcio del 2020.

1. Prima partita della K-League

Si è giocata l'8 maggio la prima partita di calcio post lockdown, o meglio, la prima partita giocata dopo la fine della prima ondata della pandemia. Nella K-League, il campionato della Corea del Sud, Jeonbuk Hyundai Motors-Suwon Samsung Bluewings si sono sfidati davanti a cinquanta spettatori e con regole rigorose per ridurre la gara ai contatti indispensabili - ad esempio, non si potevano compiere esultanze di gruppo. La gara è finita 1-0 per i padroni di casa e ha segnato Dong-Gook Lee. 

2. Finale di Champions League senza pubblico 

Paris Saint Germain-Bayern Monaco è stata la prima finale di Champions League a essere disputata senza pubblico. A Lisbona, dove si è svolta quasi tutta la fase a eliminazione diretta della competizione - dai quarti in poi -, i tedeschi hanno battuto 1-0 i francesi in un contesto assurdo. Le vibrazioni di una finale erano appiattite e gli spalti quasi completamente vuoti, e anche se tifosi e appassionati hanno seguito la gara con attenzione - era pur sempre una finale - l'atmosfera dello stadio Da Luz era completamente insolita - in negativo.

3. Stadio Diego Armando Maradona di Napoli 

La morte di Diego Armando Maradona, avvenuta il 25 novembre, ha segnato necessariamente l'anno di tutti gli sportivi. A Napoli e in Argentina, poi, ancora di più. Tanto che fra le migliaia di dediche, omaggi e celebrazioni, uno degli atti più storici è il cambio di nome dello stadio di Napoli, che da Stadio San Paolo diventa Stadio Diego Armando Maradona. L'esordio degli azzurri nel nuovo 'Maradona' è andato molto bene: domenica 13 dicembre hanno battuto 2-1 la Sampdoria. 

4. Gol più veloce della storia della Serie A

Seguendo il paradigma contemporaneo per cui nel calcio di oggi sono i giovani calciatori a essere al centro dell'attenzione, il gol più veloce della Serie A non poteva che segnarlo un classe 1999. Domenica 20 novembre, al Mapei Stadium contro il Sassuolo, l'attaccante del Milan Rafael Leão ha segnato dopo 6,80 secondi dal fischio d'inizio, su assist di Calhanoglu: pallone toccato, qualche metro palla al piede del giocatore turco, poi filtrante per il portoghese che con tre tocchi tira e segna. L'alacrità di questa azione del Milan ha sancito il gol più veloce della storia della Serie A, battendo il precedente record di Paolo Poggi in Fiorentina-Piacenza del 2001 (ci aveva messo 8 secondi). 

5. Niente Pallone d'Oro

A causa del coronavirus, per la prima volta nella storia da quando è stato istituito, il Pallone d'Oro quest'anno non è stato assegnato. Per premiare il miglior giocatore dell'anno, è stato assegnato (come tutti gli anni) il FIFA Best Player, vinto dall'attaccante del Bayern Monaco Robert Lewandowski, autore del treble con il Bayern e realizzatore di 55 gol in stagione. Dal 1956 la rivista di calcio francese France Football premia il miglior giocatore del mondo nell'anno solare ed è ritenuto il miglior premio individuale per un calciatore, ma appunto, in questo anno speciale, il premio non è stato assegnato.

6. Il gol di Moukoko

Nonostante la sconfitta in trasferta contro l'Union Berlino, la gara del 19 dicembre rimarrà nella storia del Borussia Dortmund e della Bundesliga. L'attaccante Youssuffa Moukoko è stato il più giovane marcatore della storia della Bundesliga, a 16 anni e 28 giorni. Il giocatore tedesco è il secondo più giovane a segnare il suo primo gol nei principali campionati europei, il primo, praticamente, dal 1937, cioè dai tempi dell'ex attaccante Amedeo Amedei, marcatore a 15 anni, 9 mesi e 15 giorni con la maglia della Roma.  

7. Liverpool campione d'Inghilterra

L'ultima volta che il Liverpool aveva vinto il campionato inglese, la Premier League non era la Premier League. Si chiamava First Division e in panchina ad Anfield c'era Kenny Dalglish. Nel 2020, invece, i Reds hanno vinto il loro diciannovesimo titolo inglese con Jurgen Klöpp, staccando il Manchester City di 18 punti. La vittoria del titolo è stata festeggiata comunque nonostante la presenza della pandemia in corso, ma storicamente, è stato un momento calcistico molto significativo, sia per il calcio che ha prodotto il Liverpool in questi anni che per la lunga assenza del trofeo da Anfield.

8. I tributi a Kobe Bryant

Il 26 gennaio 2020 Kobe Bryant è morto in un incidente in elicottero, aprendo giorni di lutto per ogni sport. La scomparsa di un atleta così significativo è stata celebrata da tantissimi calciatori, siglando un momento di contatto fra calcio e basket che non si era mai visto. Neymar, il Milan, il Galatasaray, in tantissimi hanno voluto salutare l'ex campione dei Lakers, grande appassionato di calcio e noto tifoso del Milan.

9. Il telegramma di Leo Messi 

Verso la fine di agosto, il Barcellona ha ricevuto un telegramma da Leo Messi in cui l'argentino ha chiesto al club di essere venduto. Dopo una stagione piena di difficoltà e nessun trofeo vinto, anche a causa di pessimi rapporti con il presidente Josep Maria Bartomeu, Messi ha chiesto ufficialmente la cessione al club con cui ha sempre giocato, scatenando un periodo di discussioni di calciomercato sulla sua futura squadra - fra cui, a causa dell'acquisto di un appartamento a Milano, anche l'Inter.

10.  Barcellona-Bayern Monaco 2-8

L'ultima volta che il Barcellona aveva preso 8 gol in una sola partita era il 1946. 74 anni dopo, durante i quarti di Champions, il Bayern Monaco di Lewandovski ha ucciso il mito del Barcellona invincibile, quello di Messi e di Pique, con otte reti e una partita che non è mai stata in discussione. Il risultato mette la fine anche all'idea di calcio che aveva contraddistinto il gioco moderno del Barcellona, quello del possesso e delle azioni offensive stellari. Questa sconfitta, unita al caso Messi e alle dimissioni di Bartomeu (annunciate a novembre), segnano l'inizio di una nuova era per il Barcellona, il top club che forse, per risultati, immagine e finanze, è uscito dalla pandemia più distrutto di tutti.