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La tragica fine della generazione SoundCloud

Quella di Juice WRLD è l'ultima di una lunga serie di morti nel mondo della musica. Ci siamo chiesti il perché

La tragica fine della generazione SoundCloud Quella di Juice WRLD è l'ultima di una lunga serie di morti nel mondo della musica. Ci siamo chiesti il perché

Nell’agosto del 2007 sono due musicisti svedesi, Alexander Ljung e Eric Wahlforss, di stanza a Berlino, a creare SoundCloud, la piattaforma musicale che contribuirà a formare l’estetica associata alla Generazione Z musicale americana - per alcuni - la più grande rivoluzione musicale degli anni recenti. Il Soundcloud Rap, e cioè quel sottogenere di rap DIY fatto di produzioni lo-fi e caratterizzato da un suono che prima non esisteva, si diffonde infatti negli Stati Uniti, dove viene utilizzato dai più giovani per affermarsi sul mercato musicale americano, senza passare dall’intermediazione dell’industria musicale. 

Una rivoluzione che ha molti dei canoni  che hanno accompagnato la rivoluzione digitale degli anni ‘10, e che arriva in più ondate - dalla prima della Odd Future, a quella di Chance The Rapper e Tyson Briller fino all’ultima, che simbolicamente comincia con l’esplosione di Lil Uzi Vert. Quest’ultima (e più fragorosa) esplosione arriva stranamente proprio nel periodo in cui il business model di Soundcloud sembra compromesso, e rende di fatto il Soundcloud Rap più grande di Soundcloud stesso. C’è però un problema, destinato a fermare questa crescita: tutti i membri della Soundcloud Generation stanno morendo o finendo in galera, una malattia endemica che porterà, inevitabilmente, alla fine fisica del Soundcloud Rap.

Qualche mese fa il rapper YNW Melly è stato arrestato e sottoposto a processo che potrebbe costargli la pena di morte per un duplice omicidio - quello di due membri della sua gang. La vicenda ha suscitato un certo scalpore, dovuto sia all’età di Melly, che ha 20 anni, sia alla sua recente collaborazione con Kanye West, che ne aveva di fatto reso Melly “grande” anche agli occhi dell’industria musicale. I due avevano collaborato in uno splendido singolo “Mixed Personalities”, accompagnato da un video diretto da Cole Bennet, altro giovanissimo artista membro di un collettivo molto interessante, Lyrical Lemonade, di cui faceva parte fino a qualche giorno fa anche Juice WRLD. Juice WRLD - il cui vero nome è Jarad Higgins - è morto per un attacco epilettico durante una perquisizione all’aeroporto di Chicago. Higgins portava con se droga (marijuana e codeina) e armi (pistole e munizioni), e stando a quanto scritto dal Chicago Tribune, era stato perquisito alla ricerca di materiali di contrabbando. 

Soprattutto l’utilizzo di droghe - come pure una certa propensione ad essere troppo vicini alle armi - sono state per diversi anni le caratteristiche principali di quel SoundCloud Rap che ha definito il suono della Generazione Z. Il SoundCloud Rap, oltre che a precisi canoni musicali, risponde a stilemi sociali abbastanza definiti, spesso incentrati su un rapporto con le droghe sintetiche e psicofarmaci molto esplicito, che viene spesso citato come soluzione a ogni problema. Era uno dei capisaldi della musica di Juice WRLD, ad esempio, così come lo era di quella di Lil Peep - tra le stelle più luminose del SoundCloud Rap, scomparso due anni fa per overdose di fentanyl e alprazolam. Le loro morti si sono aggiunte a quelle di XXXTentacion, controverso e talentuoso artista della Soundcloud Generation, morto a seguito di una sparatoria. La vita di XXXTentation è stata composta da eccessi e di violenza pubblica (per la quale è finito diverse volte in galera) e domestica per la quale era stato più volte accusato dalla compagna.

Tutte queste morti sono state il trigger che ha scatenato la fine del SoundCloud Rap, come ha scritto il critico Jon Caramanica sul New York Times:

«Solo perché uno stile musicale raggiunge una popolarità diffusa non significa che non sia costruito su un castello di carta. L’era del SoundCloud Rap - una volta ricca di promesse - è finita. Quando il peggio accade, infatti, non esistono dati e successi che possano valere la caduta».

Quella di Caramanica è principalmente un'accusa al sistema musicale che ha spremuto e sfruttato l’atteggiamento borderline di questi artisti, promuovendolo per la realizzazione di album, concerti, linee di abbigliamento e di una intera estetica quasi-Trumblr che ha avuto una presa facilissima sulla Generazione Z. Non ha costruito però, un paracadute che fosse in grado di contenere la ovvia ricaduta. Come successo a metà degli anni ‘90, quando la faida tra East Coast e West Coast polverizzò alcuni dei più incredibili talenti della storia del rap solo perché lo show-biz attorno a quella faida si era spinto più in là, la SoundCloud Generation non è stata in grado di fermarsi.

Solo all'inizio del 2019, Carrie Battan su GQ aveva descritto perfettamente il momento vissuto dalla SoundCloud nel saggio “How SoundCloud Rap Took Over Everything”, in cui aveva ricostruito la transizione verso la SoundCloud Era sia avvenuta sia dal punto di vista dell’industria musicale che da quello sociale:

«Se non avete mai ascoltato questi ragazzi, avete certamente visto i meme che li ritraevano nei feed di Instagram, prendendosi gioco dei loro motti e dei loro capelli colorati. Mentre si prendevano il rap, e il rap si prendeva l’industria musicale, questi adolescenti ridacchianti, a volte amanti dello Xanax improvvisamente sembravano meno una minaccia passeggera alle norme mainstream e più...beh, come il mainstream stesso».

