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Nike annuncia nuove sanzioni per i reseller

In arrivo un giro di vite sugli ordini fatti dai bot

Nike annuncia nuove sanzioni per i reseller In arrivo un giro di vite sugli ordini fatti dai bot

È conoscenza comune che i reseller e i loro bot hanno rovinato le sneaker game per tutti. Esisteva un tempo in cui chiunque poteva mettersi in attesa su SNKRS e attendere la release con la speranza di poterla acquistare senza che ogni modello andasse sold-out nel giro di cinque secondi a causa di una legione di bot pre-programmati per comprare tutto prima di tutti. Una situazione degenerata tanto che ormai acquistare un modello di sneaker sul sito di Nike (da quelle collaborative alle edizioni speciali) è impossibile, praticamente non vale la pena provare, tanto vale rivolgersi ai reseller e ai loro prezzi gonfiati. Ma le cose stanno per cambiare, almeno in America. Con una nuova stretta su bot e reseller, il brand di Beaverton ha infatti dichiarato che da oggi gli ordini effettuati attraverso software o bot potrebbero essere cancellati e che potrebbe addebitare spese di rifornimento, rifiutare i rimborsi o sospendere gli account di utenti sospettati di essere dei reseller o che superano i limiti di spesa stabiliti dal brand. La novità rispetto al passato (tecnicamente, acquistare a fini di resell era già vietato) è che adesso il brand adotterà misure proprie nei confronti dei reseller.

In effetti il resell si è ormai diffuso ben oltre le sneaker e lo streetwear classico: Chanel ha imposto dei limiti sul numero di borse che è possibile comprare per combattere i reseller, lo stesso ha fatto Walmart negli Stati Uniti e, a oggi, i bot vengono utilizzati per comprare biglietti di concerti o PlayStation. E anche se Nike ha guadagnato in termini di brand equity grazie a una cultura di reseller che ne hanno reso ancora più ambiti e desiderabili i prodotti, la situazione si è capovolta quando i margini di guadagno dei reseller sono effettivamente diventati più alti dei margini di Nike – una situazione che forse spiega perché il brand di Beaverton, come anche quelli del lusso, guardano al mercato del resell come a una minaccia. Senza parlare di come il letterale gatekeeping messo in atto dai bot, che impediscono ai veri utenti di comprare il proprio paio di scarpe, ha creato sfiducia nei confronti del brand e, per molti versi, alimentato anche un florido mercato di falsari e contraffazioni che si articola attraverso pagine di Instagram e di Telegram, oltre che su eBay e altrove.