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Jay Z Defends Tidal - The Streaming Service is doing just fine

Jay Z Defends Tidal - The Streaming Service is doing just fine

Tidal sta facendo molto bene.

Lo scrive Jay Z su Twitter, difendendosi dalle polemiche  e critiche piovute sul suo nuovo progetto.

Lanciata il 30 marzo dal rapper affiancato da una schiera di colleghi, gente come Madonna, Rihanna, Kanye West o Daft Punk, la piattaforma per ascoltare musica in streaming avrebbe dovuto spazzare via Spotify o ITunes. 

Risultato? Secondo i molti detrattori: nessuno. Semplicemente pare che Tidal non sia mai decollato.

Alcuni imputano il fatto alla mancanza di una versione free e al fatto che per accedere ai servizi ci si debba per forza abbonare. Altri pensano che sia solo uno strumento per i ricchi di diventare ancora più ricchi.

Il colpo di grazia lo ha dato pochi giorni fa l'abbandono del CEO, Andy Chen, che il 19 aprile si è licenziato, confermando il presunto declino del progetto.

Jay Z non si arrende, dice di essere vittima di una campagna diffamatoria e dal suo profilo Twitter, con l' hashtag #TidalFacts, ribatte che Tidal ha già una base di 770.000 abbonati, un risultato soddisfacente, considerando che la piattaforma è attiva da meno di un mese.

Infatti con una serie di tweets Mr Carter spiega: "Ci sono grandi aziende che stanno spendendo milioni di dollari in una campagna diffamatoria. Noi non siamo contro nessuno. Siamo pro-artisti e pro-fan".

E continua: "L'ITunes store non è stato costruito in un giorno. Ci sono voluti nove anni perchè Spotify avesse successo. Noi puntiamo al lungo termine. Vi preghiamo di darci la possibilità di crescere e migliorare".

Questo sfogo non è passato inosservato e, oltre ad una pioggia di commenti, si è trasformato in parodia grazie ad un anonimo che ha creato un account Twitter @TidalFacts tweetando frasi come: "One of Drake's woes was not getting a piece of Tidal. #TidalFacts," o "Rihanna wrote BBHMM about Tidal. #TidalFacts".