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Cronaca semi-seria dal dietro le quinte della moda

Ossessioni e tormentoni dell'industria nella pagina IG @milanosulset

Cronaca semi-seria dal dietro le quinte della moda  Ossessioni e tormentoni dell'industria nella pagina IG @milanosulset
@cibodellamoda
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Florals? For Spring? Groundbreaking.

Se quella pronunciata da Meryl Streep nei panni di Miranda Priestly ne Il Diavolo Veste Prada resta una delle frasi più iconiche della storia del cinema (e della moda), l’industria del fashion ha sviluppato espressioni ricorrenti e domande impietose a cui è impossibile sfuggire. Allontanandosi dalla fittizia ma comunque venerata rivista Runway per avvicinarsi alla realtà del settore, c'è una pagina Instagram che più di altre ha saputo raccontare con schiettezza e humor cosa significhi lavorare nel mondo della moda. 

via GIPHY

Con oltre 9 mila follower raggiunti in pochi mesi, @milanosulset è diventato il simbolo di una community variegata di professionisti che si trovano a fare i conti con un settore in cui è difficile emergere, in cui chiedere di essere pagati suona come un'offesa, in cui i ritmi sono frenetici e le richieste spesso assurde. Il founder della pagina, che preferisce restare anonimo, ha raccontato ad nss magazine che "la pagina è nata per due motivi. Il primo è legato all'emergenza sanitaria, ho avuto il Covid e mi sono trovato con molto tempo libero durante la quarantena. Il secondo deriva dalla frustrazione accumulata sui vari set dove ho lavorato. Ho colto l'occasione per fare ironia sulle frasi e sui modi di dire più pronunciati sul set e che mi davano più fastidio. Ridere per non piangere insomma." Il racconto di questo mondo, spesso idealizzato e romanticizzato, parte dall'esperienza diretta del founder della pagina, che lavora come regista. "Tra le prime frasi dette che ho inserito c'è infatti 'Ci serve anche in verticale per le Stories' oppure 'Cambio. Ah no, scusa, c'è il video'. Devo dire però che nello sviluppare la pagina ho cercato di mettermi nei panni degli altri professionisti del set, come modelli, MUA, stylist e fotografi." 

Uno dei motivi dietro al successo di questo profilo, nonché uno dei suoi punti di forza, è l'approccio onesto, veritiero, divertente ed ironico, che senza risultare pesante, eccessivamente petulante o offensivo riesce a raccontare con precisione il settore, attraverso una leggerezza solo apparente che è il mezzo più efficace per ritrarre la vera Milano sul set. Ad accomunare il successo di @milanosulset ad altre pagine, prima fra tutte @cibodellamoda, che con accuratezza e precisione ritrae catering e pranzi che si consumano sui set di moda, è lo sguardo senza filtri che offrono sul dietro le quinte della moda, da sempre uno degli ambiti più affascinanti e seguiti da un pubblico enorme e composito. È lo stesso principio che anima altre pagine IG come @stressedstylist@fashionassistants, che da sempre ironizzano sul lavoro della stylist e dell'assistente di moda, ma che sembra aver trovato nuova spinta e rilevanza grazie all'approccio local e al focus milanese che queste pagine offrono. Soprattutto il format scelto, che si allontana finalmente dal più classico meme, che pure aveva dato vita ad un vero e proprio genere, rende ancora più efficace il messaggio che queste pagine intendono lanciare. 

@cibodellamoda
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”Tutto [quello che viene raccontato] è vero. Ogni frase è stata detta veramente. La chiave di lettura è sempre molto ironica e il linguaggio segue una memetica precisa, ma ogni cosa corrisponde alla realtà. Milano sul set è una community di persone che fanno lo stesso lavoro e che hanno interessi comuni, questo è un bel goal”, ha continuato il creatore della pagina. La scena fashion milanese si ritrova (colpevolmente) ritratta in espressioni tipiche, quasi dei tormentoni, che variano da "'Sei tu il fotografo' a 'Vabbè lo togliamo in post' riferendosi ad un difetto o al pavimento sporco, come se ritoccare le immagini in post produzione fosse un passeggiata... Oppure 'Scusa, mi è scaduto il WeTransfer' o più semplicemente il linguaggio della modah 'Per me è too much'. Un altro luogo comune su cui gioco tanto è il no budget, ne è un esempio la frase 'Scusa se siamo spariti, ma abbiamo trovato chi ce lo fa gratis'", ha concluso il founder di @milanosulset. 

Nonostante diverse quote postate sulla pagina offrano spazio per riflessioni più serie, dal trattamento riservato ai modelli al compenso economico di freelance e professionisti, @milanosulset vuole restare una pagina ironica e divertente, persino un gioco: se lavorate nell'industria della moda provate a contare quante frasi di quelle avete pronunciato almeno una volta nella vita...