Vedi tutti

I nuovi volti della moda georgiana

Non si vive solo di Demna Gvasalia

I nuovi volti della moda georgiana Non si vive solo di Demna Gvasalia

Io e Demna Gvasalia abbiamo una cosa in comune, anzi Demna e mia madre hanno una cosa in comune, visto che entrambi sono nati a Sokhumi, la capitale provinciale della regione georgiana dell'Abkhazia ora occupata. Nel 2021 Gvasalia è stato colui che ha davvero ridefinito i confini e le potenzialità del fashion design: alla direzione artistica di Balenciaga lo stilista è andato oltre ogni ipotesi su come vestire le celebrità, intendere il lusso, la cultura popolare e persino la realtà stessa. Durante la pandemia ha colto l'opportunità per immergersi nel Metaverso grazie alla collaborazione con Epic Games, sulla passerella di Gucci ha firmato The Hacker Project, contribuendo alla collaborazione tra colossi che ha cambiato irrimediabilmente le regole delle partnership tra brand, ha diretto due degli avvincenti live listening event di Kanye West e nel mezzo di tutto questo fervore, ha rilanciato l’Haute Couture di Balenciaga. A settembre è stato il protagonista assoluto sul tappeto rosso del Met Gala e della settimana della moda di Parigi, quando ha sorpreso tutti concludendo la sfilata con un cortometraggio di dieci minuti con i Simpson in versione modelli prêt-à-porter.

I paesi problematici, o forse la guerra, lasciano qualcosa di indelebile nella sensibilità di chi li abita e la Georgia in questo non è da meno: i preti in tunica nera e barba lunga, le babushke affacciate alla veranda con il velo intorno al viso, la povertà e i vestiti d'occasione. Demna si è trasferito all'estero ma i ricordi della sua infanzia a guardare i Simpson nell'unica tv del quartiere assieme ai figli dei vicini sono la vera materia poetica delle sue collezioni, dall'architettura post soviet ai movimenti politici di sommossa, l'immaginario della sua terra natia è in ogni cosa che fa, ma è emerso principalmente con il collettivo "underground" Vetements che ha co-fondato con il fratello Guram nel 2014. Per la SS19 Demna Gvasalia ha presentato la sua ultima collezione per Vetements - prima di passare definitivamente il testimone a Guram - ispirata alla "famiglia e alla violenza", non solo un tributo alla sua casa, ma  un progetto per educare il resto del mondo sulla lotta della Georgia. Eppure, sebbene sia il più celebre, Gvsalia non è l'unico stilista che si è fatto conoscere nel mondo per il suo talento e le "influenze natali", ecco qui allora una lista di stilisti georgiani che si sono fatti strada oltre il Mar Nero e che hanno reso Tbilisi la vera capitale della moda dell'est Europa:

Nina e Gvantsa Macharashvili - Mach and Mach

Le sorelle Macharashvili sono le founder di Machandmach, forse il marchio di moda più celebre della Georgia nonché un sogno che diventa realtà per chi cerca un momento moda perfettamente Instagrammabile. Fondato nel 2012 nella città natale delle sorelle, Tbilisi, il marchio ha da subito attirato l'attenzione per le sue scintillanti tentazioni e i suoi pezzi glamour e brillanti, un'estetica definita dalle dirette interessate come "brillante, futuristica, pop", fatta di vestiti blazer perfettamente strutturati, pantaloncini da ciclista e tacchi altissimi tempestati di strass e fiocchie enormi. Visti i presupposti non c'è da stupirsi che celebrità tra cui Solange Knowles e Katy Perry, Kylie Jenner e Danielle Bernstein siano grandi fan del marchio che sfila ogni anno alla Mercedes-Benz Fashion Week Tbilisi ed è distribuito da Moda Operandi.

Irakli Rusadze - Situationist

Irakli Rusadze aveva solo diciassette anni quando fondò il suo marchio di moda, Situationist. La stilista autodidatta che ha imparato la costruzione e il cucito dai vecchi artigiani georgiani ha presto ha portato il suo brand dall'emergente scena della moda georgiana sino alla settimane della moda di Milano e Parigi, attirato l'attenzione soprattutto quando Bella Hadid ha indossato i suoi pezzi per le strade della capitale francese nel 2019. Il marchio, che prende il nome da movimento creativo dei Situazionisti, fatto di avant-garde intellettuali e di teorici politici, ha un'estetica grezza, minimalista e rigorosa che implica la vecchia identità culturale georgiana, i ricordi degli anni '90 e del periodo sovietico, insieme a una nuova narrativa futuristica: silhouette forti e dall’animo sovversivo contraddistinguono il look dalla vena punk, in stile Sex Pistols, una moda  che non accetta conformismi, contro l’oppressione politica e culturale.

David Koma

David Koma ha scoperto la sua inclinazione per il disegno e il design dei vestiti all'età di otto anni e per perseguire i suoi interessi ha studiato Belle Arti a San Pietroburgo, partecipando a concorsi di design dall'età di 13 anni e mostrando la sua prima collezione all'età di 15. Subito dopo la laurea a Londra alla Central Saint Martins College of Art, Koma ha lanciato il suo omonimo marchio prêt-à-porter e da allora partecipa alla London Fashion Week, oltre ad aver ricoperto da dicembre 2013 a dicembre 2017 la carica di direttore creativo di Mugler. Le sue creazioni, ispirate alle icone femminili degli anni '70, celebrano il travestimento con toni vibranti, boa di piume e fiori di plumeria di cristallo iridescente 3D ricamati sui vestiti. Una giustapposizione distintiva di abbigliamento sportivo contemporaneo e abiti da sera opulenti che sembra provenire da un luogo lontano, di liberazione e glamour.

George Keburia

George Keburia è un designer autodidatta nato nel 1990 a Tbilisi, che ha fondato la sua etichetta omonima nel 2010.  La sua collezione di debutto gli è valsa il premio "Best Newcomer" alla Tbilisi Fashion Week, e dopo due anni ha ottenuto il riconoscimento internazionale attraverso la sua collezione "Bird Nest" vincendo il Community's Choice Muuse x Vogue Talents Young Vision Award. Da Gigi Hadid a Zoe Kravitz, da Hailey Bieber a Kaia Gerber, i suoi occhiali grafici in stile Matirx sono diventati virali, mentre un vestito della sua collezione Primavera/Estate 2020 è stato indossato da Camilla Cabello per il video di Don't go yet. Le sue ultime collezioni unisco classe femminile ed eleganza maschile, un mix tra linee traboccanti e design minimale che fanno pensare ad atmosfere oniriche e ai look delle vecchie dive di Hollywood.