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Drake e Sfera Ebbasta sono gli artisti più ascoltati dell'anno

L’hip-hop domina in ogni classifica Spotify

Drake e Sfera Ebbasta sono gli artisti più ascoltati dell'anno L’hip-hop domina in ogni classifica Spotify

Come ogni a dicembre iniziano ad arrivare i vari best of dell’anno, classifiche, più o meno interessanti, che ci regalano un’istantanea di quello che più abbiamo odiato o amato del 2018. Oggi è il turno di Spotify che svela la lista di album, artisti e canzoni più “streamed” degli ultimi 365 giorni. Leggendola scopriamo una verità facilmente intuibile: l’hip-hop è il genere musicale più amato e ascoltato del momento. Il merito è di star come Drake, il vero re Mida del settore, capace di trasformare in oro tutto quello che tocca. Il rapper canadese eredita da Ed Sheeran, grazie a quasi 8 milioni di stream, il ruolo di artista più ascoltato al mondo, così come il primato di brano più ascoltato, cioè God’s Plan, e di disco più ascoltato con il doppio album Scorpion, 25 tracce piene di rivelazioni (come la paternità) e collaborazioni importanti, da Jay-Z a Michael Jackson. Dopo Drake, gli altri 4 nomi più cercati sono, nell'ordine, Post Malone, XXXTentation, J Balvin e l’ex trionfatore del 2017 Ed Sheeran.

E le donne? Sempre meno considerate dei colleghi maschi. Ariana Grande svetta nella categoria dall'alto dei suoi 48 milioni di stream mensili; seguono Dua Lipa, Cardi B, Taylor Swift e Camila Cabello. Se siete in Italia c’è, invece, un’altissima probabilità che le vostre orecchie siano abituate alla voce di Sfera Ebbasta, il vero re del Bel Paese: suo il disco più ascoltato, Rockstar, e due pezzi nella top five, Cupido ft. Quavo e Tesla di Capo Plaza con cui il rapper di Cinisello Balsamo collabora. Nelle nostra penisola il dominio dell’hip-hop è ancora più assoluto, diviso tra i già citati Sfera e Capo Plaza oltre a Gemitaiz, Gué Pequeno e Salmo

Una curiosità: la classifica di Spotify segnala tra gli utenti del servizio di streaming un sempre maggiore interesse verso la musica latina, trainata da J Balvin, Bad Bunny e Ozuna. Dobbiamo aspettarci un’invasione simile anche in Italia?