Vedi tutti

La famiglia Agnelli starebbe cercando di creare un conglomerato del lusso italiano insieme a Armani

Il designer, a quanto pare, avrebbe rifiutato di vendere quote della sua azienda

La famiglia Agnelli starebbe cercando di creare un conglomerato del lusso italiano insieme a Armani Il designer, a quanto pare, avrebbe rifiutato di vendere quote della sua azienda

Ci sono stati molti movimenti sotto la superficie del mercato del lusso italiano, di recente. Se lo scorso mese si erano rincorsi rumor di una possibile partnership azionaria fra Armani e Ferrari, poi smentiti, questa volta altre fonti hanno raccontato a Reuters che ci sarebbe stato un tentativo da parte di John Elkann e della famiglia Agnelli di acquistare una quota di minoranza nell'azienda di moda per creare un conglomerato del lusso che avesse, come due colonne portanti, Armani e Ferrari – due importanti nomi che sono stati associati l'uno all'altro con una certa insistenza a partire dal 2019, quando il designer firmò un accordo per "diversificare il brand su abbigliamento e intrattenimento". Se però i rumor di giugno vedevano Armani come potenziale azionista di Ferrari, ora sono gli Agnelli, tramite Exor o la stessa Ferrari, che, si dice, potrebbero diventare azionisti di Armani. 

Se esistesse davvero, la partnership farebbe degli Agnelli la nuova dinastia protagonista dell'industria della moda insieme agli Arnault e ai Pinault. La negoziazione informale con Armani, azienda che ha un valore di mercato che si aggira intorno ai 6 miliardi di euro, si sarebbero fermate davanti al secco rifiuto del designer di vendere quote della sua azienda. Entrambe le parti in causa hanno comunque negato. Un portavoce degli Agnelli ha dichiarato che "Exor non ha fatto alcun approccio né proposta". Mentre il brand di moda non ha commentato le supposizioni. Al di là dei rumor, però, gli Agnelli ed Exor hanno dimostrato di recente interesse nel mondo della moda con investimenti in Louboutin e nel gruppo cinese Shang Xia – e in effetti in Europa, John Elkann è uno dei pochi imprenditori che sarebbe in grado di diventare un concorrente di Kering e LVMH.

Altro argomento di grande interesse suscitato dalla vicenda è quello della successione di Giorgio Armani, che a 87 anni non ha ancora designato un erede per il suo impero multimiliardario. Di recente, con la pandemia, il designer ha dichiarato che potrebbe essere aperto all'idea di una partnership con un'azienda italiana – dichiarazione che ha stimolato molte discussioni circa la possibilità della nascita di un conglomerato del lusso del Made in Italy. Al momento, però, né l'azienda né il suo founder hanno rilasciato ulteriori dichiarazioni a riguardo.