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Il calendario di JW Anderson per la collezione SS22

La quarta collaborazione di fila tra il designer inglese e il leggendario Juergen Teller

Il calendario di JW Anderson per la collezione SS22 La quarta collaborazione di fila tra il designer inglese e il leggendario Juergen Teller

Per la sesta stagione di fila, JW Anderson ha scelto il formato cartaceo per presentare la sua ultima collezione femminile SS22. Ancora una volta il fotografo è Juergen Teller ma, a differenza dei precedenti show-in-a-box, la collezione di quest’anno appare su un calendario, con due look per ciascun mese, una copertina sul davanti e l’altra sul retro. L’imitazione fa il verso ai celebri calendari fotografici che, secondo il vecchio cliché, si trovano spesso nelle officine dei meccanici – e proprio l’officina del meccanico è l’ambiente evocato nei 26 scatti (il vero set era un negozio di pneumatici a Londra), in cui le modelle giocano fra muraglie di copertoni usati indossando i surreali abiti knitwear e le borse destrutturate protagoniste della collezione. Fra uno scatto e l’altro trova posto Juergen Teller stesso, che si fa fotografare in mutande e circondato dagli pneumatici nel suo studio e con una macchina fotografica al collo. 

Nonostante ci sia, sul piano del medium, un twist meta-modernista, l’ispirazione dietro agli effettivi abiti della collezione viene dalla sovrabbondanza di motivi floreali e dalla delicatezza strutturale propria dell’Art Deco – specialmente per quanto riguarda i vari motivi artigianali che da sempre fanno parte dell’immaginario di Anderson. Un ulteriore specchiamento di concept viene dai numerosi contrasti presenti nello shooting: il contrasto fra la delicatezza delle modelle stesse contro l’estetica brutale degli pneumatici, il contrasto del biancore dello studio con la semi-nudità di Teller ma soprattutto il contrasto dei materiali all’interno degli abiti della collezione. Metallo e resina in contrasto con abiti di nappa quasi impalpabili, abiti in vernice rosa iper-glossy decorati da densi fili di lana, pantaloni di robusto denim giapponese e top di crinolina. Anche i volumi di destrutturano sulla forma umana, svasandosi e drappeggiandosi, opponendo elementi larghi e altri attillati, superfici pesanti e altre quasi trasparenti. 

L’ispirazione automotive prosegue anche nel nuovo stile Bumper che il brand ha introdotto in questa stagione, ripreso in una nuova linea di borse e di scarpe, che include tacchi e mule. Lo stile include un orlo/cucitura bombata che ne definisce la silhouette trasformando le curve del paraurti in una sorta di platform che, pur senza effettivamente espandere il volume dei vari oggetti, sembra renderli quasi più morbidi. Il nuovo stile, come anche il resto dei dettagli della collezione, rappresentano la capacità di JW Anderson di collocarsi alla convergenza di arte, parodia, surrealismo e moda, sovvertendo anche gli stereotipi che circondano l’idea del fashion show e sostituendo al formato tradizionale un concept creativo fatto e finito che, fra l’altro, testimonia come l’ispirazione del suo creatore non fosse solo un espediente inventato nella pandemia ma un vero e proprio programma comunicativo che prova a spingere il medium della fotografia di moda al di là dei suoi confini prefissati.