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5 modelli storici da cui Nike dovrebbe ripartire

L'archivio come antidoto alla saturazione dello sneaker market

5 modelli storici da cui Nike dovrebbe ripartire L'archivio come antidoto alla saturazione dello sneaker market

Nel 2022, ad anni di distanza del fenomeno streetwear, il mercato delle sneaker ha raggiunto uno stato di saturazione estremo. Release dopo release, la sneaker culture ha iniziato a guardare al passato, scoprendosi appassionata dei modelli d’archivio e del vintage. Il piacere degli appassionati dell’archivio deriva anche dalla scoperta di modelli insoliti, unici nelle costruzioni e nel design e spesso anche più sorprendenti delle loro controparti moderne. Tra i maggiori sneaker brand, Nike non è nuova all'abitudine di “abusare” di determinate silhouette, come accaduto con le Dunk negli ultimi anni, ottenendo ottimi risultati sul piano delle vendite ma producendo allo stesso tempo un effetto ridondante e poco innovativo su quello del design. È per questo che abbiamo selezionato 5 modelli storici da cui Nike dovrebbe ripartire per dare una rinfrescata alla sua linea e de-saturare l’attuale mercato – tutti e cinque questi modelli potrebbero un giorno collegare il mondo delle silhouette OG e vintage a quello odierno, rinfrescando la monotonia delle release recenti e creando così un legame intramontabile tra nuovi arrivati e collezionisti di lunga data.

1. Nike Vandal

Rilasciata nel 1984, la Nike Vandal è stata uno dei primi esempi di scarpa da basket performance. La produzione del modello è stata sospesa nel 1987 e successivamente ripresa nel decennio successivo. Anche se fu inizialmente concepita come una scarpa prettamente da basket, lo strap in velcro che concilia un ulteriore supporto alla caviglia con il design minimale del resto della scarpa, ha permesso nel corso degli anni a molte persone di indossare questa silhouette anche in modo casual. All'inizio i tessuti in tela o nylon erano i materiali preferiti dallo Swoosh, ma più tardi nel tempo la Vandal è stata utilizzata per scopi disparati, soprattutto come tela per varie collaborazioni con artisti del calibro di Geoff McFetridge nel 2003 e Claw Money nel 2007. Altre colorazioni degne di nota sono quella che è uscita nel G.I. Joe pack nel 2007, le King of Hearts e l'iterazione ispirata agli Area 72 Rayguns.

2. Nike Court Force

Originariamente rilasciata nel 1987 per sostituire le sopracitate Vandal, la Court Force è stata concepita come un'alternativa versatile e valida all'Air Force 1, probabilmente una delle silhouette Nike più ricercate dell’epoca insieme all'Air Jordan 1. Durante i primi anni 2000 artisti come Ryo the Skywalker o marchi come Stüssy, Undercover Gyakusou e Goodenough hanno rielaborato la scarpa con il loro stile, mentre internamente il design è stato utilizzato anche per creare insoliti ibridi come le Nike Court Force Mid Free Trail.  

3. Nike Air Trainer 1

Creata da Tinker Hatfield per essere la prima scarpa da cross-training del brand dell’Oregon, la Nike Air Trainer 1 è stata a sua volta rilasciata nel 1987 attraverso una campagna che includeva la star della NFL Bo Jackson e le leggende del tennis John McEnroe e Andre Agassi. La necessità di creare questo tipo di scarpa deriva dal bisogno di Tinker di risolvere un problema che aveva riscontrato mentre andava in palestra. Aveva infatti notato che la maggior parte delle persone che andava lì per allenarsi portava con sé sia una basica scarpa da corsa che una da allenamento. Fu così che iniziò a pensare ad un design in grado di unire le due componenti insieme. In passato la silhouette ha subito molti cambiamenti estetici, per adattarsi a vari sport. Come risultato di ciò uscirono una moltitudine di evoluzioni dell'Air Trainer 1, con le meglio riuscite che furono le Air Trainer 2 e 3, la Nike Air Trainer SB, l'Air Trainer SC e l'Air Trainer Max.

4. Nike Footscape Woven

La Nike Air Footscape Woven è un modello ibrido che riprende la suola della Nike Air Footscape e la tomaia della Nike Air Woven. È stata introdotta per la prima volta nel mondo delle sneaker attraverso una collaborazione con Hiroshi Fujiwara. Le quattro colorazioni HTM (Hiroshi-Tinker-Mark) sono state rilasciate nel 2005 e vendute esclusivamente sul sito giapponese di Nike. Anche se le HTM potrebbero essere le Footscape più ambite dai collezionisti, ci sono altri modelli molto interessanti come le "F.C.R.B." Nike Air Woven Footscape, rilasciate in sole 30 paia per l'evento ‘Joga Bonito' di Nike a Tokyo nel 2006. Il design della scarpa imita le 8 iterazioni di Nike Air Woven Footscape "World Cup" ideate per la Coppa del Mondo 2006, facendo riferimento alla squadra di calcio virtuale del F.C.R.B. Infatti quando si parla del Football Club Real Bristol, non si parla di un’effettiva squadra di calcio ma di un brand ideato dal brand giapponese SOPHNET. Le sneaker sono state ufficiosamente incluse nel pack appena citato per rappresentare un ipotetica nona squadra della serie. Inoltre, un tocco notevole nel design della scarpa consiste nel numero "12" ricamato sul tallone, un cenno agli 11 giocatori più l'allenatore che compongono una squadra di calcio. 

5. Nike Air Max 360

Nel 1997 fu introdotta una Air Max formata da una suola composta interamente da Air. A quel tempo le possibilità di questa nuova tecnologia erano infinite. A un certo punto Nike ha notato che questo design della suola sarebbe potuto rivelarsi uno dei più versatili mai creati, ed iniziarono a portarlo in laboratorio per fantasticare decine di ibridi inimmaginabili, che oggi consideriamo come alcune delle migliori Air Max non-OG di sempre.  Fu così che nel 2006 uscì il risultato finale e forse la scarpa più futuristica dell'epoca, chiamata Air Max 360, che presentava la prima suola Air Max creata senza l’uso di schiuma, elemento che ridusse il peso effettivo del prodotto a soli 368 grammi. Alcune delle più interessanti fusioni tra Air Max create fino al giorno d’oggi erano caratterizzate dai classici modelli Nike Air Max abbinati a una suola Air Max 360. Più nel dettaglio, la collezione ONE TIME ONLY di Nike, insieme agli ibridi Air Max 90 e Basketball, hanno rappresentato il punto più alto di questo concept.