Il cambiamento introdotto dalla SoundCloud Generation è infatti prima di tutto estetico e di canoni: composta da membri della Generazione Z, l'era di SoundCloud è stata la prima ad essere nata immersa nella cultura di Internet e dei social, dei meme e di Instagram. I suoi giovani talenti sono cresciuti quando il rap era al massimo della sua esposizione mediatica e quando i social network avevano ormai deformato la realtà a loro piacimento, trasformando l’industria musicale, il rapporto con le malattie mentali con l'ansia e la solitudine. Sulla digital cover di nss magazine, Jordan Anderson ha evidenziato le connessioni tra Generazione Z e cultura dei meme:

«Meme ed altre forme simili di aggregazione digitale rappresentano un campo aperto, anche se non sempre produttivo o sano, in cui affrontare la depressione e l'ansia, sono taglienti, a volte offensivi ma comunque rappresentano un canale efficace».

Tutti i membri della SoundCloud Generation sono stati prima o poi vittime o parti integranti della cultura meme: Lil Pump ha costruito la sua fortuna sull”’eskere” e sulla capacità di realizzare pezzi che suonassero come meme - “Gucci Gang” ad esempio - allo stesso modo Lil Nas X e la sua “Old Town Road” hanno sfruttato quella che per certi versi è l’evoluzione comunicativa dei meme, la challenge di TikTok, per raggiungere un successo cresciuto poi fuori scala. Dall’altra parte della barricata, invece, c'è 6ix9ine. Salito alla ribalta in maniera potente e violenta con la hit “Gummo”, Daniel Hernandez è stato per tanto tempo la stella più luminosa dell’era SoundCloud; con i suoi capelli multicolore, i grillz arcobaleno e i tatuaggi in faccia pareva essere quanto di più lontano dalla estetica gangsta che pure ostentava in tutti i suoi video.

«L’identità di 6ix9ine, una volta solo provocativa, era ora radioattiva. “Gummo” uscì lo stesso mese dell’emersione del movimento #MeToo, e dopo decenni di silenzio, e quindi nessuno, da nessuna parte, era pronto a normalizzare un condannato per abusi sessuali su minori», scrive Stephen Witt su Rolling Stone a gennaio del 2019.

Nel 2015 infatti 6ix9ine era infatti già stato condannato per abuso sessuale su una 13enne, mentre proprio nei primi mesi del 2019 arrestato e condannato a 46 anni di galera per reati connessi alla criminalità organizzata. Per evitare il semi-ergastolo, 6ix9ine ha cominciato a collaborare con la giustizia, diventando quello che nel gergo gangsta-rap viene definito uno “snitcher”, e, subito dopo, un meme. “Know your meme” infatti cataloga il 6ix9ine Snitch come «riferimento a una serie di meme che parodizzano il rapper Daniel “6ix9ine” Hernandez mentre rivela dettagli sulla gang Nine Trey Bloods, includa la supposta appartenenza dei rapper Jim Jones e Cardi B alla gang»

In un modo o nell’altro, tanti dei membri della SoundCloud Generation sembrano essere finiti, consumati da abusi di sostanze e da una violenza ritornata a raggiungere picchi altissimi, tra i più alti della storia del rap. È complesso, dunque, credere che la SoundCloud Generation possa essere semplicemente uno specchio della Gen Z, come ha sbrigativamente provato a sintetizzare il critico Alexis Petridis sul Guardian:

«Il SoundCloud Rap offre voce all’emarginata e ostile gioventù americana, ed è semplice per gli emarginati e gli ostili cadere nella criminalità e nella violenza. È poi quasi troppo deprimente notare che il comportamento di questi artisti sia ispirato da un desiderio di notorietà».

Se ai casi citati si aggiungono gli arresti di Trippie Red, quello di Tay-K per omicidio aggravato, o quello ancora precedente di Bobby Shmurda - uno dei primissimi rapper a diventare famosi grazie a Internet - emerge chiaramente il pattern di una generazione di rapper che si sta lentamente distruggendo, e che non si può semplicemente additare come narcisista o affetta da un desiderio incontrollato di fama. Gli Stati Uniti vivono infatti il loro peggior momento di sempre per numero di morti da overdose, che nel 2017 hanno superato quelle da arma da fuoco, incidenti stradali e AIDS, in quella che il Presidente Trump ha definito una «national shame and human tragedy». Craig Jenkins, uno dei più attenti giornalisti di rap culture d’America ha scritto su Vulture:

«Le persone stanno morendo perché c’è tanto dolore nel mondo e non abbastanza conoscenza della malattia mentale, della tolleranza o della tossicologia. Le persone stanno andando in prigione perché gli mancano opportunità e gli manca una guida. Trattare i sintomi di un disordine come la causa è come prescrivere la medicina per la tosse a una infezione polmonare»

Cercando di non semplificare la realtà e di ritrovare le cause di quello che a tutti gli effetti può essere definito un fallimento umano anche nella struttura dell’industria musicale che dovrebbe riuscire a preservare la salute dei suoi artisti, lì dove le istituzioni e la società hanno indubbiamente fallito, finendo però per cancellare uno dei fenomeni più disruptive e generazionali che la musica aveva visto nascere nel nuovo millennio.