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La prossima Milan Fashion Week riporterà l’accento sul menswear

Il format co-ed perde terreno

La prossima Milan Fashion Week riporterà l’accento sul menswear Il format co-ed perde terreno

Ieri, durante la conferenza tenutasi al Grand Hotel et De Milan, dove i membri della Camera della Moda e l’Assessora allo Sviluppo Economico di Milano, Alessia Cappello, hanno presentato alla stampa il programma della prossima Milan Fashion Week Men's, è emerso tra i molti interessanti dettagli una perdita di terreno del formato co-ed per gli show e le sfilate. Moschino e Versace, ad esempio, torneranno a fare sfilate le proprie collezioni di menswear, che vanno ad aggiungersi alle sfilate maschili dei brand tradizionali. A loro, si uniscono i ritorni di Marcelo Burlon County of Milan, di Plein Sport, di Billionaire e le sfilate di debutto (nelle edizioni passate erano state solo digitali) di JW Anderson, 44 Label Group, Joeone, Family First, Simon Cracker e del designer indiano Dhruv Kapoor. In sostanza tra 57 show/presentazioni solo due brand presenteranno secondo il formato co-ed: Federico Cina, che sfilerà sabato, e Lessico Familiare il cui founder, Gianmarco Porru, ha optato per il format della presentazione nel pomeriggio di lunedì. Sempre presentazioni dedicate al menswear faranno Gucci, Corneliani, Pal Zilieri e Luca Larenza. La settimana culminerà con Zegna il cui show sarà organizzato all’Oasi Zegna di Trivero.

Un aumento degli show menswear durante una settimana della moda dedicata al menswear sembra qualcosa di ovvio – eppure le edizioni passate, seguendo il trend inaugurato dai due anni di pandemia, avevano non solo visto un aumento vertiginoso degli show co-ed, ma avevano anche inaugurato un trend di presentazioni digitali per le collezioni maschili che aveva reso la Men’s Fashion Week leggermente più “scarica” rispetto a quella femminile che, proprio a causa del formato co-ed, aveva iniziato a contenere collezioni maschili creando una certa confusione tra i calendari. Lo stesso Carlo Capasa, parlando con WWD, ha confermato questo dato, parlando di come il formato co-ed tenda a offuscare le collezioni maschili ma anche a funzionare meno in termini di tempistica per le vendite. Lo slancio che il menswear sta acquisendo, dunque, è molto importante, specialmente in un momento «di difficoltà dovuto alla guerra e alla pandemia che sta colpendo nuovamente la Cina», per citare il presidente Capasa, perché la ripresa del fatturato e degli export è più robusta del previsto «soprattutto in mercati come quello statunitense. Ma la ripresa dei consumi è evidente poi anche internamente», come ha spiegato il presidente del CNMI ai microfoni di Sky.