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I 5 migliori momenti della Milan Fashion Week

Dal debutto di JW Anderson a Milano all'archivio targato D&G

I 5 migliori momenti della Milan Fashion Week Dal debutto di JW Anderson a Milano all'archivio targato D&G

La Milan Fashion Week Men è ormai giunta al termine e ha portato una serie di trend di cui prendere nota il prima possibile. Le collezioni SS23 presentate dai brand di moda hanno ulteriormente definito le direzioni del menswear: a lungo ritenuto come la parte meno interessante del fashion system, in realtà si sta ritagliando uno spazio espressivo che l’ha finalmente liberato da stereotipi e vecchi schemi nel concepire il fashion design maschile. Al di là di collezioni più o meno riuscite o di narrazioni più o meno efficaci, la Milan Fashion Week ha comunque registrato un coinvolgimento notevole. Fra la decostruzione del denim, il primo show di JW Anderson a Milano, nude look e uniformi da riscrivere, abbiamo selezionato i cinque momenti migliori della MFW .

I gold hair di Versace

La collezione SS23 è un tripudio di colori, look bold e cut out: tutto allude ad un ottimismo che trova nel massimalismo la chiave di lettura per mettere in scena l'estetica del brand contrassegnato dal logo con la medusa. E proprio come il personaggio mitologico noto per avere dei capelli di “serpente”, anche gli hairstyle di Versace hanno puntato su uno styling dorato e perfettamente modellato in onde a mo 'di serpente. Abbinati a look con palette più soft o con stampa barocca, l’hair style gold costituisce una vera e propria estensione del branding di Versace.

Il debutto di JW Anderson

Attesissimo il suo debutto alla Milano Fashion Week, avvenuto il 19 giugno con uno show che ha portato in passerella una moda sfacciata e illusoria: per sottolineare l'illusione della modernità, JW Anderson ha scelto Rembrandt come protagonista della sua opera attraverso riproduzioni intarsiate su maglieria e stampe su scarpe da ginnastica con l'inquietante incisione dell'artista. Guanti industriali, foto di repertorio di un bambino che mangia una mela e il resto dei dispositivi hanno prodotto una sorta di shock teatrale fatto di casualità e provocazione. 

L’uniforme di pelle di Prada

Essenziale, scura, ma poco disturbante: la collezione SS23 di Prada tenta di riflettere nuovamente sui classici dell’abbigliamento maschile. E lo fa portando in scena suit scuri, soprabiti in macro vichy e shorts in pelle. Se gli abiti classici riflettono una semplicità e un’eleganza pensata per il quotidiano, l’uniforme di pelle si carica di tensione erotica che costituisce la scelta finale di Prada. La collezione porta infatti il nome di Prada Choice.

Il caftano sexy di Etro

Il guardaroba di Kean Etro - è l’ultima collezione che lo vedrà come direttore creativo della maison - è composto da vestiti che si tingono di un languore, una sensualità e un erotismo maschile con i corpi contenuti da abiti a reti o svelati da camicie in sangallo o persino caftani quasi impalpabili. Le giacche si alternano ai kimono e non mancano pantaloni in raso di seta, pullover, shorts da boxeur, camicie lunghe e costumi da bagno. I volumi sono morbidi, ma si caricano di una sensualità che il designer ha definito un atto di amore.

Il denim distressed di Dolce & Gabbana

Per la SS23 Dolce&Gabbana immagina di revisionare l’archivio e l’heritage del brand, attingendo prepotentemente all’immaginario dei primi anni 2000. Ed ecco che su ogni capo in passerella c’è l’etichetta Re-editing con l’indicazione dell’anno e della stagione e man mano si forma non una sorta di collezione della memoria personale di Domenico e Stefano. Operazione, quella della revisione, che si traduce in abiti e denim distressed per rimarcare il peso di fare i conti con la riscoperta del proprio passato.