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5 brand emergenti specializzati in pelle

Tra upcycling e release limitate

5 brand emergenti specializzati in pelle Tra upcycling e release limitate
@nicoloromano
@chylak
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@gu_de
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@nicoloromano
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@nofaithstudios
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@nofaithstudios
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Leggera, resistente, traspirante e malleabile: sebbene negli anni la problematica etica e ambientale ne abbia scoraggiato l’utilizzo, non c’è materiale adattabile quanto la pelle. Il mercato globale della pelletteria è stato valutato a 407,92 miliardi di dollari nel 2021 e si prevede un tasso di crescita annuale del 6,9% dal 2022 al 2030. Utilizzato per la produzione di scarpe e accessori fin dal paleolitico, è stata in realtà la Seconda Guerra Mondiale a porre l’attenzione sulle eccezionali qualità del materiale, attraverso bomber di pelle imbottiti che volevano essere puramente funzionali ma diventarono ben presto oggetto del desiderio delle masse a causa del loro inconfondibile stile. Fedele alleato dei Biker, simbolo del rock, della trasgressione, di una gioventù che dagli anni ‘80 in poi ha scelto chiodi e pantaloni in pelle per affermare uno stile di vita al limite, la pelle non ha smesso di trasmettere significati adattandosi nel design all'alternarsi delle generazione. Anche i brand emergenti ne hanno dato la propria interpretazione, tramite release limitate e upcycling, unendo la qualità del pellame a ritmi di produzione sostenibili.

No Faith Studio

@nofaithstudios
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I capi dello stilista emergente Luis Dobbelgarten, realizzati principalmente in denim e pelle, sono creati nella sua città natale, Eiffel, in Germania. Il  marchio @nofaithstudios prende nome da quell’atteggiamento di sfiducia universale che caratterizza gran parte della gioventù. Si ispira all’estetica Y2K, ma in chiave decisamente più moderna: i look sono distressed e lived-in, i capi si arricchiscono di orli vivi, zip, fit over e vita bassa. Dobbelgarten si occupa personalmente della produzione, preferendo rimanere indipendente e affidandosi ad una piccola equipe di artigiani locali: «Alcuni dei nostri pantaloni hanno l'aspetto di chi è appena stato in un cantiere e si è sporcato. Proprio così, usati e decostruiti. Combinare questo look usato con la sensualità è quello che voglio fare» ha raccontato il designer a Numero Berlin.

Nicolò Romano

@nicoloromano
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«La cosa che mi preoccupa di più dei miei vestiti è che non siano un acquisto poco ponderato o frutto di un trend. Mi piacerebbe che il cliente possa comprare un prodotto al quale sia attaccato emotivamente, di alta qualità e che garantisca una longevità tale da poter essere ereditato dalle generazioni a seguire» ha raccontato il giovane designer a nss. Quello di @nicoloromano è un brand che produce abbigliamento destinato a diventare simbolo di sovversione, anche se forse ‘produrre’ non è il termine più adatto. Pantaloni e giacche di pelle dall’aria vissuta che grazie all’uso di loghi vistosi e stampe sessualmente esplicite acquisiscono un’estetica forte e riconoscibile, ma soprattutto release limitatissime reperibili solo su ordinazione: l’omonimo brand racconta di un futuro distopico e allo stesso tempo ricorda l’estetica disfatta delle rockstar degli anni ‘90. 

Chylak 

@chylak
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@chylak
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Lanciato nel 2014, @chylakmarchio di accessori in pelle con sede in Polonia, nasce dall’estro della designer Zofia Chylak, che conta sul suo curriculum collaborazioni del calibro di Proenza Schouler e Nicolas Caito. Dopo essere tornata in patria, ha visto un vuoto nel mercato polacco e ha deciso di seguire la sua passione per il design di accessori mettendosi in proprio. «Penso che sia un mix di eleganza, versatilità e convenienza. Questo era il progetto fin dall'inizio: volevamo creare qualcosa di senza tempo» ha raccontato ad Harper's Baazar. Ogni borsa presenta il numero di serie individuale impresso in oro, in quella che è diventata una sorta di marchio di fabbrica. Le collezioni, dal design classico e disponibili in serie limitate, hanno generato ben presto grande hype attorno al brand, tanto che nel 2019 più di 15 mila persone erano in lista d’attesa per una borsa Chylak.

Gu_de

Gu_de, marchio di borse coreano distribuito in europa da Net-a-porter, è stato fondato dalla designer Ji Hye Koo con lo scopo di rivolgersi ad “un nuovo e sofisticato tipo di consumatore coreano”. La produzione è in Corea del Sud, il chè consente a Koo di offrire prodotti di qualità a un prezzo moderato. Le borse - realizzate in pelle dai colori intensi, con motivi di coccodrillo o lucertola - sono vendute al dettaglio tra i 400 e i 700 dollari, ispirate alle linee strutturate degli anni Settanta, con proporzioni ridotte e tracolle rimovibili e intercambiabili. 

sssilk666

Il brand di Alice Stephenson, reperibile in Italia su megarchivio, unisce sostenibilità e sensualità tramite un approccio del tutto innovativo. Un artigianato decadente che nasce da autodidatta, dopo una laurea in Storia dell'Arte nel 2019, da un hobby coltivato per gioco concretizzatosi ben presto in piccole collezioni. I corsetti DIY presentano pelle scamosciata o lucida, spille da balia, cut-out sensuali e gioielli rivisitati con estro: vecchie collane di perle diventano elementi integranti dei capi.