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Perché tutti amano le celebrity che si vestono male

Che il nuovo lusso sia fregarsene del lusso?

Perché tutti amano le celebrity che si vestono male  Che il nuovo lusso sia fregarsene del lusso?

Nel mondo della moda, ultimamente, stiamo assistendo ad una sorta di scontro tra titani: da una parte c’è l’esercito di Julia Fox, paladina dei trend d’avanguardia, che da qualche mese ha deciso di trasformare la sua quotidianità in un palcoscenico di look sfacciati, scioccanti, al limite del grotteschi. In questa prima fazione, unita nel segno della moda bizzarra, c’è una schiera di celebrities che rincorre senza tregua l’effetto wow e che si impegna - a volte forse un po’ troppo - a tenere viva la scintilla, sfoderando armi sempre più estreme per far gola ai paparazzi. Dalla parte opposta invece ci sono i campioni dei pesi massimi del normcore, paladini dell’abbigliamento utilitario a chilometro zero - nel senso che non osano nemmeno allontanarsi fino al negozio più vicino, per dare uno sprint vitale al loro guardaroba. Per la fazione dei pigri la moda significa solamente vestirsi, mentre gli abiti rappresentano dei meri indumenti utilizzati per coprire il corpo e uscire di casa, senza il minimo sforzo cerebrale. Insomma, un vero e proprio esercito di anonimi fashion killer che, in un’ipotetica guerra a colpi di nuove tendenze, piuttosto che combattere preferirebbe suicidarsi. Eppure, c’è qualcosa nel loro stile - se così si può definire - di sorprendentemente magnetico. 

In questa utopica versione 2.0 di “Alien vs. Predator” c’è un dettaglio che lega inesorabilmente le due parti: entrambi gli antagonisti, seppur in maniera diversa, si vestono male. E con “male” si sottintende un’infinità di sfaccettature: dal male disimpegnato a quello troppo cerebrale, dalla ricerca assidua del male agli errori di stile sbadati, dal male che vuole stupire a quello che desidera semplicemente passare inosservato, ma che purtroppo non ce la fa. Proprio quest’ultima categoria, negli ultimi tempi, vede come sovrani incontrastati Robert Pattinson ed i suoi pochi e scarni modelli di adidas. Ebbene sì, grazie a lui il normcore non è mai stato così normale, e anche i suoi bermuda da papà in campeggio abbinati alla mascherina chirurgica (azzurra!) ne sono la prova schiacciante. Paparazzata accanto a lui, in confronto la fidanzata Suki Waterhouse - che a sua volta punta su uno stile più confortevole che eye-catching - sembra appena uscita da una passerella della fashion week di Seoul. Ma non siamo del tutto sicuri che quella di Pattinson sia una strategia da gentiluomo per far puntare i riflettori sulla sua dolce metà. Ci troviamo dunque di fronte a un paradosso: nonostante i tempi degli spiky hair sulla copertina di GQ siano ormai un ricordo sbiadito, l’estetica terribilmente standard dell’attore britannico riesce ancora a rubare la scena a mani basse a tutte le altre celebrità, perfino quelle che della moda hanno fatto la ragione del loro successo. Parafrasando, nulla più ci stupisce, quindi tanto vale risparmiare la fatica.

Se persino Adam Sandler è riuscito, a sua insaputa, a creare un trend a colpi di t-shirt sbiadite e pantaloncini della tuta da rapper anni ‘00 (vedi: “Sandlercore”), lo stile goffo e fashion-fobico di Robert Pattinson conferma la sottile teoria che tutti abbiamo sulla punta della lingua, ma che fino ad ora non avevamo il coraggio di affermare: la normalità, oggi, stupisce più dell’eccesso. E nell’anno in cui perfino la figlia di 9 anni di Kim Kardashian si cambia almeno tre volte al giorno - e nessuno di questi cambi prevede calzettoni antiscivolo e canottiera in lycra - e i cantanti e i rapper si guardano bene dall’indossare la stessa sneaker due volte nell’arco di sei mesi, Pattinson riesce ad essere irresistibile sfoggiando il medesimo outfit basico, più volte di fila nel giro di due settimane: bomber nero, cappellino con visiera, pantaloni slim e un paio di adidas knit decisamente non degne di nota. Ma con questa sorta di uniforme ultra-convenzionale e dalla trascurabile personalità, il nuovo Joker sta dimostrando al mondo intero che non c’è niente di più cool che fregarsene della moda. E che uno come lui riesce a creare audience - ed un velo di lusso - anche attorno agli indumenti meno interessanti del nostro guardaroba.In una guerra di stile, Robert Pattinson è il mostro finale che non ti aspetti.