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Gucci vuole diventare un brand nature-positive

La nuova strategia del brand è stata presentata ieri da Marco Bizzarri al World Economic Forum di Davos

Gucci vuole diventare un brand nature-positive La nuova strategia del brand è stata presentata ieri da Marco Bizzarri al World Economic Forum di Davos
Rimba Raya Biodiversity Reserve, Indonesia
Volcanic Mountain Range, Kenya
Volcanic Mountain Range, Kenya
Indo Burma Biodiversity Hotspot, Cambogia
Indo Burma Biodiversity Hotspot, Cambogia
Alto Mayo Protected Forest, Peru

Ieri, il CEO di Gucci, Marco Bizzarri, ha presentato al World Economic Forum di Davos la nuova strategia per la sostenibilità del brand, chiamata Natural Climate Solutions Portfolio. Al di là dell’obiettivo già noto dell’azzeramento delle emissioni di carbonio e al riciclo di materiali di scarto, il nuovo programma di iniziative per la sostenibilità di Gucci si occuperà di agricoltura rigenerativa, salvaguardia delle foreste pluviali e una serie di progetti di nome REDD+, acronimo di “Reducing emissions from deforestation and forest degradation”. Tutti questi obiettivi rientrano nella nuova strategia nature-positive del brand – strategia che si impegna, cioè, non solo a evitare danni all’ambiente ma che ne aiuti la ripresa con l’obiettivo di far diventare i materiali del brand sostenibili al 100% entro il 2025 e arrivare al consumo di sole energie rinnovabili per tutte le strutture legate al brand entro il 2022 – obiettivo attualmente giunto all’83%. 

Quest’ultima serie di progetti REDD+, svolti attraverso partnership strategiche con associazioni ambientaliste in tutto il mondo, saranno dedicate alla salvaguardia ambientale di aree come le colline Chyulu in Kenya, le riserve naturali dello Zimbabwe e l’ecoregione delle mangrovie in Honduras. Il Muskitia Blue Carbon REDD+ project in Honduras, ad esempio, preserverà 5000 ettari di mangrovie e 285.000 ettari di foresta. Ma complessivamente, Gucci sta già proteggendo quasi 1,2 milioni complessivi di ettari di foresta in tutto il mondo, inclusi progetti REDD+ in Indonesia, Cambogia, Stati Uniti e Perù. Inoltre, tramite l’incentivazione del carbon farming, quell’insieme di pratiche volte a “intrappolare” il carbonio dell’aria nel suolo e nelle radici delle piante, pratica che riduce sia l’inquinamento atmosferico che l’utilizzo di fertilizzanti chimici. Il Dr. Sanjayan Muttulingam, noto scienziato ambientalista americano e CEO di Conservation International ha commentato:

Gucci sta mandando un segnale importantissimo tanto ai consumatori che agli altri brand: quello, cioè, che essere nature-positive significa essere business-positive. 

Indo Burma Biodiversity Hotspot, Cambogia
Indo Burma Biodiversity Hotspot, Cambogia
Volcanic Mountain Range, Kenya
Volcanic Mountain Range, Kenya
Alto Mayo Protected Forest, Peru
Rimba Raya Biodiversity Reserve, Indonesia

Bizzarri ha inoltre annunciato l’impegno del brand nell’agricoltura rigenerativa, termine che definisce tutti quei sistemi agricoli che ricostituiscono e rafforzano le risorse naturali piuttosto che esaurirle. Al posto dei metodi agricoli ad alta intensità chimica ampiamente utilizzati che tradizionalmente producono le materie prime della moda, il brand sta identificando e promuovendo progetti di agricoltura rigenerativa all'interno delle sue regioni di approvvigionamento, con l'obiettivo di reperire materie prime da colture rigenerative per le prossime collezioni. Gucci finanzierà inoltre una serie di progetti rigenerativi per lana e la pelle a livello globale come ad esempio le pratiche di pascolo rigenerativo in Patagonia, estese su oltre 3mila ettari, che promuove la salute del suolo e la qualità dell'acqua, aumenta la biodiversità, adotta le migliori pratiche nel benessere degli animali e riduce drasticamente le emissioni di anidride carbonica.