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La trap neomelodica dei Napoli Milionaria

La tradizione neomelodica reinterpretata come omaggio a Napoli

La trap neomelodica dei Napoli Milionaria La tradizione neomelodica reinterpretata come omaggio a Napoli

Gli ultimi anni di musica napoletana hanno visto la nascita e l’esplosione di progetti, “Nuova Napoli" dei Nu Guinea o LIBERATO fino ad arrivare a "Napoli Segreta", che hanno puntato forte su l'idea di voler restituire un'immagine, oltre che un suono, di Napoli diverso da quello che tradizionalmente veniva associato alla città. Nuovo, fashion e attraente. Finora però, nessuno aveva preso in considerazione una delle più tradizionali espressioni culturali napoletane, una delle più popolari, spesso - come nel caso di LIBERATO - utilizzata in toni denigratori eppure capace di generare introiti milionari e vedere scolpiti i nomi nella leggenda partenopea: il neomelodico
Nato come reazione "bassa” alla tradizione melodica napoletana - storicamente borghese e più colta - il neomelodico si è subito affermato come palestra per quelli che sono poi diventati alcuni dei più grandi interpreti della canzone napoletana, da Nino D’Angelo a Franco Ricciardi, un genere molto vasto, dentro il quale si fanno ricadere sperimentazioni sonore come pure le degenerazioni degli ultimi anni, le apparizioni a matrimoni e cerimonie o le apparizioni dei Tony Colombo di turno sulle reti televisive nazionali. Eppure l’importanza del neomelodico nella cultura napoletana è tangibile, percepibile e reinterpretabile.
La reinterpretazione è quella che è stata messa in piedi dai Napoli Milionaria, collettivo di artisti napoletani che ha provato a rielaborare in chiave trap - e cioè la nuova musica dei vicoli di Napoli, quella di Geolier o Lele Blade - proprio la tradizione neomelodica. Il risultato è stato “Trap Neomelodica”, una raccolta di cover uscita il giorno di San Gennaro, il 19 settembre, a cui si è andato ad aggiungere un inedito, accompagnato da un video girato da Alaska Film e fortemente evocativo. Li abbiamo incontrati per farci raccontare cos’è la trap neomelodica e quali connessioni ha con l’infinita tradizione musicale di Napoli. 

#1 Come nasce il progetto Napoli Milionaria e come nasce, soprattutto, l'idea di reinterpretare in chiave trap i classici del neomelodico?

Il progetto nasce dall'idea di un gruppo di napoletani uniti dalla voglia di rappresentare la napoletanità, re-interpretandone l'immagine con una lettura più giusta, complessiva. Musicalmente l'interesse si è focalizzato sulla musica napoletana popolare, d’altronde chi più del popolo sa la verità. La trap e la musica neomelodica sono due generi popolari, dal popolo per il popolo, quindi si fondono perfettamente. A Napoli attualmente coesistono e sono in costante interazione.

#2 Come avete lavorato alla scelta delle canzoni da riarrangiare? E più dal punto di vista tecnico, da cosa partite per la realizzazione di un pezzo?

Sono state selezionate le opere più importanti del neomelodico, i pezzi storicamente più cantati e che si cantano ancora oggi. Insomma, i pezzi secondo noi fondamentali nel genere, dove ogni pezzo è esemplare per le sue caratteristiche rappresentative. Dal punto di vista tecnico si parte dal pezzo originario e si prova a farlo dialogare con il mondo trap permettendo un'interazione tra i due generi. Il nuovo pezzo è dentro al vecchio, come in una metamorfosi, un processo artistico di cui non conosci il risultato. È come un miracolo: quando accade, avviene all’improvviso.


#3 Il vostro primo inedito, all’interno di una raccolta di cover, è uscito in un giorno particolare, richiamando un’estetica molto particolare per ogni napoletano. Come l'avete pensato?

Il pezzo è uscito il 19 settembre, una data non a caso, anzi, data sacra per ogni napoletano, il giorno del miracolo di San Gennaro. Volevamo omaggiare il Santo, la città di Napoli e il suo popolo. La voglia di inventarci qualcosa di nuovo, in ambito musicale ri-adattando i vecchi classici neomelodici, ha fatto crescere in noi il desiderio di riscoprire la cultura partenopea partendo dalla religiosità: il miracolo, la scaramanzia, dal santo più famoso della città. Abbiamo così scelto di omaggiare con questo pezzo il giorno del Miracolo.

#4 Il videoclip di "A nuttat e passat" è stato selezionato per partecipare al Napoli Film Festival. Ha un plot molto avvincente e particolare, com'è nata l'idea di realizzarlo? 

E' stato doveroso prendere spunto dai classici film: Napoli Milionaria! di E. De Filippo e Operazione San Gennaro di D. Risi. A modo nostro, raccontiamo un evento parallelo allo svolgimento del miracolo: alla documentazione ufficiale della cerimonia religiosa è accostata la storia di tre scugnizzi, tre anime innocenti, che si divertono ancora a giocare  inconsapevoli, di cambiare il destino della città. Un gioco tra sacro e profano.

#5 A volte, e quanto più si guarda lontano da Napoli, il neomelodico è stato disprezzato, da chi fa fatica a comprenderne l’effettivo impatto sul tessuto culturale napoletano. Ultimamente però, si prova a prestare più attenzione sul genere. Che idea vi siete fatti?

Sicuramente a Napoli il genere non è disprezzato, o almeno non dal popolo. E’ un genere che attraversa trasversalmente tutte le classi sociali. La musica popolare, a causa dell’estrosità del linguaggio e di alcuni temi trattati, può essere vista in modo pregiudizievole. Intanto Mauro Nardi fa concerti a New York, Ciro Rigione con l'album che conteneva “Chill va pazzo pe' te”, ha collezionato 5 platini in venti giorni. I neomelodici sono un'istituzione oggi per la musica napoletana.


#6 Quali saranno i vostri prossimi progetti? Porterete avanti questa identità? 

Il prossimo progetto sarà la pubblicazione dell'album "TRAP NEOMELODICA VOL.1" che verrà rilasciato durante il prossimo miracolo del Santo. E il VOL.1 sottintende che esiste già un VOL.2. La nostra identità resterà tale fin quando Napoli ci suggerirà storie da raccontare.